A partire dagli anni †˜70 si ਠassistito ad un forte sviluppo delle attività  turistiche nei paesi del Sud del mondo, considerati detentori di un vantaggio competitivo in termini di luoghi incontaminati, spiagge, attrattive per gli abitanti dei paesi pi๠ricchi. Forti investimenti sono stati realizzati dai governi locali, attraverso onerosi prestiti dalle istituzioni internazionali, e dai maggiori soggetti privati operanti nel settore turistico. I progetti realizzati tramite tali investimenti possono essere ricondotti ad alcune tipologie ben identificate, che si fondano su un concetto di sviluppo essenzialmente assimilabile a quello di crescita economica. Alcune tra le teorie in oggetto, che possono essere definite †œortodosse†�, si rifanno a concetti quali la diffusione, le attività  di base, i poli di sviluppo e postulano la creazione di aree turistiche di grandi dimensioni, basate sulla scelta di grandi strutture alberghiere, pacchetti viaggio †œtutto compreso†�, dotazione di servizi e comfort adeguati alle condizioni di vita abituali dei turisti, all'interno delle quali accogliere grandi flussi internazionali in contesti spesso isolati rispetto al resto del paese. I risultati di tali investimenti, in termini di sviluppo reale delle popolazioni interessate, in molti casi non sono stati rispondenti alle aspettative. La diffusione del benessere economico ਠstato spesso limitato a porzioni ristrette delle popolazioni locali, a causa soprattutto delle percentuali ridotte di spesa turistica che rimangono in loco; squilibri e tensioni si sono create tra i residenti maggiormente beneficiati dai progetti turistici e quelli rimasti ai margini di tale influsso; danni all'ambiente naturale sono stati arrecati dalla costruzione di grandi resort, in termini di consumo di suolo, di impiego di risorse e di rifiuti depositati; in molti paesi si ਠassistito alla crescita di una †œmonocoltura†� turistica, che ha frenato lo sviluppo di altre attività  economiche ed ha esposto questi paesi alle fluttuazioni della domanda; gravi danni, infine, sono stati provocati alle tradizioni ed alla cultura di popolazioni improvvisamente trovatesi a convivere con i flussi turistici. Negli ultimi anni, perà², stanno emergendo forme di turismo diverse da quelle tradizionali: tali tipologie turistiche, sebbene spesso classificate in diversi modi, possono tutte essere ricondotte alla categoria del turismo alternativo. Tale concetto necessita comunque di una adeguata riformulazione teorica per non perdere di vista lo scopo principale: uno sviluppo realmente equilibrato delle popolazioni locali interessate dal turismo. In ogni caso, al di là  delle definizioni e delle distinzioni spesso labili, ciಠche interessa ਠindagare forme di turismo dai tratti comuni: piccoli numeri, mete diverse dalle tradizionali, partecipazione delle comunità  locali, maggiore impegno e responsabilità  da parte dei soggetti coinvolti (turisti e organizzatori in primo luogo), attenzione a tutte le componenti dei sistemi locali ospitanti (economia, eco-sistema, società  e cultura). La domanda che il presente contributo intende porsi, dunque, ਠla seguente: possono queste diverse forme di turismo contribuire ad un reale sviluppo dei paesi pi๠poveri del mondo? Per rispondere si prenderà  in considerazione il concetto di sviluppo alternativo, cosଠcome teorizzato da numerosi autori ed in particolar modo da John Friedmann all'interno del suo fondamentale contributo †œEmpowerment. The politics of alternetive development†� e come evolutosi nel corso degli anni. Si intende cioਠverificare, anche attraverso l'analisi di alcuni casi studio localizzati in Brasile, se forme alternative di turismo possano aiutare a combattere la povertà  in termini di dis-empowerment, vale a dire di scarso accesso alle fondamentali risorse che permettono alle persone ed alle comunità  locali di ottenere potere economico, politico e sociale. Nel primo capitolo si fornirà  