Espressioni come ࢠSono le 4 e à,¾.ࢠoppure ࢠVorrei metàƒÂ del tuo paninoࢠ, che presuppongono una certa conoscenza delle frazioni, vengono utilizzate quotidianamente. Le frazioni sono usate per esprimere percentuali, proporzioni o delle misure anche molto comuni, come quelle dellࢠorologio, oppure possono aiutare a definire una relazione esistente tra un tutto e le sue parti. Un fallimento nella comprensione delle frazioni puàƒ² determinare rilevanti difficoltàƒÂ non soltanto nel mondo scolastico e professionale, ma anche nella vita di relazione con le altre persone. La presente tesi si propone di esplorare come le frazioni numeriche vengano elaborate da persone adulte senza e con deficit cognitivi. Il primo capitolo sperimentale (cap. 2) affronta la questione relativa alla possibile diversa modalitàƒÂ di elaborazione delle frazioni tra i due emisferi cerebrali utilizzando dei compiti di priming di comparazione numerica lateralizzati. Inoltre, attraverso lࢠuso di diversi standard di comparazione (à,½ e 1) si àƒ¨ voluto investigare se il contesto numerico e il tipo di compito possano influenzare la modalitàƒÂ di elaborazione. Nella seconda parte (cap. 3) utilizzando dei compiti di Stroop numerico e di Stroop fisico si àƒ¨ indagata lࢠelaborazione automatica e quella intenzionale delle frazioni, aspetti ancora poco considerati dalla letteratura sullࢠargomento. Nelle successive sezioni (cap. 4 e 5) viene esplorata la capacitàƒÂ di elaborare frazioni da parte di persone con lesioni e/o disfunzioni del sistema nervoso centrale (SNC) e con conseguenti deficit cognitivi. Infatti, fino ad ora nessuno studio si àƒ¨ occupato di valutare se le persone che hanno disturbi neuropsicologici siano in grado di elaborare questa tipologia di numeri e se esistano delle differenze rispetto a persone pari etàƒÂ e scolaritàƒÂ . In particolare, nel cap. 4 viene analizzata la prestazione di un paziente affetto da atrofia corticale posteriore, forma piuttosto rara di deterioramento cognitivo, che peràƒ² presenta acalculia molto frequentemente come uno dei sintomi dࢠesordio. Nel cap. 5 àƒ¨ stata invece studiata la prestazione di un gruppo di pazienti con malattia di Parkinson senza demenza. Studi precedenti hanno rilevato che questa tipologia di pazienti presenta delle difficoltàƒÂ nellࢠesecuzione di calcoli aritmetici e quindi, si àƒ¨ voluto vedere se fosse possibile generalizzare queste osservazioni anche alle frazioni. La parte conclusiva cerca, infine, di fare un quadro complessivo dei risultati ottenuti, evidenziando come ci siano delle differenze importanti tra lࢠelaborazione dei numeri naturali e quella dei numeri frazionari.
L'elaborazione mentale delle frazioni: studi comportamentali e neuropsicologici
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2013
Abstract
Espressioni come ࢠSono le 4 e à,¾.ࢠoppure ࢠVorrei metàƒÂ del tuo paninoࢠ, che presuppongono una certa conoscenza delle frazioni, vengono utilizzate quotidianamente. Le frazioni sono usate per esprimere percentuali, proporzioni o delle misure anche molto comuni, come quelle dellࢠorologio, oppure possono aiutare a definire una relazione esistente tra un tutto e le sue parti. Un fallimento nella comprensione delle frazioni puàƒ² determinare rilevanti difficoltàƒÂ non soltanto nel mondo scolastico e professionale, ma anche nella vita di relazione con le altre persone. La presente tesi si propone di esplorare come le frazioni numeriche vengano elaborate da persone adulte senza e con deficit cognitivi. Il primo capitolo sperimentale (cap. 2) affronta la questione relativa alla possibile diversa modalitàƒÂ di elaborazione delle frazioni tra i due emisferi cerebrali utilizzando dei compiti di priming di comparazione numerica lateralizzati. Inoltre, attraverso lࢠuso di diversi standard di comparazione (à,½ e 1) si àƒ¨ voluto investigare se il contesto numerico e il tipo di compito possano influenzare la modalitàƒÂ di elaborazione. Nella seconda parte (cap. 3) utilizzando dei compiti di Stroop numerico e di Stroop fisico si àƒ¨ indagata lࢠelaborazione automatica e quella intenzionale delle frazioni, aspetti ancora poco considerati dalla letteratura sullࢠargomento. Nelle successive sezioni (cap. 4 e 5) viene esplorata la capacitàƒÂ di elaborare frazioni da parte di persone con lesioni e/o disfunzioni del sistema nervoso centrale (SNC) e con conseguenti deficit cognitivi. Infatti, fino ad ora nessuno studio si àƒ¨ occupato di valutare se le persone che hanno disturbi neuropsicologici siano in grado di elaborare questa tipologia di numeri e se esistano delle differenze rispetto a persone pari etàƒÂ e scolaritàƒÂ . In particolare, nel cap. 4 viene analizzata la prestazione di un paziente affetto da atrofia corticale posteriore, forma piuttosto rara di deterioramento cognitivo, che peràƒ² presenta acalculia molto frequentemente come uno dei sintomi dࢠesordio. Nel cap. 5 àƒ¨ stata invece studiata la prestazione di un gruppo di pazienti con malattia di Parkinson senza demenza. Studi precedenti hanno rilevato che questa tipologia di pazienti presenta delle difficoltàƒÂ nellࢠesecuzione di calcoli aritmetici e quindi, si àƒ¨ voluto vedere se fosse possibile generalizzare queste osservazioni anche alle frazioni. La parte conclusiva cerca, infine, di fare un quadro complessivo dei risultati ottenuti, evidenziando come ci siano delle differenze importanti tra lࢠelaborazione dei numeri naturali e quella dei numeri frazionari.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/269661
URN:NBN:IT:UNITS-269661