L'obiettivo della tesi ਠdi verificare quali siano le reali conseguenze economiche e sociali del fenomeno della pirateria marittima. Come ਠnoto, da alcuni anni, l'attenzione di organizzazioni internazionali e nazionali si ਠappuntata sulla pirateria marittima, vista come una minaccia in grado di causare enormi danni economici e di sistema trasporto marittimo mondiale. Non si potrebbe altrimenti comprender il motivo per cui da alcuni anni, enormi spese sono state affrontate per contrastare tale minaccia. Ma sono tali spese giustificate? Sono la pirateria e il terrorismo marittimo, due minacce reali capaci di influire in modo determinante sul sistema commerciale mondiale? àˆ quanto questa tesi ha cercato di appurare. àˆ stato quindi esaminato il fenomeno nel suo sviluppo temporale; infatti il primo capitolo ਠstato dedicato alla storia ed evoluzione della pirateria. Al di là  del semplice resoconto storico degli avvenimenti, si sono cercate di approfondire la ragioni e cause che ne hanno originato la nascita e lo sviluppo nei differenti contesti mondiali. Nata parallelamente al commercio marittimo, non si ਠtuttavia legata solo ed esclusivamente a questo come attività  predatoria criminale, risultando anche un metodo che oggi chiameremmo di guerra asimmetrica sul mare. E†˜ in Grecia,nel periodo successivo a quello di Omero che nasce la parola †œpeirates†� per definire coloro che praticavanono questo tipo di attività  predatoria, termine che ha costituito la base etimologica nelle varie lingue occidentali per indicare chi si dedica a tale attività , anche se all'epoca la sua accezione non era certamente spregiativa e denigratoria come l'attuale. Con l'epoca della Repubblica e dell'Impero di Roma, si cominciano a delineare quegli elementi che tendono a porre il pirata al di fuori di un contesto legale di guerra e a non porlo quindi sotto i vincoli che comunque la delimitano. Già  da quest'epoca si comincia a rilevare come i fattori sociali, quali la povertà  e l'indigenza, uniti alla capacità  di andare per mare e di sfruttare la morfologia del terreno e le situazioni climatiche favorissero l'insorgere del fenomeno; cosଠcome si ebbe la possibilità  di rilevare che, oltre una soglia di tolleranza, essa poteva cominciare a creare problemi economici e sociali; il saccheggio di numerose navi che trasportavano il grano per Roma, poteva causare una penuria di cibo con conseguenti moti e rivolte. La pirateria, che ਠfondamentalmente un'attività  predatoria, costituisce uno strumento di guerra, anche economica, oltre che criminale, e in questo contesto ਠstato spesso usato dalla caduta dell'impero romano in avanti. La formazione dei regni pirateschi berberi nel Mediterraneo e la loro ricchezza, sono legati proprio all'attività  piratesca, che veniva peraltro sfruttata come metodo di lotta fra le potenze cristiane e musulmane nel Mediterraneo; analogo strumento sarà  usato, in particolare dalla Gran Bretagna nei confronti della Spagna, inaugurando quella che vien chiamata l'epoca d'oro della pirateria e che vede la nascita ufficiale della pirateria legalizzata, il †œprivateering†�, ossia quella svolta con l'autorizzazione e sotto l'egida della corona regnante che ne traeva dei vantaggi economici notevoli. Nਠil fenomeno era presente nel solo mondo occidentale, in quanto anche nel mondo conosciuto orientale era presente, e in maniera notevole; al pari di quello occidentale numerosi sono stati i regni nati proprio da tale attività  e che con tale attività  hanno prosperato. Sempre a metà  fra legalità  e criminalità , man mano che si consolidavano i concetti della libera navigazione delle acque e del libero commercio,la pirateria cominciava a essere vista come un rischio e non pi๠una opportunità , con uno sviluppo anche degli studi giuridici che ne delineavano l'aspetto criminale e la ponevano al di fuori di qualsiasi contesto di protezione legale affidando quindi a qualsiasi nazione il compito di combatterla. àˆ da rilevare che nella sua forma legalizzata di privateering, la