La mia Tesi di Dottorato si occupa dello studio della formazione stellare cosmica e delle galassie con formazione stellare (SFG), sia dal punto di vista osservativo che teorico. La formazione stellare ਠuno degli elementi chiave per comprendere la composizione e l'evoluzione delle galassie. Per identificare le galassie con formazione stellare ਠcruciale sfruttare informazioni multispettrali per ottenere una stima migliore del tasso di formazione stellare. La formazione stellare istantanea in una data galassia puಠessere stimata attraverso la misura di un indicatore collegato all'emissione da stelle giovani, massive e con vita breve. Tuttavia la maggior parte di questi indicatori sono affetti da forti incertezze. Va sottolineato che ਠpossibile identificare le regioni di formazione stellare solo nelle galassie locali a causa della limitata risoluzione angolare strumentale, mentre per le galassie distanti ਠnecessario affidarsi all'emissione totale di ciascuna galassia. Il mio lavoro scientifico si focalizza su due bande non affette da assorbimento, tipicamente una delle maggiori cause di incertezza, le bande X e radio. L'emissione X ਠprincipalmente associata alle binarie X di grande massa (HMXB), velocemente formate con la popolazione stellare di grande massa, mentre l'emissione radio ਠdovuta all'emissione termica di bremsstrahlung dalle nubi HII associate alle regioni di formazione stellare. Distinguere il segnale della formazione stellare da altri contributi ad alto redshift ਠcomplicato. Per studiare questo problema mi avvalgo dei pi๠profondi dati disponibili, in una delle regioni del cielo pi๠osservate, il Chandra Deep Field South (CDFS). La survey radio con il Very Large Array (VLA) telescope dell'Extended Chandra Deep Field South (E--CDFS), e le osservazione profonde in banda X, permettono di esplorare la possibilità  di tracciare la passata storia di formazione stellare cosmica usando la combinazione di dati X e radio. Il nostro scopo ਠl'identificazione delle sorgenti la cui emissione ਠdovuta a formazione stellare nelle bande radio e X. Un'analisi spettrale completa delle controparti X delle sorgenti VLA, supportata dai redshift ottici disponibili, ci permette di caratterizzare le loro proprietà  X, e ci fornisce una classificazione robusta di galassie con formazione stellare e AGN. L'identificazione delle sorgenti con emissione dominata da processi di formazione stellare ਠstata fatta per mezzo di molti criteri nelle bande radio e X.La forte correlazione della SFR con la luminosità  hard X nel nostro campione di galassie ad alto redshift mostra che le survey X possono fornire uno strumento potente e indipendente per misurare la SFR istantanea nelle galassie distanti. Comunque i nostri dati indicano anche che la complessa fisica dietro l'emissione radio e X associata alla formazione stellare puಠintrodurre una significativa dispersione nella relazione tra la SFR e L_X. La seconda parte della tesi si occupa della modellizzazione teorica di galassie starburst utilizzando modelli di evoluzione chimica. Il modello consiste di un modello a una zona dove la galassia si forma per accrescimento (infall) di gas primordiale (nessun metallo). Il gas forma stelle, che a loro volta arricchiscono il mezzo interstellare (ISM) con nuovi elementi. Le supernovae (SNe) rilasciano parte della loro energia nell'ISM e, se l'energia termica del gas cosଠriscaldato super quella di legame del gas, si sviluppano dei venti che espellono principalmente i metalli. Il confronto con la SFR, il tasso di SN e la metallicità  di galassie locali (M82) e ad alto redshift ci porta ai seguenti risultati: Le galassie starburst ad alto redshift sono galassie massive. Quelle di piccola massa possono essere osservate solo nell'universo locale; Uno scenario che prevede molti burst brevi e molto efficienti riproduce meglio la SFR osservata e le abbondanze chimiche; Un'alta formazione stellare ( u > 10 Gyr^{-1}) produce venti efficienti e arricchiti in metalli, che espellono una frazione importante della massa; Il confronto dei modelli con la galassia starburst locale M82 mostra che la galassia ਠin una fase di burst corto ed efficiente ( u > 5 Gyr^{-1}) e che una IMF diversa dalla Salpeter riproduce meglio i dati; Solo i modelli con pi๠burst corti e altamente efficienti raggiunge l'alta formazione stellare osservata ad alto redshift. Questo suggerisce che stiamo osservando le fasi di burst di queste galassie, mentre i periodo pi๠quiescenti sono sotto il flusso limiti di osservabilità .

