La prima parte della tesi pone l'attenzione su un aspetto spesso trascurato nelle interpretazioni della filosofia di Nietzsche, ossia la centralità nel suo pensiero del tema del pessimismo; egli infatti si confronta con la filosofia pessimistica di Schopenhauer e dei suoi seguaci che occupa la scena filosofico-culturale nella Germania della seconda metà dell'Ottocento. All'interno di questo confronto, Nietzsche conduce una critica serata verso i fondamenti del pessimismo schopenhaueriano e hartmanniano in particolare sotto il profilo eudemonologico e morale. Ho messo in evidenza come pur essendo l'incontro con la filosofia di Schopenhauer fondamentale per Nietzsche, egli tuttavia sin dall'inizio tende a un sempre pi๠marcato distacco dal filosofo di Danzica per cercare di raggiungere una completa autonomia e realizzare una propria originalità di pensiero. Questo distacco avviene attraverso tappe fondamentali che corrispondono alle opere nietzscheane pi๠importanti. Ho mostrato che lo scritto d'esordio Die Geburt der Tragà¶die ਠancora pienamente inserito nell'orizzonte della metafisica schopenhaueriana, intriso del suo pessimismo, nonchà© del romanticismo wagneriano; analizzando quindi approfonditamente il testo dell'opera ho evidenziato che i temi e il linguaggio presenti non possono che portare a caratterizzarla nel suo complesso come romantica, sebbene essa contenga anche spunti che invece preludono agli sviluppi successivi della speculazione matura di Nietzsche. Solo con l'opera Also sprach Zarathustra Nietzsche realizza il superamento di queste posizioni iniziali, cioਠl'impostazione metafisica essenzialmente riconducibile a quella schopenhaueriana e il romanticismo latente, dando quindi corpo a una forma originale di pessimismo denominato "dionisiaco". Questo mette in essere una serie di risposte alternative a quelle della filosofia schopenhaueriana e dell'estetica wagneriana. Per comprendere meglio la particolarità del pessimismo dionisiaco ho analizzato le influenze che ricorrono nell'interpretazione della grecità di Nietzsche e che risultano essere il terreno fertile sul quale ਠcresciuto, appunto, il concetto di dionisiaco. Come per altri temi ho mostrato che Nietzsche si confronta con le posizioni del Neoclassicismo di Weimar, principalmente con Goethe e Schiller, con quelle del Romanticismo di Novalis e dei fratelli Schlegel, ma anche con autori non riconducibili a una determinata corrente come Pascal, Hamann, Herder, Hà¶lderlin e Burckhardt. Il tema del limite applicato alla conoscenza porta in primo piano il pessimismo gnoseologico che ਠsolo il punto di partenza per l'analisi nietzscheana che passa per lo smascheramento delle istanze metafisiche contenute nelle forme concettuali e linguistiche che vorrebbero dar ragione del divenire, e arriva alla completa destrutturazione delle stesse; da questa consegue, infine, la teorizzazione strumentale del prospettivismo nietzscheano. Ho altresଠcercato di mostrare come il confronto con il pessimismo sia essenziale all'interno dell'economia del pensiero di Nietzsche, in quanto solo in seguito alla sua risoluzione egli arriva alla comprensione del problema fondamentale: il nichilismo. La seconda parte della tesi, quindi, mette in evidenza come Nietzsche, realizzato il pessimismo dionisiaco, inizi a occuparsi direttamente del problema che ਠalla base di ogni visione pessimistica, cioਠquello dell'insensatezza dell'esistenza. Del nichilismo propongo una lettura che rispetta l'impostazione che lo stesso Nietzsche assegna al problema; il nichilismo, infatti, non ਠriconducibile nell'orizzonte ontoteologico e neppure esistenziale, bensଠesso trova la sua ragione come problema assiologico-culturale. Il nichilismo, infatti, ਠil prodotto di una cultura storicamente determinata che consegue, a sua volta, da una precisa interpretazione morale, quella platonico-cristiana. Anzi, il nichilismo ਠil risultato ultimo proprio di tale morale storica che trae le sue estreme conseguenze . La morte di Dio rappresenta l'apice di questo nichilismo che ਠstato presagito da Pascal; il pensatore francese, infatti, intuisce le conseguenze tragiche sul piano esistenziale delle scoperte scientifiche del suo tempo che dissolvono l'ordine cosmologico medievale e conseguentemente anche quello morale. Egli ਠun "anticipatore" del problema del nichilismo, ma anche vittima del risvolto psicologico dello stesso che lo spinge tra le braccia mortali del cristianesimo. La filosofia tedesca, invece, con in testa Kant e l'Idealismo, mette in atto un lotta estrema per contrastare l'avvento del nichilismo. Questa lotta non poteva, perà², che avere come risultato di acuire il problema stesso. Per questo i filosofi tedeschi sono, secondo Nietzsche, solo dei "ritardatori" di quella corsa verso il nulla che ਠinscritta nel destino storico dell'Europa. Nietzsche, invece, ritiene che la cosa migliore da fare sia favorire un'accelerazione del processo di dissolvimento per arrivare a superare definitivamente l'interpretazione platonico-cristiana e aprire l'orizzonte a nuove possibilità di senso e di pensiero totalmente sconosciute. à‰ necessario comunque mantenersi su quella "giusta via" tracciata da primo Illuminismo che significa rimanere fedeli agli esiti estremi che risultano dall'educazione morale alla verità . Essi sono primariamente: l'antiumanesimo e l'ateismo.
