La letteratura mostra un ampio spettro di comorbilitàƒÂ psichiatrica nelle sindromi epilettiche. I Disturbi dellࢠUmore risultano i piàƒ¹ frequenti, seguiti da quelli dࢠAnsia, Psicotici e di PersonalitàƒÂ , con una prevalenza variabile a seconda della categoria di pazienti in esame. Rimane tuttavia complessa e poco chiara la relazione tra manifestazioni psicopatologiche ed epilessia. Studio clinico Obiettivo Questo lavoro nasce da una collaborazione tra il Servizio di Psichiatria e Psicologia Clinica di Liaison (Prof. D. Munno) e il Servizio per la Diagnosi e Cura dellࢠEpilessia (Prof. P. Benna), nellࢠambito del Dipartimento di Neuroscienze dellࢠA.S.O. San Giovanni Battista di Torino. Si tratta di uno studio preliminare ad una piàƒ¹ ampia ricerca volta a valutare le caratteristiche personologiche e comportamentali in pazienti affetti da epilessia. Materiali e metodi Sono stati reclutati due gruppi di soggetti, omogenei per etàƒÂ , sesso, scolaritàƒÂ , il primo costituito da 58 pazienti epilettici e il secondo da 60 controlli sani selezionati dalla popolazione generale. Tutti i partecipanti sono stati testati con una batteria di test: ? Coping Orientation to Problems Experienced (C.O.P.E.), per analizzare le differenti strategie di coping; ? Temperament and Character Inventory (T.C.I.), per esaminare le dimensioni temperamentali e caratteriali di personalitàƒÂ ; ? State-Trait Anger Expression Inventory (STAXI), per misurare lࢠesperienza e lࢠespressione della rabbia; ? Beck Depression Inventory (BDI), per valutare i sintomi depressivi; ? Illness Behaviour Questionnaire (IBQ), per studiare il comportamento di malattia; ? Barratt Impulsiveness scale, Version 11 (BIS-11), per indagare la sfera del controllo degli impulsi; ? Social Adaptation Self-evaluation Scale (SASS), per determinare lࢠadattamento sociale; ? Maudsley Obsessional Compulsive Questionnaire (MOCQ-R), per considerare gli aspetti ossessivo-compulsivi. Analisi statistica I dati sono stati elaborati attraverso il software SPSS version 16.0 per Windows (SPSS Inc., Chicago, IL, USA 2007). Sono stati applicati il test T-Student e il metodo delle correlazioni di Pearson. Eࢠstata scelta una soglia di significativitàƒÂ per entrambi i test di p <.05 (2-code). Risultati Dal confronto tra i due campioni, per quel che concerne le strategie di coping (COPE), gli epilettici presentano punteggi piàƒ¹ bassi in corrispondenza delle sottoscale Pianificazione (p=.035), Reinterpretazione Positiva e Crescita (p=.010), Focalizzazione ed Espressione delle Emozioni (p=.001). Relativamente alle dimensioni di personalitàƒÂ (TCI), il gruppo di pazienti mostra un Evitamento del Danno (HA) significativamente piàƒ¹ alto (p=.026), una Persistenza (P) e una AutodirettivitàƒÂ (SD) significativamente piàƒ¹ basse (rispettivamente p=.002 e p=.043) rispetto ai controlli. Allo STAXI emergono differenze nella sottodimensione S-RAB (Rabbia di stato) (p=.003), con livelli piàƒ¹ elevati nei casi rispetto ai sani. I pazienti mostrano inoltre punteggi di depressione (BDI) maggiori (p=.003). AllࢠIBQ, lࢠunico dato significativo riguarda lo score della sottoscala CM (Convinzione di Malattia) risultato piàƒ¹ alto negli epilettici (p=.000). Sempre dal confronto tra pazienti e popolazione sana, sono emerse differenze statisticamente significative per quanto riguarda i livelli di ImpulsivitàƒÂ Totale (=.045) e di ImpulsivitàƒÂ non Pianificata (=.006) (BIS-11), con punteggi superiori nei soggetti affetti da epilessia. Rispetto allࢠAdattamento Sociale (SASS) il gruppo di pazienti ha riportato uno score piàƒ¹ basso (p=.011). Per quanto riguarda il MOCQ-R, si sono evidenziate differenze statisticamente