Nell'ambito della ricerca sui trasporti si ਠassistito allo sviluppo di una serie di modelli di scelta discreta, modale in particolare, accomunati dali' assunzione di funzioni di utilità lineari negli attributi e per questo denominati anche modelli compensativi; la rappresentazione delle strategie decisionali dei soggetti avviene quasi unicamente mediante modelli basati sull'ipotesi secondo la quale il decisore opera un "trade-off' tra gli attributi che caratterizzano le alternative disponibili, ottenendo una valutazione complessiva della convenienza di ciascuna di queste. Molteplici sono tuttavia le osservazioni di comportamenti reali almeno parzialmente non compensativi. I modelli compensativi presentano alcuni aspetti criticabili sia da un punto di vista teorico che pratico; innanzitutto si ipotizza che il decisore valuti contemporaneamente tutte le alternative su tutti gli attributi, selezionando l'alternativa con il maggior valore di utilità complessiva. Tale ipotesi porta, in diverse situazioni di scelta, a sopravvalutare le capacità dell'essere umano di recepire ed analizzare le informazioni. In aggiunta a ciಠi modelli compensativi, in generale, producono variazioni nella distribuzione delle scelte anche per variazioni quasi non percettibili dei valori degli attributi, questo compromette in certi casi la loro efficacia predittiva; in realtà , come confermano diverse ricerche in campo psicologico, la percezione umana degli attributi posseduti dalle alternative disponibili ਠcomunque caratterizzata da valori soglia superati i quali effettivamente puಠverificarsi un cambiamento nel comportamento ("just noticeable differences "). Alla luce di tali considerazioni la presente ricerca si ਠproposta, dopo una breve descrizione delle pi๠conosciute regole decisionali alternative a quella compensativa, di identificare una metodologia capace di tenere in considerazione e quindi di descrivere efficacemente l'eterogeneità dei processi decisionali umani. Tale tentativo si ਠtradotto in termini pratici nella formulazione e sviluppo di un modello capace di considerare tale eterogeneità , cercando comunque di mantenere un'accettabile operatività del medesimo. In base alle ipotesi comportamentali sulle quali si fonda il modello (denominato modello Sequenziale a Soglie di Accettabilità ), il generico decisore considera gli attributi secondo uno specifico ordine di importanza ed elitnina le alternative che non soddisfano, ad un dato passo del processo sequenziale, la soglia di accettabilità relativa all'attributo considerato (il campo di scelta viene in tal modo ristretto). Se alla fine del processo pi๠alternative vengono conservate, la probabilità di scelta di ciascuna di esse viene calcolata compensando gli effetti degli attributi componenti la sequenza di valutazione. In altri termini si puಠaffermare che la probabilità di scelta delle singole alternative disponibili, al termine del processo di valutazione sequenziale, ਠproporzionale alla preferenza complessiva ad esse accordata dal soggetto decisore; esiste tuttavia una sensibilità del decisore nei confronti dei diversi attributi che caratterizzano le alternative, la quale ਠesprimibile mediante la probabilità di valutazione delle stesse secondo una data sequenza di attributi. Tale ipotesi di comportamento evidenzia un'aleatorietà legata sia alla diversa sensibilità dei decisori rispetto ai singoli attributi (variabilità dell'ordine sequenziale di valutazione degli attributi), sia direttamente associabile alla fase compensativa del processo. Il modello parzialmente non compensativo sequenziale basato su soglie di accettabilità (SSA) ਠstato applicato ai dati raccolti durante l'indagine sul trasporto merci svolta in occasione del progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale "Logistica e trasporti per i sistemi produttivi locali: metodi e modelli applicati alla realtà produttiva del nord-est padano ''. La capacità di previsione del modello SSA ਠstata confrontata, per le medesime situazioni, con quella propria dei modelli probabilistici compensativi legati al paradigma dell'utilità