La tesi ਠuno studio interdisciplinare e comparativo sul regime di protezione delle minoranze autoctone in Slovenia e Svezia. L'ipotesi di ricerca ਠche i due paesi abbiano scelto dei regimi di protezione molto efficaci ed avanzati che sperimentano un grado relativamente basso di tensione interetnica. Grazie ai loro sistemi fortemente sociali, hanno sviluppato un sistema di protezione delle minoranze nazionali che si spinge, per certi versi, oltre agli standard esistenti all'interno della UE. Ad esempio, il diritto all'istruzione ed all'informazione nella madre lingua †" che nella maggior parte dei paesi difettano di base legale †" risultano ben assicurati. Inoltre, entrambi includono i Rom tra le minoranze territoriali, creando cosଠdei prerequisiti per un'effettiva non discriminazione. La bontà del regime di protezione viene valutata, da un lato, attraverso l'analisi dei vari campi di tutela, prendendo in considerazione sia le fonti legali che le politiche pubbliche volte ad implementarle; dall'altro, attraverso la rilevazione delle opinioni dei membri delle minoranze stesse. L'analisi degli standard esistenti mostra che entrambi i paesi possiedono un sistema di protezione relativamente completo, sebbene vengano sottolineate notevoli differenze tra un settore e l'altro. A tal riguardo, sono stati utilizzate varie fonti †" legislazione esistente, report ufficiali, discussioni con esperti †" al fine di redigere un tabella di valutazione riassuntiva per ogni singolo campo di protezione. L'affermazione viene poi ridimensionata alla luce dei risultati della ricerca empirica, condotta tramite questionari strutturati: le minoranze nazionali esprimono un giudizio positivo limitatamente a certi campi di tutela, ma danno, nel complesso, valutazioni poco generose sul sistema generale di protezione, tanto che emergono chiaramente sentimenti di esclusione. Le fonti dell'opera comprendono: analisi della letteratura rilevante, analisi della legislazione, analisi delle statistiche nazionali, visione di progetti e studi settoriali in corso, discussioni informali con ricercatori e interviste con †˜testimoni qualificati', essenziali nel ricostruire un quadro sintetico della situazione data la carenza di letteratura in materia. La tesi si articola in 3 parti distinte. La prima intende fornire una cornice teorica sul tema della protezione delle minoranze nazionali, attraverso la presentazione delle definizioni pi๠illustri elaborate dalla letteratura internazionale e di alcuni concetti chiave nel dibattito, come origine, natura, manifestazione esterna del fenomeno, differenze nel concetto di ethnos tra nord e centro Europa, etc… Nel secondo capitolo viene brevemente analizzata la storia della protezione delle minoranze per soffermarsi poi sui principali documenti elaborati all'interno della UE, dell'OSCE e del Consiglio d'Europa al fine di individuare alcuni standard universalmente riconosciuti da tutti i membri UE. La seconda parte si concentra sulla protezione delle minoranze territoriali in Slovenia (capitolo terzo) e Svezia (capitolo quarto): vengono analizzate la struttura etnica del paese, le caratteristiche delle varie minoranze e le politiche governative adottate, prendendo in considerazione anche l'evoluzione storica di queste ultime. I campi di tutela analizzati nel dettaglio sono: istruzione, uso della lingua, partecipazione e rappresentanza politica, vita culturale, informazione e media, cooperazione transfrontaliera. Di seguito vengono sottolineati i punti forti e quelli deboli dei rispettivi sistemi. La terza parte presenta le caratteristiche fondamentali dei due regimi in chiave comparativa (capitolo quinto) ed i risultati della ricerca sul campo (capitolo sesto), che ਠstata limitata a due minoranze per paese al fine di rendere pi๠agevoli delle considerazioni comparative: una minoranza tipo transnazionale, i Rom, e due minoranze di confine, gli ungheresi in Slovenia e i finlandesi tornedaliani in Svezia. Il questionario, somministrato attraverso un metodo di campionamento di tipo snowball, o meglio, respondent driven, indaga sulle seguenti tematiche: percezione della tutela nel campo del linguaggio; percezione della tutela nel campo dell'istruzione; percezione della tutela percepita nel campo della partecipazione politica e della rappresentanza; percezione della tutela nel settore della vita culturale; percezione della tutela nel settore