DAL PESSIMISMO AL NICHILISMO: GENEALOGIA DEL PROBLEMA FONDAMENTALE NEL PENSIERO DI FRIEDRICH NIETZSCHE
-
2014
Abstract
La prima parte della tesi pone l'attenzione su un aspetto spesso trascurato nelle interpretazioni della filosofia di Nietzsche, ossia la centralità nel suo pensiero del tema del pessimismo; egli infatti si confronta con la filosofia pessimistica di Schopenhauer e dei suoi seguaci che occupa la scena filosofico-culturale nella Germania della seconda metà dell'Ottocento. All'interno di questo confronto, Nietzsche conduce una critica serata verso i fondamenti del pessimismo schopenhaueriano e hartmanniano in particolare sotto il profilo eudemonologico e morale. Ho messo in evidenza come pur essendo l'incontro con la filosofia di Schopenhauer fondamentale per Nietzsche, egli tuttavia sin dall'inizio tende a un sempre pi๠marcato distacco dal filosofo di Danzica per cercare di raggiungere una completa autonomia e realizzare una propria originalità di pensiero. Questo distacco avviene attraverso tappe fondamentali che corrispondono alle opere nietzscheane pi๠importanti. Ho mostrato che lo scritto d'esordio Die Geburt der Tragà¶die ਠancora pienamente inserito nell'orizzonte della metafisica schopenhaueriana, intriso del suo pessimismo, nonchà© del romanticismo wagneriano; analizzando quindi approfonditamente il testo dell'opera ho evidenziato che i temi e il linguaggio presenti non possono che portare a caratterizzarla nel suo complesso come romantica, sebbene essa contenga anche spunti che invece preludono agli sviluppi successivi della speculazione matura di Nietzsche. Solo con l'opera Also sprach Zarathustra Nietzsche realizza il superamento di queste posizioni iniziali, cioਠl'impostazione metafisica essenzialmente riconducibile a quella schopenhaueriana e il romanticismo latente, dando quindi corpo a una forma originale di pessimismo denominato "dionisiaco". Questo mette in essere una serie di risposte alternative a quelle della filosofia schopenhaueriana e dell'estetica wagneriana. Per comprendere meglio la particolarità del pessimismo dionisiaco ho analizzato le influenze che ricorrono nell'interpretazione della grecità di Nietzsche e che risultano essere il terreno fertile sul quale ਠcresciuto, appunto, il concetto di dionisiaco. Come per altri temi ho mostrato che Nietzsche si confronta con le posizioni del Neoclassicismo di Weimar, principalmente con Goethe e Schiller, con quelle del Romanticismo di Novalis e dei fratelli Schlegel, ma anche con autori non riconducibili a una determinata corrente come Pascal, Hamann, Herder, Hà¶lderlin e Burckhardt. Il tema del limite applicato alla conoscenza porta in primo piano il pessimismo gnoseologico che ਠsolo il punto di partenza per l'analisi nietzscheana che passa per lo smascheramento delle istanze metafisiche contenute nelle forme concettuali e linguistiche che vorrebbero dar ragione del divenire, e arriva alla completa destrutturazione delle stesse; da questa consegue, infine, la teorizzazione strumentale del prospettivismo nietzscheano. Ho altresଠcercato di mostrare come il confronto con il pessimismo sia essenziale all'interno dell'economia del pensiero di Nietzsche, in quanto solo in seguito alla sua risoluzione egli arriva alla comprensione del problema fondamentale: il nichilismo. La seconda parte della tesi, quindi, mette in evidenza come Nietzsche, realizzato il pessimismo dionisiaco, inizi a occuparsi direttamente del problema che ਠalla base di ogni visione pessimistica, cioਠquello dell'insensatezza dell'esistenza. Del nichilismo propongo una lettura che rispetta l'impostazione che lo stesso Nietzsche assegna al problema; il nichilismo, infatti, non ਠriconducibile nell'orizzonte ontoteologico e neppure esistenziale, bensଠesso trova la sua ragione come problema assiologico-culturale. Il nichilismo, infatti, ਠil prodotto di una cultura storicamente determinata che consegue, a sua volta, da una precisa interpretazione morale, quella platonico-cristiana. Anzi, il nichilismo ਠil risultato ultimo proprio di tale morale storica che trae le sue estreme conseguenze . La morte di Dio rappresenta l'apice di questo nichilismo che ਠstato presagito da Pascal; il pensatore francese, infatti, intuisce le conseguenze tragiche sul piano esistenziale delle scoperte scientifiche del suo tempo che dissolvono l'ordine cosmologico medievale e conseguentemente anche quello morale. Egli ਠun "anticipatore" del problema del nichilismo, ma anche vittima del risvolto psicologico dello stesso che lo spinge tra le braccia mortali del cristianesimo. La filosofia tedesca, invece, con in testa Kant e l'Idealismo, mette in atto un lotta estrema per contrastare l'avvento del nichilismo. Questa lotta non poteva, perà², che avere come risultato di acuire il problema stesso. Per questo i filosofi tedeschi sono, secondo Nietzsche, solo dei "ritardatori" di quella corsa verso il nulla che ਠinscritta nel destino storico dell'Europa. Nietzsche, invece, ritiene che la cosa migliore da fare sia favorire un'accelerazione del processo di dissolvimento per arrivare a superare definitivamente l'interpretazione platonico-cristiana e aprire l'orizzonte a nuove possibilità di senso e di pensiero totalmente sconosciute. à‰ necessario comunque mantenersi su quella "giusta via" tracciata da primo Illuminismo che significa rimanere fedeli agli esiti estremi che risultano dall'educazione morale alla verità . Essi sono primariamente: l'antiumanesimo e l'ateismo.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/266740
URN:NBN:IT:UNITS-266740