pirateria ਠsopravvissuta sino al 1856, allorquando fu abolita per trattato dalle potenze occidentali dell'epoca, e se vogliamo sino ai giorni nostri nella sua forma di guerra irregolare con le navi corsare tedesche durante la seconda guerra mondiale. Si ਠpoi passati, nel successivo capitolo ad analizzare la pirateria nelle tre aree del mondo in cui si sviluppa il 75% di tale attività ; l'Africa dell'Est e dell' Ovest e il Sud Est asiatico, con una particolare attenzione sui dati che costituiscono la base della nostra conoscenza del fenomeno della pirateria, dati che risultano molto incompleti e frammentari, considerata la volontarietà  nel fornirli e i riflessi economici associati al fornire tali numeri. Piraterie dagli aspetti diversi che, in particolare lungo le coste Est dell'Africa, sollevano numerosi interrogativi se, storicamente, l'area della Somalia, da cui proviene quella che viene percepita come la maggiore minaccia al commercio marittimo, e di conseguenza all'economia mondiale, ਠstata indenne da tale attività . E infatti la pirateria somala, di gran lunga quella che si attaglia maggiormente al concetto giuridico di pirateria moderna cosଠcome delineato a seguito di un accordo internazionale del 1982 in quanto svolgentesi al di fuori delle acque territoriali e quindi nelle acque internazionali, ਠfinalizzata, in maniera esclusiva, al pagamento di un riscatto monetario., al contrario di quella lungo le opposte sponde africane, quelle della costa Ovest, dove essa assume un carattere molto pi๠predatorio e concentrato sulla nuova ricchezza di tale parte dell'Africa, in particolare della Nigeria: il petrolio. Nell'Asia del sud est, la pirateria, che potremmo definire endemica, e che ha un ruolo sociale molto diverso da quello occidentale, ha essenzialmente un ruolo predatorio in cui occasionalità  e organizzazione si mischiano, e in cui anche il terrorismo, legato a fattori storici e di identificazione nazionale oltre che religiosi, trova una sua collocazione attraverso sovrapposizioni che spesso non consentono di individuare anche legalmente, oltre che ideologicamente, dove cominci l'attività  di terrorismo e dove quella di pirateria. In Asia il contesto geografico, caratterizzato da isole, arcipelaghi , strettoie e punti di obbligato passaggio marittimo, hanno influito e modellato l'attività  della pirateria, in quanto proprio attraverso tali acque transita una notevolissima e importante porzione del commercio mondiale, anche di materie energetiche. Nel terzo capitolo sono stati delineati gli aspetti giuridici che hanno consentito nel tempo, di arrivare alla definizione come oggi conosciuta di pirateria e di terrorismo marittimo, due concetti diversi giuridicamente e che hanno dovuto trovare diverse e successive vie giuridiche considerata la sensibilità  dell'argomento che si ripercuote di fatto sule sovranità  nazionali. Si ਠtrattato altresଠdelle Armed robberies, ossia di quegli atti di pirateria che si svolgono all'interno delle acque territoriali e che quindi, pur ricalcando nella sostanza l'attività  di pirateria che si svolge nelle acque internazionali, giuridicamente se ne distingue, e non poco, essendo affidata alla esclusiva competenza nazionale. Il quarto capitolo si ਠconcentrato sugli attori della pirateria che rimangono, dopo aver esaminato i pirati, ossia gli imprenditori e i marinai e di come l'†˜attività  di pirateria influisca su di loro. àˆ in questo capitolo che si evidenzia come la percezione della minaccia sia elevata e sicuramente non proporzionata alla minaccia stessa, causa la sempre maggiore interdipendenza fra i vari sistemi economici, la nuova catena di distribuzione logistica mondiale che tende ad abolire le ridondanze e ridurre i costi e di come la percezione abbia influito sulla realtà  laddove si sono addebitate alla pirateria situazioni economiche che avevano altre spiegazioni, come lo spostamento di una parte del traffico commerciale marittimo su nuove rotte che vanno a coprire nuovi fabbisogni e necessità  mondiali.