aleatoria (Logit). Si osserva come il modello SSA sia caratterizzato da una buona capacità di rappresentazione, superiore nel caso analizzato, a quella dei corrispondenti modelli di tipo Logit. A differenza di quest'ultimi, sembra descrivere in modo pi๠completo i meccanismi di scelta degli utenti. àˆ peraltro condivisibile la considerazione fatta da diversi studiosi, secondo i quali ਠfacilmente ipotizzabile l'esistenza di individui il cui comportamento di scelta ਠpi๠aderente al processo sequenziale ed altri molto pi๠prossimi ad un processo di tipo compensativo. Vi ਠl'esigenza, a tal proposito, di capire quali possano essere le condizioni nelle quali un modello risulta pi๠idoneo dell'altro. Potrebbe risultare interessante operare un'analisi finalizzata all'individuazione delle grandezze osservabili in base alle quali produrre efficaci segmentazioni della popolazione oggetto di studio, in modo da applicare il modello pi๠idoneo alle specifiche situazioni, migliorando le prestazioni dello stesso e quindi i risultati in termini previsionali. In conclusione, anche alla luce di queste ultime considerazioni, sembra plausibile ammettere che i modelli non compensativi, quale il modello SSA, possono rappresentare un valido complemento ai classici n1odelli compensativi legati al paradigma dell'utilità aleatoria (in particolare i modelli Logit), in quanto permettono di cogliere strategie decisionali a fasi e quindi di rappresentare meglio l'eterogeneità comportamentale dei decisori. In tal senso l'evoluzione proposta, ovvero il modello di simulazione denominato SSA log-normale (in cui le soglie di accettabilità dei singoli attributi sono pensate quali variabili aleatorie distribuite secondo una log-normale ed il processo compensativo di scelta viene schematizzato mediante l'espressione della probabilità tipica di un modello Logit multinomiale ), rappresenta un interessante passo in avanti ed uno stimolo per successive ricerche.
IL COMPORTAMENTO DI SCELTA DEGLI UTENTI DEL SISTEMA DEI TRASPORTI: SVILUPPI METODOLOGICI ED ESEMPI APPLICATIVI
-
2015
Abstract
Nell'ambito della ricerca sui trasporti si ਠassistito allo sviluppo di una serie di modelli di scelta discreta, modale in particolare, accomunati dali' assunzione di funzioni di utilità lineari negli attributi e per questo denominati anche modelli compensativi; la rappresentazione delle strategie decisionali dei soggetti avviene quasi unicamente mediante modelli basati sull'ipotesi secondo la quale il decisore opera un "trade-off' tra gli attributi che caratterizzano le alternative disponibili, ottenendo una valutazione complessiva della convenienza di ciascuna di queste. Molteplici sono tuttavia le osservazioni di comportamenti reali almeno parzialmente non compensativi. I modelli compensativi presentano alcuni aspetti criticabili sia da un punto di vista teorico che pratico; innanzitutto si ipotizza che il decisore valuti contemporaneamente tutte le alternative su tutti gli attributi, selezionando l'alternativa con il maggior valore di utilità complessiva. Tale ipotesi porta, in diverse situazioni di scelta, a sopravvalutare le capacità dell'essere umano di recepire ed analizzare le informazioni. In aggiunta a ciಠi modelli compensativi, in generale, producono variazioni nella distribuzione delle scelte anche per variazioni quasi non percettibili dei valori degli attributi, questo compromette in certi casi la loro efficacia predittiva; in realtà , come confermano diverse ricerche in campo psicologico, la percezione umana degli attributi posseduti dalle alternative disponibili ਠcomunque caratterizzata da valori soglia superati i quali effettivamente puಠverificarsi un cambiamento nel comportamento ("just noticeable differences "). Alla luce di tali considerazioni la presente ricerca si ਠproposta, dopo una breve descrizione delle pi๠conosciute regole decisionali alternative a quella compensativa, di identificare una metodologia capace di tenere in considerazione e quindi di descrivere efficacemente l'eterogeneità dei processi decisionali umani. Tale tentativo si ਠtradotto in termini pratici nella