una rassegna delle principali teorie ortodosse dello sviluppo e si cercherà  di collegare la diffusione delle attività  turistiche nei paesi in via di sviluppo ai concetti chiave di tali teorie. Dopo aver descritto le caratteristiche assunte dai progetti turistici localizzati nei paesi in via di sviluppo verranno delineati i problemi, di carattere economico, sociale ed ambientale, che tali tipologie hanno portato con se, utilizzando anche esempi tratti dalla principale letteratura di riferimento. Nel secondo capitolo verrà  ripreso il concetto di sviluppo cosଠcome postulato all'interno delle principali teorie ortodosse e ne verrà  ricostruito il significato utilizzando i cardini delle teorie alternative: in particolare si farà  riferimento al concetto di empowerment. Anche in questo caso verranno delineate le principali caratteristiche dei progetti turistici basati su tali approcci e verranno presentati alcuni esempi tratti dalla bibliografia, localizzati in paesi in via di sviluppo. Si cercherà , inoltre, di fornire indicazioni di metodo per trasformare i precetti delle teorie alternative in concreta applicazione, attraverso l'utilizzo di forme maggiormente partecipative di pianificazione e l'inclusione delle comunità  locali nella gestione dei progetti. Verrà  infine analizzato il ruolo delle organizzazioni non governative, attori sempre pi๠presenti nelle dinamiche della cooperazione internazionale. Nel terzo capitolo viene presentata un'analisi delle forme turistiche alternative, delle quali verranno evidenziati i tratti comuni, che permettono di distinguerle dalle forme cosiddette tradizionali (o †œdi massa†�), e le peculiarità . Attraverso l'analisi delle caratteristiche comuni, verranno poi prospettati i vantaggi di tali forme turistiche, in termini di lotta alla povertà  e di riduzione delle disparità  regionali e sociali. Si ਠcercato, inoltre, di comporre le diverse e frammentarie fonti statistiche relative alle tipologie turistiche in oggetto, al fine di identificare le tendenze degli ultimi anni e le prospettive per il futuro. Un approfondimento ਠdedicato alle esperienze italiane di organizzazione e gestione di progetti turistici alternativi, sia localizzati nel nostro paese sia nei paesi in via di sviluppo. In particolare ਠstata realizzata una ricerca sull'Associazione Italiana Turismo Responsabile, la principale organizzazione nazionale che raggruppa associazioni impegnate a vario titolo in progetti turistici alternativi. Attraverso l'invio di questionari alle associazioni ed ai loro associati (in qualità  di turisti che scelgono viaggi di questo tipo) ed attraverso colloqui con i rappresentati di alcune di queste associazioni ਠstato possibile identificare i caratteri distintivi e le principali dinamiche della domanda e dell'offerta di turismo alternativo in Italia. I casi studio utilizzati all'interno del quarto capitolo per verificare tale ipotesi sono stati personalmente visitati dall'autore nel corso di un periodo di ricerca sul campo svolto in Brasile con l'appoggio del Laboratorio de gestao do territorio presso l'Universidade Federal do Rio de Janeiro. Essi si riferiscono ad alcune realtà  locali, all'interno degli stati del Cearà , della Bahia e di Rio de Janeiro, nelle quali progetti alternativi di sviluppo turistico sono stati implementati negli ultimi anni, sia in maniera autonoma da soggetti locali sia in collaborazione con soggetti italiani operanti in loco. Tali progetti abbracciano un ampio spettro delle tipologie turistiche classificabili tra quelle alternative, dale turismo responsabile a quello di comunità  all'eco-turismo. All'interno di un paese vasto e molto differenziato, dal punto di vista geografico, economico e sociale, quale il Brasile il turismo puಠassumere un ruolo fondamentale nelle strategie di sviluppo e di redistribuzione della ricchezza tra le diverse aree.

Forme alternative di sviluppo turistico : l'esperienza brasiliana.

