Le ipotesi prevedevano che se la riduzione di sonno avesse determinato un aumento del tempo necessario per effettuare l'operazione del disancoraggio, avremmo dovuto osservare un aumento dei tempi di reazione solo in corrispondenza delle prove invalide anche in seguito alla riduzione dell'SOA. Alternativamente, se la riduzione del tempo di sonno avesse determinato un abbassamento delle risorse attentive disponibili, allora, accanto all'aumento dei tempi di reazione in corrispondenza delle prove invalide, avremmo dovuto osservare anche un aumento dei tempi di reazione successivi alla somministrazione di suggerimenti validi. I risultati ottenuti in questo esperimento sembrano confermare le previsioni avanzate adottando il modello proposto da LaBerge (1995): dopo la riduzione del tempo di sonno accanto all'incremento significativo dei tempi di reazione che seguono la somministrazione di suggerimenti invalidi, ਠstato possibile osservare un aumento delle latenze di risposta anche alle prove valide. Globalmente i risultati ottenuti in questi esperimenti indicano che, a differenza di quanto solitamente ipotizzato in letteratura, la riduzione di sonno non solo provoca una riduzione aspecifica del livello di allerta, ma ਠanche in grado di alterare in modo significativo i processi connessi all'orientamento dell'attenzione nello spazio.
SONNO E ATTENZIONE. EFFETTI DELLA RIDUZIONE DI SONNO SULL'ORIENTAMENTO DELL'ATTENZIONE NELLO SPAZIO
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2015
Abstract
Le ipotesi prevedevano che se la riduzione di sonno avesse determinato un aumento del tempo necessario per effettuare l'operazione del disancoraggio, avremmo dovuto osservare un aumento dei tempi di reazione solo in corrispondenza delle prove invalide anche in seguito alla riduzione dell'SOA. Alternativamente, se la riduzione del tempo di sonno avesse determinato un abbassamento delle risorse attentive disponibili, allora, accanto all'aumento dei tempi di reazione in corrispondenza delle prove invalide, avremmo dovuto osservare anche un aumento dei tempi di reazione successivi alla somministrazione di suggerimenti validi. I risultati ottenuti in questo esperimento sembrano confermare le previsioni avanzate adottando il modello proposto da LaBerge (1995): dopo la riduzione del tempo di sonno accanto all'incremento significativo dei tempi di reazione che seguono la somministrazione di suggerimenti invalidi, ਠstato possibile osservare un aumento delle latenze di risposta anche alle prove valide. Globalmente i risultati ottenuti in questi esperimenti indicano che, a differenza di quanto solitamente ipotizzato in letteratura, la riduzione di sonno non solo provoca una riduzione aspecifica del livello di allerta, ma ਠanche in grado di alterare in modo significativo i processi connessi all'orientamento dell'attenzione nello spazio.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/266533
URN:NBN:IT:UNITS-266533