significative nel valore totale (p=.001) e nelle sottoscale Cleaning/Contamination (p=.012), Checking (p=.002) e Doubting/Rumination (p=.026), con livelli piàƒ¹ elevati negli epilettici. Suddividendo la popolazione malata in base alle variabili sociodemografiche (sesso, etàƒÂ anagrafica, stato sociale) e cliniche (etàƒÂ dࢠesordio e durata della patologia epilettica, frequenza di crisi nellࢠultimo mese, tipo di epilessia e di crisi, localizzazione delle anomalie EEG, terapia antiepilettica, risposta al trattamento e anamnesi psichiatrica) risultano numerose differenze statisticamente significative (p<0.05). Inoltre, sono state trovate correlazioni direttamente ed inversamente proporzionali (p<0.05) tra le varie dimensioni dei test somministrati e alcune caratteristiche del campione di pazienti epilettici. Discussione Il nostro studio ha evidenziato comportamenti ossessivo-compulsivi piàƒ¹ spiccati nella popolazione epilettica rispetto a quella di controllo, unitamente a maggiori livelli di depressione, rabbia ed impulsivitàƒÂ . Questi aspetti potrebbero essere facilitati dalla messa in atto di stili di coping meno funzionali, piàƒ¹ frequentemente adottati dai soggetti epilettici. Difficile tuttavia definire con esattezza il rapporto di causa-effetto tra manifestazioni psicopatologiche e capacitàƒÂ di fronteggiare la malattia, essendo plausibile un reciproco condizionamento, senza dimenticare peraltro lࢠinfluenza della patologia neurologica stessa. Rispetto alle dimensioni temperamentali e caratteriali, il ࢠnucleo personologicoࢠdellࢠepilessia risulterebbe caratterizzato da bassa Persistenza, bassa AutodirettivitàƒÂ ed alto Evitamento del Danno. In base alla nostra ricerca, i pazienti epilettici tenderebbero dunque ad essere piàƒ¹ insicuri, apprensivi, caratterialmente fragili, poco maturi, impulsivi, e presenterebbero maggiori difficoltàƒÂ nel perseguire mete prefissate, desistendo facilmente di fronte a insuccessi e frustrazioni. Inoltre, percepirebbero in modo significativo il peso psicologico della patologia neurologica, mostrando piàƒ¹ facilmente un comportamento di malattia maladattativo, che costituisce un indice prognostico negativo in quanto possibile causa di ulteriore dipendenza, condizionamento e ritiro sociale. Il presente lavoro, infine, ha consentito di individuare alcune categorie di persone che paiono vivere una situazione di maggior disagio. Ci riferiamo in particolare ai soggetti con una maggiore etàƒÂ anagrafica, un minor livello dࢠistruzione, unࢠanamnesi psichiatrica positiva e unࢠetàƒÂ dࢠesordio di malattia piàƒ¹ tardiva. Piàƒ¹ a rischio sembrano poi i pazienti con crisi complesse, anomalie EEG localizzate nellࢠemisfero sinistro, in politerapia, che presentano farmacoresistenza e scarso controllo delle crisi. Conclusioni Nonostante le nostre osservazioni e i dati presenti in letteratura, non àƒ¨ possibile parlare di elementi psicopatologici peculiari e caratteristici, nàƒ© tanto meno di un preciso profilo personologico del paziente epilettico. Le evidenze sono infatti controverse e non consentono unࢠunivoca interpretazione, anche per lࢠeterogeneicitàƒÂ degli approcci teorico-metodologici e lࢠimpiego di criteri diagnostici differenti. Lࢠauspicio àƒ¨ che ulteriori ricerche scientifiche riescano a chiarire se le anomalie comportamentali nellࢠepilessia rappresentino un tratto (una caratteristica distintiva della natura del soggetto) o uno stato (dipendente dal ruolo della malattia nella vita del paziente), se esistano manifestazioni psicopatologiche specifiche di un tipo particolare di sindrome epilettica e se vi sia una peculiare correlazione tra disturbi psichici e determinate alterazioni cerebrali.