-
2008

Abstract

A partire dagli anni †˜70 si ਠassistito ad un forte sviluppo delle attività  turistiche nei paesi del Sud del mondo, considerati detentori di un vantaggio competitivo in termini di luoghi incontaminati, spiagge, attrattive per gli abitanti dei paesi pi๠ricchi. Forti investimenti sono stati realizzati dai governi locali, attraverso onerosi prestiti dalle istituzioni internazionali, e dai maggiori soggetti privati operanti nel settore turistico. I progetti realizzati tramite tali investimenti possono essere ricondotti ad alcune tipologie ben identificate, che si fondano su un concetto di sviluppo essenzialmente assimilabile a quello di crescita economica. Alcune tra le teorie in oggetto, che possono essere definite †œortodosse†�, si rifanno a concetti quali la diffusione, le attività  di base, i poli di sviluppo e postulano la creazione di aree turistiche di grandi dimensioni, basate sulla scelta di grandi strutture alberghiere, pacchetti viaggio †œtutto compreso†�, dotazione di servizi e comfort adeguati alle condizioni di vita abituali dei turisti, all'interno delle quali accogliere grandi flussi internazionali in contesti spesso isolati rispetto al resto del paese. I risultati di tali investimenti, in termini di sviluppo reale delle popolazioni interessate, in molti casi non sono stati rispondenti alle aspettative. La diffusione del benessere economico ਠstato spesso limitato a porzioni ristrette delle popolazioni locali, a causa soprattutto delle percentuali ridotte di spesa turistica che rimangono in loco; squilibri e tensioni si sono create tra i residenti maggiormente beneficiati dai progetti turistici e quelli rimasti ai margini di tale influsso; danni all'ambiente naturale sono stati arrecati dalla costruzione di grandi resort, in termini di consumo di suolo, di impiego di risorse e di rifiuti depositati; in molti paesi si ਠassistito alla crescita di una †œmonocoltura†� turistica, che ha frenato lo sviluppo di altre attività  economiche ed ha esposto questi paesi alle fluttuazioni della domanda; gravi danni, infine, sono stati provocati alle tradizioni ed alla cultura di popolazioni improvvisamente trovatesi a convivere con i flussi turistici. Negli ultimi anni, perà², stanno emergendo forme di turismo diverse da quelle tradizionali: tali tipologie turistiche, sebbene spesso classificate in diversi modi, possono tutte essere ricondotte alla categoria del turismo alternativo. Tale concetto necessita comunque di una adeguata riformulazione teorica per non perdere di vista lo scopo principale: uno sviluppo realmente equilibrato delle popolazioni locali interessate dal turismo. In ogni caso, al di là  delle definizioni e delle distinzioni spesso labili, ciಠche interessa ਠindagare forme di turismo dai tratti comuni: piccoli numeri, mete diverse dalle tradizionali, partecipazione delle comunità  locali, maggiore impegno e responsabilità  da parte dei soggetti coinvolti (turisti e organizzatori in primo luogo), attenzione a tutte le componenti dei sistemi locali ospitanti (economia, eco-sistema, società  e cultura). La domanda che il presente contributo intende porsi, dunque, ਠla seguente: possono queste diverse forme di turismo contribuire ad un reale sviluppo dei paesi pi๠poveri del mondo? Per rispondere si prenderà  in considerazione il concetto di sviluppo alternativo, cosଠcome teorizzato da numerosi autori ed in particolar modo da John Friedmann all'interno del suo fondamentale contributo †œEmpowerment. The politics of alternetive development†� e come evolutosi nel corso degli anni. Si intende cioਠverificare, anche attraverso l'analisi di alcuni casi studio localizzati in Brasile, se forme alternative di turismo possano aiutare a combattere la povertà  in termini di dis-empowerment, vale a dire di scarso accesso alle fondamentali risorse che permettono alle persone ed alle comunità  locali di ottenere potere economico, politico e sociale. Nel primo capitolo si fornirà  una rassegna delle principali teorie ortodosse dello