Pirateria: una minaccia alla sicurezza del trasporto marittimo internazionale. Tra percezione e realtà 

-
2013

Abstract

L'obiettivo della tesi ਠdi verificare quali siano le reali conseguenze economiche e sociali del fenomeno della pirateria marittima. Come ਠnoto, da alcuni anni, l'attenzione di organizzazioni internazionali e nazionali si ਠappuntata sulla pirateria marittima, vista come una minaccia in grado di causare enormi danni economici e di sistema trasporto marittimo mondiale. Non si potrebbe altrimenti comprender il motivo per cui da alcuni anni, enormi spese sono state affrontate per contrastare tale minaccia. Ma sono tali spese giustificate? Sono la pirateria e il terrorismo marittimo, due minacce reali capaci di influire in modo determinante sul sistema commerciale mondiale? àˆ quanto questa tesi ha cercato di appurare. àˆ stato quindi esaminato il fenomeno nel suo sviluppo temporale; infatti il primo capitolo ਠstato dedicato alla storia ed evoluzione della pirateria. Al di là  del semplice resoconto storico degli avvenimenti, si sono cercate di approfondire la ragioni e cause che ne hanno originato la nascita e lo sviluppo nei differenti contesti mondiali. Nata parallelamente al commercio marittimo, non si ਠtuttavia legata solo ed esclusivamente a questo come attività  predatoria criminale, risultando anche un metodo che oggi chiameremmo di guerra asimmetrica sul mare. E†˜ in Grecia,nel periodo successivo a quello di Omero che nasce la parola †œpeirates†� per definire coloro che praticavanono questo tipo di attività  predatoria, termine che ha costituito la base etimologica nelle varie lingue occidentali per indicare chi si dedica a tale attività , anche se all'epoca la sua accezione non era certamente spregiativa e denigratoria come l'attuale. Con l'epoca della Repubblica e dell'Impero di Roma, si cominciano a delineare quegli elementi che tendono a porre il pirata al di fuori di un contesto legale di guerra e a non porlo quindi sotto i vincoli che comunque la delimitano. Già  da quest'epoca si comincia a rilevare come i fattori sociali, quali la povertà  e l'indigenza, uniti alla capacità  di andare per mare e di sfruttare la morfologia del terreno e le situazioni climatiche favorissero l'insorgere del fenomeno; cosଠcome si ebbe la possibilità  di rilevare che, oltre una soglia di tolleranza, essa poteva cominciare a creare problemi economici e sociali; il saccheggio di numerose navi che trasportavano il grano per Roma, poteva causare una penuria di cibo con conseguenti moti e rivolte. La pirateria, che ਠfondamentalmente un'attività  predatoria, costituisce uno strumento di guerra, anche economica, oltre che criminale, e in questo contesto ਠstato spesso usato dalla caduta dell'impero romano in avanti. La formazione dei regni pirateschi berberi nel Mediterraneo e la loro ricchezza, sono legati proprio all'attività  piratesca, che veniva peraltro sfruttata come metodo di lotta fra le potenze cristiane e musulmane nel Mediterraneo; analogo strumento sarà  usato, in particolare dalla Gran Bretagna nei confronti della Spagna, inaugurando quella che vien chiamata l'epoca d'oro della pirateria e che vede la nascita ufficiale della pirateria legalizzata, il †œprivateering†�, ossia quella svolta con l'autorizzazione e sotto l'egida della corona regnante che ne traeva dei vantaggi economici notevoli. Nਠil fenomeno era presente nel solo mondo occidentale, in quanto anche nel mondo conosciuto orientale era presente, e in maniera notevole; al pari di quello occidentale numerosi sono stati i regni nati proprio da tale attività  e che con tale attività  hanno prosperato. Sempre a metà  fra legalità  e criminalità , man mano che si consolidavano i concetti della libera navigazione delle acque e del libero commercio,la pirateria cominciava a essere vista come un rischio e non pi๠una opportunità , con uno sviluppo anche degli studi giuridici che ne delineavano l'aspetto criminale e la ponevano al di fuori di qualsiasi contesto di protezione legale affidando quindi a qualsiasi nazione il compito di combatterla. àˆ da rilevare che nella sua forma legalizzata di privateering, la pirateria ਠsopravvissuta sino al 1856, allorquando fu abolita per trattato dalle potenze occidentali