La psichiatria di consultazione/collegamento nelle sindromi epilettiche :aspetti comportamentali e personologici
-
2010
Abstract
La letteratura mostra un ampio spettro di comorbilitàƒÂ psichiatrica nelle sindromi epilettiche. I Disturbi dellࢠUmore risultano i piàƒ¹ frequenti, seguiti da quelli dࢠAnsia, Psicotici e di PersonalitàƒÂ , con una prevalenza variabile a seconda della categoria di pazienti in esame. Rimane tuttavia complessa e poco chiara la relazione tra manifestazioni psicopatologiche ed epilessia. Studio clinico Obiettivo Questo lavoro nasce da una collaborazione tra il Servizio di Psichiatria e Psicologia Clinica di Liaison (Prof. D. Munno) e il Servizio per la Diagnosi e Cura dellࢠEpilessia (Prof. P. Benna), nellࢠambito del Dipartimento di Neuroscienze dellࢠA.S.O. San Giovanni Battista di Torino. Si tratta di uno studio preliminare ad una piàƒ¹ ampia ricerca volta a valutare le caratteristiche personologiche e comportamentali in pazienti affetti da epilessia. Materiali e metodi Sono stati reclutati due gruppi di soggetti, omogenei per etàƒÂ , sesso, scolaritàƒÂ , il primo costituito da 58 pazienti epilettici e il secondo da 60 controlli sani selezionati dalla popolazione generale. Tutti i partecipanti sono stati testati con una batteria di test: ? Coping Orientation to Problems Experienced (C.O.P.E.), per analizzare le differenti strategie di coping; ? Temperament and Character Inventory (T.C.I.), per esaminare le dimensioni temperamentali e caratteriali di personalitàƒÂ ; ? State-Trait Anger Expression Inventory (STAXI), per misurare lࢠesperienza e lࢠespressione della rabbia; ? Beck Depression Inventory (BDI), per valutare i sintomi depressivi; ? Illness Behaviour Questionnaire (IBQ), per studiare il comportamento di malattia; ? Barratt Impulsiveness scale, Version 11 (BIS-11), per indagare la sfera del controllo degli impulsi; ? Social Adaptation Self-evaluation Scale (SASS), per determinare lࢠadattamento sociale; ? Maudsley Obsessional Compulsive Questionnaire (MOCQ-R), per considerare gli aspetti ossessivo-compulsivi. Analisi statistica I dati sono stati elaborati attraverso il software SPSS version 16.0 per Windows (SPSS Inc., Chicago, IL, USA 2007). Sono stati applicati il test T-Student e il metodo delle correlazioni di Pearson. Eࢠstata scelta una soglia di significativitàƒÂ per entrambi i test di p <.05 (2-code). Risultati Dal confronto tra i due campioni, per quel che concerne le strategie di coping (COPE), gli epilettici presentano punteggi piàƒ¹ bassi in corrispondenza delle sottoscale Pianificazione (p=.035), Reinterpretazione Positiva e Crescita (p=.010), Focalizzazione ed Espressione delle Emozioni (p=.001). Relativamente alle dimensioni di personalitàƒÂ (TCI), il gruppo di pazienti mostra un Evitamento del Danno (HA) significativamente piàƒ¹ alto (p=.026), una Persistenza (P) e una AutodirettivitàƒÂ (SD) significativamente piàƒ¹ basse (rispettivamente p=.002 e p=.043) rispetto ai controlli. Allo STAXI emergono differenze nella sottodimensione S-RAB (Rabbia di stato) (p=.003), con livelli piàƒ¹ elevati nei casi rispetto ai sani. I pazienti mostrano inoltre punteggi di depressione (BDI) maggiori (p=.003). AllࢠIBQ, lࢠunico dato significativo riguarda lo score della sottoscala CM (Convinzione di Malattia) risultato piàƒ¹ alto negli epilettici (p=.000). Sempre dal confronto tra pazienti e popolazione sana, sono emerse differenze statisticamente significative per quanto riguarda i livelli di ImpulsivitàƒÂ Totale (=.045) e di ImpulsivitàƒÂ non Pianificata (=.006) (BIS-11), con punteggi superiori nei soggetti affetti da epilessia. Rispetto allࢠAdattamento Sociale (SASS) il gruppo di pazienti ha riportato uno score piàƒ¹ basso (p=.011). Per quanto riguarda il MOCQ-R, si sono evidenziate differenze