sviluppo e si cercherà  di collegare la diffusione delle attività  turistiche nei paesi in via di sviluppo ai concetti chiave di tali teorie. Dopo aver descritto le caratteristiche assunte dai progetti turistici localizzati nei paesi in via di sviluppo verranno delineati i problemi, di carattere economico, sociale ed ambientale, che tali tipologie hanno portato con se, utilizzando anche esempi tratti dalla principale letteratura di riferimento. Nel secondo capitolo verrà  ripreso il concetto di sviluppo cosଠcome postulato all'interno delle principali teorie ortodosse e ne verrà  ricostruito il significato utilizzando i cardini delle teorie alternative: in particolare si farà  riferimento al concetto di empowerment. Anche in questo caso verranno delineate le principali caratteristiche dei progetti turistici basati su tali approcci e verranno presentati alcuni esempi tratti dalla bibliografia, localizzati in paesi in via di sviluppo. Si cercherà , inoltre, di fornire indicazioni di metodo per trasformare i precetti delle teorie alternative in concreta applicazione, attraverso l'utilizzo di forme maggiormente partecipative di pianificazione e l'inclusione delle comunità  locali nella gestione dei progetti. Verrà  infine analizzato il ruolo delle organizzazioni non governative, attori sempre pi๠presenti nelle dinamiche della cooperazione internazionale. Nel terzo capitolo viene presentata un'analisi delle forme turistiche alternative, delle quali verranno evidenziati i tratti comuni, che permettono di distinguerle dalle forme cosiddette tradizionali (o †œdi massa†�), e le peculiarità . Attraverso l'analisi delle caratteristiche comuni, verranno poi prospettati i vantaggi di tali forme turistiche, in termini di lotta alla povertà  e di riduzione delle disparità  regionali e sociali. Si ਠcercato, inoltre, di comporre le diverse e frammentarie fonti statistiche relative alle tipologie turistiche in oggetto, al fine di identificare le tendenze degli ultimi anni e le prospettive per il futuro. Un approfondimento ਠdedicato alle esperienze italiane di organizzazione e gestione di progetti turistici alternativi, sia localizzati nel nostro paese sia nei paesi in via di sviluppo. In particolare ਠstata realizzata una ricerca sull'Associazione Italiana Turismo Responsabile, la principale organizzazione nazionale che raggruppa associazioni impegnate a vario titolo in progetti turistici alternativi. Attraverso l'invio di questionari alle associazioni ed ai loro associati (in qualità  di turisti che scelgono viaggi di questo tipo) ed attraverso colloqui con i rappresentati di alcune di queste associazioni ਠstato possibile identificare i caratteri distintivi e le principali dinamiche della domanda e dell'offerta di turismo alternativo in Italia. I casi studio utilizzati all'interno del quarto capitolo per verificare tale ipotesi sono stati personalmente visitati dall'autore nel corso di un periodo di ricerca sul campo svolto in Brasile con l'appoggio del Laboratorio de gestao do territorio presso l'Universidade Federal do Rio de Janeiro. Essi si riferiscono ad alcune realtà  locali, all'interno degli stati del Cearà , della Bahia e di Rio de Janeiro, nelle quali progetti alternativi di sviluppo turistico sono stati implementati negli ultimi anni, sia in maniera autonoma da soggetti locali sia in collaborazione con soggetti italiani operanti in loco. Tali progetti abbracciano un ampio spettro delle tipologie turistiche classificabili tra quelle alternative, dale turismo responsabile a quello di comunità  all'eco-turismo. All'interno di un paese vasto e molto differenziato, dal punto di vista geografico, economico e sociale, quale il Brasile il turismo puಠassumere un ruolo fondamentale nelle strategie di sviluppo e di redistribuzione della ricchezza tra le diverse aree.
2008
it
empowerment
POLITICHE SVILUP.GEST.TERRITORIO
sviluppo alternativo
Turismo
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/250643
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-250643