formulazione e sviluppo di un modello capace di considerare tale eterogeneità , cercando comunque di mantenere un'accettabile operatività del medesimo. In base alle ipotesi comportamentali sulle quali si fonda il modello (denominato modello Sequenziale a Soglie di Accettabilità ), il generico decisore considera gli attributi secondo uno specifico ordine di importanza ed elitnina le alternative che non soddisfano, ad un dato passo del processo sequenziale, la soglia di accettabilità relativa all'attributo considerato (il campo di scelta viene in tal modo ristretto). Se alla fine del processo pi๠alternative vengono conservate, la probabilità di scelta di ciascuna di esse viene calcolata compensando gli effetti degli attributi componenti la sequenza di valutazione. In altri termini si puಠaffermare che la probabilità di scelta delle singole alternative disponibili, al termine del processo di valutazione sequenziale, ਠproporzionale alla preferenza complessiva ad esse accordata dal soggetto decisore; esiste tuttavia una sensibilità del decisore nei confronti dei diversi attributi che caratterizzano le alternative, la quale ਠesprimibile mediante la probabilità di valutazione delle stesse secondo una data sequenza di attributi. Tale ipotesi di comportamento evidenzia un'aleatorietà legata sia alla diversa sensibilità dei decisori rispetto ai singoli attributi (variabilità dell'ordine sequenziale di valutazione degli attributi), sia direttamente associabile alla fase compensativa del processo. Il modello parzialmente non compensativo sequenziale basato su soglie di accettabilità (SSA) ਠstato applicato ai dati raccolti durante l'indagine sul trasporto merci svolta in occasione del progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale "Logistica e trasporti per i sistemi produttivi locali: metodi e modelli applicati alla realtà produttiva del nord-est padano ''. La capacità di previsione del modello SSA ਠstata confrontata, per le medesime situazioni, con quella propria dei modelli probabilistici compensativi legati al paradigma dell'utilità aleatoria (Logit). Si osserva come il modello SSA sia caratterizzato da una buona capacità di rappresentazione, superiore nel caso analizzato, a quella dei corrispondenti modelli di tipo Logit. A differenza di quest'ultimi, sembra descrivere in modo pi๠completo i meccanismi di scelta degli utenti. àˆ peraltro condivisibile la considerazione fatta da diversi studiosi, secondo i quali ਠfacilmente ipotizzabile l'esistenza di individui il cui comportamento di scelta ਠpi๠aderente al processo sequenziale ed altri molto pi๠prossimi ad un processo di tipo compensativo. Vi ਠl'esigenza, a tal proposito, di capire quali possano essere le condizioni nelle quali un modello risulta pi๠idoneo dell'altro. Potrebbe risultare interessante operare un'analisi finalizzata all'individuazione delle grandezze osservabili in base alle quali produrre efficaci segmentazioni della popolazione oggetto di studio, in modo da applicare il modello pi๠idoneo alle specifiche situazioni, migliorando le prestazioni dello stesso e quindi i risultati in termini previsionali. In conclusione, anche alla luce di queste ultime considerazioni, sembra plausibile ammettere che i modelli non compensativi, quale il modello SSA, possono rappresentare un valido complemento ai classici n1odelli compensativi legati al paradigma dell'utilità aleatoria (in particolare i modelli Logit), in quanto permettono di cogliere strategie decisionali a fasi e quindi di rappresentare meglio l'eterogeneità comportamentale dei decisori. In tal senso l'evoluzione proposta, ovvero il modello di simulazione denominato SSA log-normale (in cui le soglie di accettabilità dei singoli attributi sono pensate quali variabili aleatorie distribuite secondo una log-normale ed il processo compensativo di scelta viene schematizzato mediante l'espressione della probabilità tipica di un modello Logit multinomiale ), rappresenta un interessante passo in avanti ed uno stimolo per successive ricerche.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/266477
URN:NBN:IT:UNITS-266477