dell'epoca, e se vogliamo sino ai giorni nostri nella sua forma di guerra irregolare con le navi corsare tedesche durante la seconda guerra mondiale. Si ਠpoi passati, nel successivo capitolo ad analizzare la pirateria nelle tre aree del mondo in cui si sviluppa il 75% di tale attività ; l'Africa dell'Est e dell' Ovest e il Sud Est asiatico, con una particolare attenzione sui dati che costituiscono la base della nostra conoscenza del fenomeno della pirateria, dati che risultano molto incompleti e frammentari, considerata la volontarietà  nel fornirli e i riflessi economici associati al fornire tali numeri. Piraterie dagli aspetti diversi che, in particolare lungo le coste Est dell'Africa, sollevano numerosi interrogativi se, storicamente, l'area della Somalia, da cui proviene quella che viene percepita come la maggiore minaccia al commercio marittimo, e di conseguenza all'economia mondiale, ਠstata indenne da tale attività . E infatti la pirateria somala, di gran lunga quella che si attaglia maggiormente al concetto giuridico di pirateria moderna cosଠcome delineato a seguito di un accordo internazionale del 1982 in quanto svolgentesi al di fuori delle acque territoriali e quindi nelle acque internazionali, ਠfinalizzata, in maniera esclusiva, al pagamento di un riscatto monetario., al contrario di quella lungo le opposte sponde africane, quelle della costa Ovest, dove essa assume un carattere molto pi๠predatorio e concentrato sulla nuova ricchezza di tale parte dell'Africa, in particolare della Nigeria: il petrolio. Nell'Asia del sud est, la pirateria, che potremmo definire endemica, e che ha un ruolo sociale molto diverso da quello occidentale, ha essenzialmente un ruolo predatorio in cui occasionalità  e organizzazione si mischiano, e in cui anche il terrorismo, legato a fattori storici e di identificazione nazionale oltre che religiosi, trova una sua collocazione attraverso sovrapposizioni che spesso non consentono di individuare anche legalmente, oltre che ideologicamente, dove cominci l'attività  di terrorismo e dove quella di pirateria. In Asia il contesto geografico, caratterizzato da isole, arcipelaghi , strettoie e punti di obbligato passaggio marittimo, hanno influito e modellato l'attività  della pirateria, in quanto proprio attraverso tali acque transita una notevolissima e importante porzione del commercio mondiale, anche di materie energetiche. Nel terzo capitolo sono stati delineati gli aspetti giuridici che hanno consentito nel tempo, di arrivare alla definizione come oggi conosciuta di pirateria e di terrorismo marittimo, due concetti diversi giuridicamente e che hanno dovuto trovare diverse e successive vie giuridiche considerata la sensibilità  dell'argomento che si ripercuote di fatto sule sovranità  nazionali. Si ਠtrattato altresଠdelle Armed robberies, ossia di quegli atti di pirateria che si svolgono all'interno delle acque territoriali e che quindi, pur ricalcando nella sostanza l'attività  di pirateria che si svolge nelle acque internazionali, giuridicamente se ne distingue, e non poco, essendo affidata alla esclusiva competenza nazionale. Il quarto capitolo si ਠconcentrato sugli attori della pirateria che rimangono, dopo aver esaminato i pirati, ossia gli imprenditori e i marinai e di come l'†˜attività  di pirateria influisca su di loro. àˆ in questo capitolo che si evidenzia come la percezione della minaccia sia elevata e sicuramente non proporzionata alla minaccia stessa, causa la sempre maggiore interdipendenza fra i vari sistemi economici, la nuova catena di distribuzione logistica mondiale che tende ad abolire le ridondanze e ridurre i costi e di come la percezione abbia influito sulla realtà  laddove si sono addebitate alla pirateria situazioni economiche che avevano altre spiegazioni, come lo spostamento di una parte del traffico commerciale marittimo su nuove rotte che vanno a coprire nuovi fabbisogni e necessità  mondiali.
2013
it
Armed Robbery
Golfo di Guinea
Piracy
Pirateria
SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE INTEGRATE PER LA SOSTENIBILITA' TERRITORIALE
Somalia
Università degli Studi di Trieste
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/263622
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-263622