statisticamente significative nel valore totale (p=.001) e nelle sottoscale Cleaning/Contamination (p=.012), Checking (p=.002) e Doubting/Rumination (p=.026), con livelli piàƒ¹ elevati negli epilettici. Suddividendo la popolazione malata in base alle variabili sociodemografiche (sesso, etàƒÂ anagrafica, stato sociale) e cliniche (etàƒÂ dࢠesordio e durata della patologia epilettica, frequenza di crisi nellࢠultimo mese, tipo di epilessia e di crisi, localizzazione delle anomalie EEG, terapia antiepilettica, risposta al trattamento e anamnesi psichiatrica) risultano numerose differenze statisticamente significative (p<0.05). Inoltre, sono state trovate correlazioni direttamente ed inversamente proporzionali (p<0.05) tra le varie dimensioni dei test somministrati e alcune caratteristiche del campione di pazienti epilettici. Discussione Il nostro studio ha evidenziato comportamenti ossessivo-compulsivi piàƒ¹ spiccati nella popolazione epilettica rispetto a quella di controllo, unitamente a maggiori livelli di depressione, rabbia ed impulsivitàƒÂ . Questi aspetti potrebbero essere facilitati dalla messa in atto di stili di coping meno funzionali, piàƒ¹ frequentemente adottati dai soggetti epilettici. Difficile tuttavia definire con esattezza il rapporto di causa-effetto tra manifestazioni psicopatologiche e capacitàƒÂ di fronteggiare la malattia, essendo plausibile un reciproco condizionamento, senza dimenticare peraltro lࢠinfluenza della patologia neurologica stessa. Rispetto alle dimensioni temperamentali e caratteriali, il ࢠnucleo personologicoࢠdellࢠepilessia risulterebbe caratterizzato da bassa Persistenza, bassa AutodirettivitàƒÂ ed alto Evitamento del Danno. In base alla nostra ricerca, i pazienti epilettici tenderebbero dunque ad essere piàƒ¹ insicuri, apprensivi, caratterialmente fragili, poco maturi, impulsivi, e presenterebbero maggiori difficoltàƒÂ nel perseguire mete prefissate, desistendo facilmente di fronte a insuccessi e frustrazioni. Inoltre, percepirebbero in modo significativo il peso psicologico della patologia neurologica, mostrando piàƒ¹ facilmente un comportamento di malattia maladattativo, che costituisce un indice prognostico negativo in quanto possibile causa di ulteriore dipendenza, condizionamento e ritiro sociale. Il presente lavoro, infine, ha consentito di individuare alcune categorie di persone che paiono vivere una situazione di maggior disagio. Ci riferiamo in particolare ai soggetti con una maggiore etàƒÂ anagrafica, un minor livello dࢠistruzione, unࢠanamnesi psichiatrica positiva e unࢠetàƒÂ dࢠesordio di malattia piàƒ¹ tardiva. Piàƒ¹ a rischio sembrano poi i pazienti con crisi complesse, anomalie EEG localizzate nellࢠemisfero sinistro, in politerapia, che presentano farmacoresistenza e scarso controllo delle crisi. Conclusioni Nonostante le nostre osservazioni e i dati presenti in letteratura, non àƒ¨ possibile parlare di elementi psicopatologici peculiari e caratteristici, nàƒ© tanto meno di un preciso profilo personologico del paziente epilettico. Le evidenze sono infatti controverse e non consentono unࢠunivoca interpretazione, anche per lࢠeterogeneicitàƒÂ degli approcci teorico-metodologici e lࢠimpiego di criteri diagnostici differenti. Lࢠauspicio àƒ¨ che ulteriori ricerche scientifiche riescano a chiarire se le anomalie comportamentali nellࢠepilessia rappresentino un tratto (una caratteristica distintiva della natura del soggetto) o uno stato (dipendente dal ruolo della malattia nella vita del paziente), se esistano manifestazioni psicopatologiche specifiche di un tipo particolare di sindrome epilettica e se vi sia una peculiare correlazione tra disturbi psichici e determinate alterazioni cerebrali.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/272373
URN:NBN:IT:UNITS-272373