Il Golfo di Trieste, localizzato nella parte piàƒ¹ settentrionale ed orientale del bacino Adriatico, rappresenta unࢠarea peculiare per le sue caratteristiche geomorfologiche, oceanografiche e biologiche. In questࢠarea, in particolare, insistono diverse attivitàƒÂ economiche che vanno dalla maricoltura al turismo e pertanto i problemi legati alla qualitàƒÂ ambientale sono oltremodo diversificati: da un lato àƒ¨ importante che la trofia del sistema supporti lo sviluppo e la crescita dei molluschi allevati e dallࢠaltro la fruizione delle acque per la balneazione richiede requisiti di qualitàƒÂ precisi e stabiliti dalle normative europee. Alla base di qualsiasi approccio gestionale allࢠambiente marino costiero àƒ¨ comunque necessario conoscere la dinamica dei composti che stanno alla base della rete alimentare e che rappresentano anche importanti segnali di apporti antropici al sistema. I nutrienti, siano essi nella forma inorganica o in quella organica, regolano le dinamiche trofiche dellࢠecosistema costiero e sono oltremodo concentrati in prossimitàƒÂ di scarichi urbani o nelle acque a bassa salinitàƒÂ frutto del mescolamento tra fiume e mare. Nonostante i numerosi e approfonditi studi sullࢠecosistema del Golfo di Trieste, la dinamica dei nutrienti àƒ¨ stata poco approfondita, soprattutto in relazione alla frazione organica. La ricerca svolta nellࢠambito di questo dottorato ha avuto come obiettivi principali: La valutazione delle dinamiche spaziali e temporali della concentrazione dei macronutrienti, nella forma inorganica ed organica, nelle acque del Golfo di Trieste La verifica del ruolo degli apporti fluviali e antropici sulla loro disponibilitàƒÂ La comprensione dell'importanza delle attivitàƒÂ microbiche di rimineralizzazione sulla disponibilitàƒÂ degli stessi. Il protocollo sperimentale ha previsto l'analisi di campioni d'acqua prelevati mensilmente in 9 stazioni del Golfo, nel periodo 2004-2008. Nella stazione storica C1 il campionamento àƒ¨ stato intensificato per meglio valutare le dinamiche temporali esplorando la variabilitàƒÂ giornaliera e quella a scala oraria. Poichàƒ© il Golfo àƒ¨ soggetto a notevoli apporti fluviali, àƒ¨ stato valutato il ruolo dellࢠIsonzo, il fiume piàƒ¹ importante, e, a partire dal 2006, àƒ¨ stato considerato anche il Timavo. Per evidenziare il ruolo degli scarichi antropici sono stati considerati i dati provenienti dal Monitoraggio delle acque costiere predisposto dalla Regione FVG (2002-2005). Lࢠimponente lavoro analitico ha permesso di confermare la scarsa disponibilitàƒÂ di fosforo nelle acque del Golfo anche in periodi di limitata utilizzazione biologica. Lࢠapporto dei fiumi arricchisce le acque delle forme particellate ma non incide sulla frazione disciolta mentre gli scarichi urbani non influenzano significativamente la disponibilitàƒÂ . Importante risulta, invece, il ruolo della degradazione enzimatica della sostanza organica. Sia il fitoplancton che il batterioplancton producono, infatti, notevoli quantitàƒÂ di fosfatasi alcalina, enzima in grado di recuperare fosforo da molecole organiche. Attraverso la produzione di enzimi, i microrganismi riescono a sopperire alla scarsa disponibilitàƒÂ di molecole inorganiche, piàƒ¹ facilmente utilizzabili ma estremamente meno abbondanti. Questi risultati sono oltremodo importanti per lࢠorganizzazione dei futuri piani di monitoraggio degli ambienti marini costieri caratterizzati da forti input di acqua dolce sia di origine antropica che fluviale. La trofia del sistema, infatti, non àƒ¨ sostenuta soltanto dai Sali inorganici disciolti di azoto, fosforo e silicio ma àƒ¨ fortemente dipendente dal pool di organico sia disciolto che particellato. LࢠattivitàƒÂ degradativi dei microrganismi su queste matrici consente loro di ottenere le sotanze essenziali per la crescita e la duplicazione.
