Nel corso di questo lavoro e stato ottimizzato un metodo per ottenere †"mediante idrolisi acquosa- campioni di DNA danneggiati in maniera controllata (r2= 0.997). Uno di questi campioni, denominato trial sample (TS), veniva sottoposto ad un esperimento interlaboratorio (n=25) nel corso del quale ogni partecipante doveva fornire dati relativi alla quantificazione del campione ed al suo l'assetto genotipico. L'impiego della qPCR ha dimostrato che, in campioni danneggiati, e possibile fornire solo una indicazione che e relativa (ed inversamente proporzionale) alla lunghezza (r2=0.891) della regione target. Circa i genotipi forniti, veniva osservato che, a causa di un'elevata frequenza di artefatti di PCR, l'esecuzione di un basso numero di tre repliche(? 3)puo portare ad errori(n=4. Lo sviluppo del metodo †œconsensus TSPV", invece,eliminava tali errori di genotipizzazione. L'utilizzo di tale metodo di †œconsensus†� ha dimostrato che, per campioni degradati ed in condizione di Low Copy Number (? 96 pg/PCR), neanche l'esecuzione di sette repliche mette totalmente al riparo da errori di genotipizzazioni.Anche la tecnologia Illumina di Next Generation Sequencing e stata testata mediante un set di campioni danneggiati. Pure la fedelta? di questa tecnologia e stata molto influenzata dalla qualita? del templato. Il†œconsensus TSPV†�, inoltre, evidenziava che errori di genotipizzazione possono emergere quando vengono eseguite due sole repliche. Il maggiore limite dell'analisi forense sembra derivare proprio dall'elevatissima sensibilita? analitica oggi ottenibile.

Identificazione di linee guida per l'analisi genetico-forense mediante utilizzo di DNA degradati in vitro.

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2015

Abstract

Nel corso di questo lavoro e stato ottimizzato un metodo per ottenere †"mediante idrolisi acquosa- campioni di DNA danneggiati in maniera controllata (r2= 0.997). Uno di questi campioni, denominato trial sample (TS), veniva sottoposto ad un esperimento interlaboratorio (n=25) nel corso del quale ogni partecipante doveva fornire dati relativi alla quantificazione del campione ed al suo l'assetto genotipico. L'impiego della qPCR ha dimostrato che, in campioni danneggiati, e possibile fornire solo una indicazione che e relativa (ed inversamente proporzionale) alla lunghezza (r2=0.891) della regione target. Circa i genotipi forniti, veniva osservato che, a causa di un'elevata frequenza di artefatti di PCR, l'esecuzione di un basso numero di tre repliche(? 3)puo portare ad errori(n=4. Lo sviluppo del metodo †œconsensus TSPV", invece,eliminava tali errori di genotipizzazione. L'utilizzo di tale metodo di †œconsensus†� ha dimostrato che, per campioni degradati ed in condizione di Low Copy Number (? 96 pg/PCR), neanche l'esecuzione di sette repliche mette totalmente al riparo da errori di genotipizzazioni.Anche la tecnologia Illumina di Next Generation Sequencing e stata testata mediante un set di campioni danneggiati. Pure la fedelta? di questa tecnologia e stata molto influenzata dalla qualita? del templato. Il†œconsensus TSPV†�, inoltre, evidenziava che errori di genotipizzazione possono emergere quando vengono eseguite due sole repliche. Il maggiore limite dell'analisi forense sembra derivare proprio dall'elevatissima sensibilita? analitica oggi ottenibile.
2015
it
consensus
DNA
genetica forense
linee guida
SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE DELLA RIPRODUZIONE - indirizzo GENETICO MOLECOLARE
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/266773
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-266773