dei media e dell'informazione; percezione della tutela nel campo della cooperazione transfrontaliera; percezione della tutela globale; percezione dello status della minoranza rispetto alla maggioranza; percezione dell'uguaglianza dei diritti in confronto alla maggioranza e alle altre minoranze. Non ਠstato possibile raccogliere un numero sufficiente di risposte da parte di tutte le minoranze nazionali presenti nei due paesi a causa sia delle grandi difficoltà incontrate nel reperire soggetti disposti a collaborare che a causa dei tassi di risposta molto bassi. L' indagine svolta tra le suddette minoranze sembra suggerire che l'affermazione secondo la quale entrambi i paesi hanno un buon sistema di protezione deve essere circoscritta: anche se la protezione globale appare sufficiente, le minoranze nazionali non sembrano essere soddisfatte dell'implementazione dei loro diritti, se i risultati vengono comparati con quelli della tabella riassuntiva teorica. I Rom, paradossalmente, pur avendo un punteggio pi๠basso sia a livello empirico che teorico, sembrano essere relativamente pi๠soddisfatti dei loro diritti. Questo puಠessere dovuto al fatto che essi considerano effettivamente la recente introduzione di leggi ed atti in favore della loro minoranza come un importante progresso. Se le minoranze prese in considerazione danno valutazioni piuttosto positive per quanto riguarda alcuni settori di tutela, la sensazione di essere tutelati non sembra essere data semplicemente dalla somma di tali valutazioni ma ne include altre che hanno ha che fare con la dimensione sociale, in particolare il rapporto con la maggioranza, lo status all'interno della società , l'attenzione data alla minoranza da parte delle politiche di Stato. L'ipotesi di ricerca iniziale ਠquindi solamente in parte confermata: dall'analisi emerge un modello gerarchico nel trattamento delle minoranze nazionali, suscettibile di creare nuovi confini e tensioni tra a) le varie minoranze nazionali, b) le minoranze nazionali e altre minoranze, c) diversi sottogruppi della stessa minoranza.
Minority protection in the E.U.: boundaries and strategies in the models of Slovenia and Sweden (a comparative evaluation)
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2012
Abstract
La tesi ਠuno studio interdisciplinare e comparativo sul regime di protezione delle minoranze autoctone in Slovenia e Svezia. L'ipotesi di ricerca ਠche i due paesi abbiano scelto dei regimi di protezione molto efficaci ed avanzati che sperimentano un grado relativamente basso di tensione interetnica. Grazie ai loro sistemi fortemente sociali, hanno sviluppato un sistema di protezione delle minoranze nazionali che si spinge, per certi versi, oltre agli standard esistenti all'interno della UE. Ad esempio, il diritto all'istruzione ed all'informazione nella madre lingua †" che nella maggior parte dei paesi difettano di base legale †" risultano ben assicurati. Inoltre, entrambi includono i Rom tra le minoranze territoriali, creando cosଠdei prerequisiti per un'effettiva non discriminazione. La bontà del regime di protezione viene valutata, da un lato, attraverso l'analisi dei vari campi di tutela, prendendo in considerazione sia le fonti legali che le politiche pubbliche volte ad implementarle; dall'altro, attraverso la rilevazione delle opinioni dei membri delle minoranze stesse. L'analisi degli standard esistenti mostra che entrambi i paesi possiedono un sistema di protezione relativamente completo, sebbene vengano sottolineate notevoli differenze tra un settore e l'altro. A tal riguardo, sono stati utilizzate varie fonti †" legislazione esistente, report ufficiali, discussioni con esperti †" al fine di redigere un tabella di valutazione riassuntiva per ogni singolo campo di protezione. L'affermazione viene poi ridimensionata alla luce dei risultati della ricerca empirica, condotta tramite questionari strutturati: le minoranze nazionali esprimono un giudizio positivo limitatamente a certi campi di tutela, ma danno, nel complesso, valutazioni poco generose sul sistema generale di protezione, tanto che emergono chiaramente sentimenti di esclusione. Le fonti dell'opera comprendono: analisi della letteratura rilevante, analisi della legislazione, analisi delle statistiche nazionali, visione di progetti e studi settoriali in corso, discussioni informali con ricercatori e interviste con †˜testimoni qualificati', essenziali nel