Complex water column nutrient dynamics in the Gulf of Trieste; freshwater nutrient discharge Vs biologicallly mediated cycling of dissolved organic matter
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2009
Abstract
Il Golfo di Trieste, localizzato nella parte piàƒ¹ settentrionale ed orientale del bacino Adriatico, rappresenta unࢠarea peculiare per le sue caratteristiche geomorfologiche, oceanografiche e biologiche. In questࢠarea, in particolare, insistono diverse attivitàƒÂ economiche che vanno dalla maricoltura al turismo e pertanto i problemi legati alla qualitàƒÂ ambientale sono oltremodo diversificati: da un lato àƒ¨ importante che la trofia del sistema supporti lo sviluppo e la crescita dei molluschi allevati e dallࢠaltro la fruizione delle acque per la balneazione richiede requisiti di qualitàƒÂ precisi e stabiliti dalle normative europee. Alla base di qualsiasi approccio gestionale allࢠambiente marino costiero àƒ¨ comunque necessario conoscere la dinamica dei composti che stanno alla base della rete alimentare e che rappresentano anche importanti segnali di apporti antropici al sistema. I nutrienti, siano essi nella forma inorganica o in quella organica, regolano le dinamiche trofiche dellࢠecosistema costiero e sono oltremodo concentrati in prossimitàƒÂ di scarichi urbani o nelle acque a bassa salinitàƒÂ frutto del mescolamento tra fiume e mare. Nonostante i numerosi e approfonditi studi sullࢠecosistema del Golfo di Trieste, la dinamica dei nutrienti àƒ¨ stata poco approfondita, soprattutto in relazione alla frazione organica. La ricerca svolta nellࢠambito di questo dottorato ha avuto come obiettivi principali: La valutazione delle dinamiche spaziali e temporali della concentrazione dei macronutrienti, nella forma inorganica ed organica, nelle acque del Golfo di Trieste La verifica del ruolo degli apporti fluviali e antropici sulla loro disponibilitàƒÂ La comprensione dell'importanza delle attivitàƒÂ microbiche di rimineralizzazione sulla disponibilitàƒÂ degli stessi. Il protocollo sperimentale ha previsto l'analisi di campioni d'acqua prelevati mensilmente in 9 stazioni del Golfo, nel periodo 2004-2008. Nella stazione storica C1 il campionamento àƒ¨ stato intensificato per meglio valutare le dinamiche temporali esplorando la variabilitàƒÂ giornaliera e quella a scala oraria. Poichàƒ© il Golfo àƒ¨ soggetto a notevoli apporti fluviali, àƒ¨ stato valutato il ruolo dellࢠIsonzo, il fiume piàƒ¹ importante, e, a partire dal 2006, àƒ¨ stato considerato anche il Timavo. Per evidenziare il ruolo degli scarichi antropici sono stati considerati i dati provenienti dal Monitoraggio delle acque costiere predisposto dalla Regione FVG (2002-2005). Lࢠimponente lavoro analitico ha permesso di confermare la scarsa disponibilitàƒÂ di fosforo nelle acque del Golfo anche in periodi di limitata utilizzazione biologica. Lࢠapporto dei fiumi arricchisce le acque delle forme particellate ma non incide sulla frazione disciolta mentre gli scarichi urbani non influenzano significativamente la disponibilitàƒÂ . Importante risulta, invece, il ruolo della degradazione enzimatica della sostanza organica. Sia il fitoplancton che il batterioplancton producono, infatti, notevoli quantitàƒÂ di fosfatasi alcalina, enzima in grado di recuperare fosforo da molecole organiche. Attraverso la produzione di enzimi, i microrganismi riescono a sopperire alla scarsa disponibilitàƒÂ di molecole inorganiche, piàƒ¹ facilmente utilizzabili ma estremamente meno abbondanti. Questi risultati sono oltremodo importanti per lࢠorganizzazione dei futuri piani di monitoraggio degli ambienti marini costieri caratterizzati da forti input di acqua dolce sia di origine antropica che fluviale. La trofia del sistema, infatti, non àƒ¨ sostenuta soltanto dai Sali inorganici disciolti di azoto, fosforo e silicio ma àƒ¨ fortemente dipendente dal pool di organico sia disciolto che particellato. LࢠattivitàƒÂ degradativi dei microrganismi su queste matrici consente loro di ottenere le sotanze essenziali per la crescita e la duplicazione.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/272195
URN:NBN:IT:UNITS-272195