The cosmic star formation rate: observational measurements and modelization

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2013

Abstract

La mia Tesi di Dottorato si occupa dello studio della formazione stellare cosmica e delle galassie con formazione stellare (SFG), sia dal punto di vista osservativo che teorico. La formazione stellare ਠuno degli elementi chiave per comprendere la composizione e l'evoluzione delle galassie. Per identificare le galassie con formazione stellare ਠcruciale sfruttare informazioni multispettrali per ottenere una stima migliore del tasso di formazione stellare. La formazione stellare istantanea in una data galassia puಠessere stimata attraverso la misura di un indicatore collegato all'emissione da stelle giovani, massive e con vita breve. Tuttavia la maggior parte di questi indicatori sono affetti da forti incertezze. Va sottolineato che ਠpossibile identificare le regioni di formazione stellare solo nelle galassie locali a causa della limitata risoluzione angolare strumentale, mentre per le galassie distanti ਠnecessario affidarsi all'emissione totale di ciascuna galassia. Il mio lavoro scientifico si focalizza su due bande non affette da assorbimento, tipicamente una delle maggiori cause di incertezza, le bande X e radio. L'emissione X ਠprincipalmente associata alle binarie X di grande massa (HMXB), velocemente formate con la popolazione stellare di grande massa, mentre l'emissione radio ਠdovuta all'emissione termica di bremsstrahlung dalle nubi HII associate alle regioni di formazione stellare. Distinguere il segnale della formazione stellare da altri contributi ad alto redshift ਠcomplicato. Per studiare questo problema mi avvalgo dei pi๠profondi dati disponibili, in una delle regioni del cielo pi๠osservate, il Chandra Deep Field South (CDFS). La survey radio con il Very Large Array (VLA) telescope dell'Extended Chandra Deep Field South (E--CDFS), e le osservazione profonde in banda X, permettono di esplorare la possibilità  di tracciare la passata storia di formazione stellare cosmica usando la combinazione di dati X e radio. Il nostro scopo ਠl'identificazione delle sorgenti la cui emissione ਠdovuta a formazione stellare nelle bande radio e X. Un'analisi spettrale completa delle controparti X delle sorgenti VLA, supportata dai redshift ottici disponibili, ci permette di caratterizzare le loro proprietà  X, e ci fornisce una classificazione robusta di galassie con formazione stellare e AGN. L'identificazione delle sorgenti con emissione dominata da processi di formazione stellare ਠstata fatta per mezzo di molti criteri nelle bande radio e X.La forte correlazione della SFR con la luminosità  hard X nel nostro campione di galassie ad alto redshift mostra che le survey X possono fornire uno strumento potente e indipendente per misurare la SFR istantanea nelle galassie distanti. Comunque i nostri dati indicano anche che la complessa fisica dietro l'emissione radio e X associata alla formazione stellare puಠintrodurre una significativa dispersione nella relazione tra la SFR e L_X. La seconda parte della tesi si occupa della modellizzazione teorica di galassie starburst utilizzando modelli di evoluzione chimica. Il modello consiste di un modello a una zona dove la galassia si forma per accrescimento (infall) di gas primordiale (nessun metallo). Il gas forma stelle, che a loro volta arricchiscono il mezzo interstellare (ISM) con nuovi elementi. Le supernovae (SNe) rilasciano parte della loro energia nell'ISM e, se l'energia termica del gas cosଠriscaldato super quella di legame del gas, si sviluppano dei venti che espellono principalmente i metalli. Il confronto con la SFR, il tasso di SN e la metallicità  di galassie locali (M82) e ad alto redshift ci porta ai seguenti risultati: Le galassie starburst ad alto redshift sono galassie massive. Quelle di piccola massa possono essere osservate solo nell'universo locale; Uno scenario che prevede molti burst brevi e molto efficienti riproduce meglio la SFR osservata e le abbondanze chimiche; Un'alta formazione stellare ( u > 10 Gyr^{-1}) produce venti efficienti e arricchiti in metalli, che espellono una frazione importante della massa; Il confronto dei modelli con la galassia starburst locale M82 mostra che la galassia ਠin una fase di burst corto ed efficiente ( u > 5 Gyr^{-1}) e che una IMF diversa dalla Salpeter riproduce meglio i dati; Solo i modelli con pi๠burst corti e altamente efficienti raggiunge l'alta formazione stellare osservata ad alto redshift. Questo suggerisce che stiamo osservando le fasi di burst di queste galassie, mentre i periodo pi๠quiescenti sono sotto il flusso limiti di osservabilità .
2013
en
active galactic nuclei
radio
SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN FISICA
star formation
surveys
X-ray
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/272008
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-272008