Con la crisi Kosovara in atto, che ancora una volta non poteva essere risolta da parte della sola Unione a causa del proprio deficit operativo, Berlino, appoggiata dagli Stati Uniti e dalle principali organizzazioni internazionali, elaborಠun piano, da implementarsi immediatamente, che avrebbe non solo reso l'azione internazionale pi๠decisa ma, avrebbe soprattutto dato ai Paesi della regione una chiara prospettiva per l'integrazione nell'Unione. Istituito contestualmente con la fine dell'intervento della NATO nella provincia serba di Kosovo nell'estate 1999, il Patto sin dall'inizio pareva un progetto ambizioso: favorଠla raccolta di ingenti mezzi finanziari per la ricostruzione delle economie regionali e creಠun forum politico con l'auspicio di rafforzare la collaborazione interregionale. Lo sviluppo economico e i rapporti di buon vicinato erano, a parere di quanti elaborarono il piano, i due assi principali sui quali costruire un quadro regionale prospero e sicuro, dove l'impegno di mezzi militari, allo scopo di rimediare alle dispute tra i Paesi, sarebbe diventato non solo inutile, ma impensabile. Nonostante il Patto avesse indubbi meriti nella costruzione di un nuovo quadro regionale, non tenne sufficientemente conto delle circostanze endogene ad ogni singolo Stato. Secondo le capitali della regione, un approccio eccessivamente multilaterale precludeva loro la possibilità di tracciare una precisa traiettoria verso le strutture europee, considerando pertanto il Patto sଠuno strumento utile, ma decisamente inadeguato a stringere rapporti contrattuali con
Unione europea e balcani occidentali: analisi geopolitica
-
2009
Abstract
Con la crisi Kosovara in atto, che ancora una volta non poteva essere risolta da parte della sola Unione a causa del proprio deficit operativo, Berlino, appoggiata dagli Stati Uniti e dalle principali organizzazioni internazionali, elaborಠun piano, da implementarsi immediatamente, che avrebbe non solo reso l'azione internazionale pi๠decisa ma, avrebbe soprattutto dato ai Paesi della regione una chiara prospettiva per l'integrazione nell'Unione. Istituito contestualmente con la fine dell'intervento della NATO nella provincia serba di Kosovo nell'estate 1999, il Patto sin dall'inizio pareva un progetto ambizioso: favorଠla raccolta di ingenti mezzi finanziari per la ricostruzione delle economie regionali e creಠun forum politico con l'auspicio di rafforzare la collaborazione interregionale. Lo sviluppo economico e i rapporti di buon vicinato erano, a parere di quanti elaborarono il piano, i due assi principali sui quali costruire un quadro regionale prospero e sicuro, dove l'impegno di mezzi militari, allo scopo di rimediare alle dispute tra i Paesi, sarebbe diventato non solo inutile, ma impensabile. Nonostante il Patto avesse indubbi meriti nella costruzione di un nuovo quadro regionale, non tenne sufficientemente conto delle circostanze endogene ad ogni singolo Stato. Secondo le capitali della regione, un approccio eccessivamente multilaterale precludeva loro la possibilità di tracciare una precisa traiettoria verso le strutture europee, considerando pertanto il Patto sଠuno strumento utile, ma decisamente inadeguato a stringere rapporti contrattuali conI documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/268110
URN:NBN:IT:UNITS-268110