Gli anni 2007-2010 hanno visto il verificarsi di sconvolgimenti economici i quali hanno segnato profondamente i mercati finanziari globali, provocato il fallimento di numerosi istituti bancari, e diffuso tra gli investitori il timore di una depressione della portata analoga a quella del 1929. Tali eventi hanno dato inizio ad un acceso dibattito inerente la regulation dei mercati finanziari e del sistema bancario e gli interventi necessari a garantire la stabilitàƒÂ finanziaria. In tale contesto, alcuni studiosi hanno fortemente criticato la valutazione delle attivitàƒÂ e delle passivitàƒÂ secondo il principio del Fair Value. Il presente studio ha lࢠintento di indagare un particolare aspetto della Fair Value Accounting: la valutazione degli strumenti finanziari secondo il criterio del Fair Value e la loro separazione in tre differenti livelli di liquiditàƒÂ . I principi contabili internazionali, infatti, impongono di evidenziare separatamente gli assets e le passivitàƒÂ valutate al fair value sulla base di tre metodologie: quoted market prices (mark to market), valuation techniques - market observable input, valuation techniques - non observable input. Tali metodologie considerano lࢠutilizzo di prezzi di mercato quotati su mercati con un alto numero di contrattazioni (cd. mark to market o livello 1), lࢠuso di transazioni simili e recenti o di strumenti finanziari analoghi quotati su mercati attivi (cd. livello 2) e, infine, il ricorso a modelli finanziari nei quali non si necessita di prezzi di mercato (cd. mark to model o livello 3). Lࢠobiettivo specifico del presente lavoro àƒ¨ quello di verificare se il fair value informa gli investitori sul rischio di liquiditàƒÂ delle imprese europee finanziarie e non finanziarie e, di conseguenza, se le informazioni sul rischio di liquiditàƒÂ sono utili per gli investitori. Analizzeremo le reazioni degli investitori di fronte a N key-crisis events (liquidity contracting events e liquidity expanding events) avvenuti nel corso della recente crisi finanziaria con lo scopo di verificare se tali reazioni sono condizionate dai tre livelli di liquidity risk disclosure previsti dalla fair value accounting. Questo approccio consente di valutare la rilevanza che le risk information, insite nella fair value hierarchy, hanno sul valore di mercato delle imprese e fornisce indicazioni ai regulators circa lࢠutilitàƒÂ della fair value disclosure. Lࢠanalisi empirica àƒ¨ stata condotta su 313 imprese finanziarie e non finanziarie facenti parte dellࢠIndice Eurostoxx. Si àƒ¨ analizzata la reazione degli investitori, misurata attraverso i rendimenti azionari (Abnormal Return), in occasione di determinati eventi espansivi e restrittivi della liquiditàƒÂ a livello macroeconomico. La relazione tra gli Abnormal Return, quale variabile dipendente, e i tre livelli del fair value disclosure, quali variabili indipendenti, àƒ¨ stata indagata attraverso lࢠutilizzo di metodologie econometriche quali la regressione OLS, la regressione OLS con effetti fissi e, quale metodo di controllo, la regressione Partial Least Squares.
Fair value disclosure, rischio di liquiditàƒÂ e rendimenti azioneri. Un'analisi empirica sulle imprese europee finanziarie e non finanziarie
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2011
Abstract
Gli anni 2007-2010 hanno visto il verificarsi di sconvolgimenti economici i quali hanno segnato profondamente i mercati finanziari globali, provocato il fallimento di numerosi istituti bancari, e diffuso tra gli investitori il timore di una depressione della portata analoga a quella del 1929. Tali eventi hanno dato inizio ad un acceso dibattito inerente la regulation dei mercati finanziari e del sistema bancario e gli interventi necessari a garantire la stabilitàƒÂ finanziaria. In tale contesto, alcuni studiosi hanno fortemente criticato la valutazione delle attivitàƒÂ e delle passivitàƒÂ secondo il principio del Fair Value. Il presente studio ha lࢠintento di indagare un particolare aspetto della Fair Value Accounting: la valutazione degli strumenti finanziari secondo il criterio del Fair Value e la loro separazione in tre differenti livelli di liquiditàƒÂ . I principi contabili internazionali, infatti, impongono di evidenziare separatamente gli assets e le passivitàƒÂ valutate al fair value sulla base di tre metodologie: quoted market prices (mark to market), valuation techniques - market observable input, valuation techniques - non observable input. Tali metodologie considerano lࢠutilizzo di prezzi di mercato quotati su mercati con un alto numero di contrattazioni (cd. mark to market o livello 1), lࢠuso di transazioni simili e recenti o di strumenti finanziari analoghi quotati su mercati attivi (cd. livello 2) e, infine, il ricorso a modelli finanziari nei quali non si necessita di prezzi di mercato (cd. mark to model o livello 3). Lࢠobiettivo specifico del presente lavoro àƒ¨ quello di verificare se il fair value informa gli investitori sul rischio di liquiditàƒÂ delle imprese europee finanziarie e non finanziarie e, di conseguenza, se le informazioni sul rischio di liquiditàƒÂ sono utili per gli investitori. Analizzeremo le reazioni degli investitori di fronte a N key-crisis events (liquidity contracting events e liquidity expanding events) avvenuti nel corso della recente crisi finanziaria con lo scopo di verificare se tali reazioni sono condizionate dai tre livelli di liquidity risk disclosure previsti dalla fair value accounting. Questo approccio consente di valutare la rilevanza che le risk information, insite nella fair value hierarchy, hanno sul valore di mercato delle imprese e fornisce indicazioni ai regulators circa lࢠutilitàƒÂ della fair value disclosure. Lࢠanalisi empirica àƒ¨ stata condotta su 313 imprese finanziarie e non finanziarie facenti parte dellࢠIndice Eurostoxx. Si àƒ¨ analizzata la reazione degli investitori, misurata attraverso i rendimenti azionari (Abnormal Return), in occasione di determinati eventi espansivi e restrittivi della liquiditàƒÂ a livello macroeconomico. La relazione tra gli Abnormal Return, quale variabile dipendente, e i tre livelli del fair value disclosure, quali variabili indipendenti, àƒ¨ stata indagata attraverso lࢠutilizzo di metodologie econometriche quali la regressione OLS, la regressione OLS con effetti fissi e, quale metodo di controllo, la regressione Partial Least Squares.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/269523
URN:NBN:IT:UNITS-269523