ricostruire un quadro sintetico della situazione data la carenza di letteratura in materia. La tesi si articola in 3 parti distinte. La prima intende fornire una cornice teorica sul tema della protezione delle minoranze nazionali, attraverso la presentazione delle definizioni pi๠illustri elaborate dalla letteratura internazionale e di alcuni concetti chiave nel dibattito, come origine, natura, manifestazione esterna del fenomeno, differenze nel concetto di ethnos tra nord e centro Europa, etc… Nel secondo capitolo viene brevemente analizzata la storia della protezione delle minoranze per soffermarsi poi sui principali documenti elaborati all'interno della UE, dell'OSCE e del Consiglio d'Europa al fine di individuare alcuni standard universalmente riconosciuti da tutti i membri UE. La seconda parte si concentra sulla protezione delle minoranze territoriali in Slovenia (capitolo terzo) e Svezia (capitolo quarto): vengono analizzate la struttura etnica del paese, le caratteristiche delle varie minoranze e le politiche governative adottate, prendendo in considerazione anche l'evoluzione storica di queste ultime. I campi di tutela analizzati nel dettaglio sono: istruzione, uso della lingua, partecipazione e rappresentanza politica, vita culturale, informazione e media, cooperazione transfrontaliera. Di seguito vengono sottolineati i punti forti e quelli deboli dei rispettivi sistemi. La terza parte presenta le caratteristiche fondamentali dei due regimi in chiave comparativa (capitolo quinto) ed i risultati della ricerca sul campo (capitolo sesto), che ਠstata limitata a due minoranze per paese al fine di rendere pi๠agevoli delle considerazioni comparative: una minoranza tipo transnazionale, i Rom, e due minoranze di confine, gli ungheresi in Slovenia e i finlandesi tornedaliani in Svezia. Il questionario, somministrato attraverso un metodo di campionamento di tipo snowball, o meglio, respondent driven, indaga sulle seguenti tematiche: percezione della tutela nel campo del linguaggio; percezione della tutela nel campo dell'istruzione; percezione della tutela percepita nel campo della partecipazione politica e della rappresentanza; percezione della tutela nel settore della vita culturale; percezione della tutela nel settore dei media e dell'informazione; percezione della tutela nel campo della cooperazione transfrontaliera; percezione della tutela globale; percezione dello status della minoranza rispetto alla maggioranza; percezione dell'uguaglianza dei diritti in confronto alla maggioranza e alle altre minoranze. Non ਠstato possibile raccogliere un numero sufficiente di risposte da parte di tutte le minoranze nazionali presenti nei due paesi a causa sia delle grandi difficoltà incontrate nel reperire soggetti disposti a collaborare che a causa dei tassi di risposta molto bassi. L' indagine svolta tra le suddette minoranze sembra suggerire che l'affermazione secondo la quale entrambi i paesi hanno un buon sistema di protezione deve essere circoscritta: anche se la protezione globale appare sufficiente, le minoranze nazionali non sembrano essere soddisfatte dell'implementazione dei loro diritti, se i risultati vengono comparati con quelli della tabella riassuntiva teorica. I Rom, paradossalmente, pur avendo un punteggio pi๠basso sia a livello empirico che teorico, sembrano essere relativamente pi๠soddisfatti dei loro diritti. Questo puಠessere dovuto al fatto che essi considerano effettivamente la recente introduzione di leggi ed atti in favore della loro minoranza come un importante progresso. Se le minoranze prese in considerazione danno valutazioni piuttosto positive per quanto riguarda alcuni settori di tutela, la sensazione di essere tutelati non sembra essere data semplicemente dalla somma di tali valutazioni ma ne include altre che hanno ha che fare con la dimensione sociale, in particolare il rapporto con la maggioranza, lo status all'interno della società , l'attenzione data alla minoranza da parte delle politiche di Stato. L'ipotesi di ricerca iniziale ਠquindi solamente in parte confermata: dall'analisi emerge un modello gerarchico nel trattamento delle minoranze nazionali, suscettibile di creare nuovi confini e tensioni tra a) le varie minoranze nazionali, b) le minoranze nazionali e altre minoranze, c) diversi sottogruppi della stessa minoranza.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/253178
URN:NBN:IT:UNITS-253178