L'ariditàƒÂ àƒ¨ una condizione ambientale che comporta una ridotta disponibilitàƒÂ d'acqua per le piante all'interno del suolo. La disponibilitàƒÂ d'acqua rappresenta, unitamente alla temperatura, il fattore ambientale che piàƒ¹ di ogni altro condiziona la distribuzione e la produttivitàƒÂ primaria della vegetazione. Poichàƒ© una prolungata ariditàƒÂ ambientale ha serie conseguenze sulla produttivitàƒÂ degli ecosistemi forestali e sulla sopravvivenza di alcune specie vegetali meno competitive di altre in tali condizioni, àƒ¨ di fondamentale importanza quantificare il livello di ariditàƒÂ ambientale per poterne prevedere l'impatto attuale e le tendenze in atto. Il progetto di ricerca si poneva quindi lࢠobiettivo di individuare e definire un indice di ariditàƒÂ ambientale, che consentisse di rappresentare le relazioni che la pianta contrae con lࢠacqua presente nellࢠambiente in funzione della risposta fisiologica della pianta al variare del contenuto idrico del suolo, attraverso un valore unico a significato ecofisiologico. L'individuazione di un parametro ecofisiologico in grado di stimare in modo affidabile l'impatto dello stress idrico poneva le basi per valutare possibili correlazioni con parametri ottenibili con il telerilevamento. Un'altra finalitàƒÂ del lavoro era, infatti, l'individuazione di un parametro di riferimento mediante l'utilizzo di tecniche di telerilevamento da satellite da applicare nello ࢠscaling upࢠecologico, che a partire dallo studio dell'impatto dello stress idrico su singole specie potesse indagare sistemi di vegetazione sempre piàƒ¹ grandi nell'ottica di sviluppare una visione olistica di grandi aree in relazione all'ariditàƒÂ ambientale. La specie vegetale che àƒ¨ stata scelta come potenziale biomonitor àƒ¨ Fraxinus ornus L. ossia l'orniello, che àƒ¨ stato selezionato in quanto trattasi di una specie vegetale che si distingue per la notevole capacitàƒÂ di resistenza a condizioni di stress idrico e proprio per questa sua capacitàƒÂ , àƒ¨ una specie diffusa in una grande varietàƒÂ di ambienti. L'area di studio scelta àƒ¨ stata la provincia di Trieste ed in particolare l'area carsica. Questa zona, infatti, offre l'opportunitàƒÂ di eseguire significativi biomonitoraggi per valutazioni quantitative e qualitative sull'ambiente, in quanto presenta una elevata variabilitàƒÂ di substrati litologici, costituiti da rocce soggette a fenomeni di dissoluzione da parte delle acque meteoriche chimicamente aggressive (rocce carsificabili), a cui sono associati diversi tipi di circolazione idrica. La presenza di una fitta rete di fessure e fratture nei substrati geologici a tratti determina un forte drenaggio dell'acqua all'interno del suolo dovuto a percolamento della stessa verso gli strati piàƒ¹ profondi. Nella zona del Carso triestino, sono state selezionate 21 stazioni in base ad un criterio geomorfologico noto come carsificabilitàƒÂ , che misura in modo indiretto e qualitativo la capacitàƒÂ di campo di un suolo, e in modo tale da ricoprire tutto il territorio dell'area carsica all'interno della provincia di Trieste. Al fine di identificare quale fosse il parametro fisiologico o morfologico che meglio si addicesse allo scopo della ricerca, sono stati misurati nel periodo da Maggio a Settembre i parametri relativi alle relazioni pianta-acqua generalmente correlati allo stress idrico e cioàƒ¨ la conduttanza fogliare al vapore d'acqua (gL), il potenziale dell'acqua della foglia (?foglia) e la conduttanza idraulica della foglia (Kfoglia). Contestualmente, sono stati misurati anche i diametri dei vasi xilematici. Grazie all'analisi di questi parametri àƒ¨ stato possibile eseguire uno studio biofisico accurato del comportamento idraulico dell'orniello in condizioni di limitazione della disponibilitàƒÂ d'acqua. Da questi dati emerge che la conduttanza fogliare al vapore d'acqua (gL) àƒ¨ il parametro piàƒ¹ affidabile a rappresentare l'indice di ariditàƒÂ ambientale, in quanto àƒ¨ risultato essere il piàƒ¹ sensibile alle variazioni nella disponibilitàƒÂ d'acqua. Il tentativo di integrare i dati di campo relativi a gL con quelli ottenuti mediante elaborazione di immagini satellitari non ha portato ai risultati sperati. L'indice ottenuto da dati telerilevati àƒ¨ risultato poco promettente come indice di riferimento per la realizzazione di uno ࢠscaling-upࢠ, in quanto non àƒ¨ risultato essere in grado di rilevare condizioni di stress idrico in aree caratterizzate da forte drenaggio dell'acqua (aree ad alta carsificabilitàƒÂ ). L'applicabilitàƒÂ delle tecniche di telerilevamento da satellite nel monitoraggio dell'ariditàƒÂ ambientale risulta quindi fortemente limitata dalla struttura geomorfologica del territorio oggetto di studio.
Misura dello stato idrico di fraxinus ornus L. quale biomonitor dell'ariditàƒÂ ambientale in siti diversi del carso triestino.
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2008
Abstract
L'ariditàƒÂ àƒ¨ una condizione ambientale che comporta una ridotta disponibilitàƒÂ d'acqua per le piante all'interno del suolo. La disponibilitàƒÂ d'acqua rappresenta, unitamente alla temperatura, il fattore ambientale che piàƒ¹ di ogni altro condiziona la distribuzione e la produttivitàƒÂ primaria della vegetazione. Poichàƒ© una prolungata ariditàƒÂ ambientale ha serie conseguenze sulla produttivitàƒÂ degli ecosistemi forestali e sulla sopravvivenza di alcune specie vegetali meno competitive di altre in tali condizioni, àƒ¨ di fondamentale importanza quantificare il livello di ariditàƒÂ ambientale per poterne prevedere l'impatto attuale e le tendenze in atto. Il progetto di ricerca si poneva quindi lࢠobiettivo di individuare e definire un indice di ariditàƒÂ ambientale, che consentisse di rappresentare le relazioni che la pianta contrae con lࢠacqua presente nellࢠambiente in funzione della risposta fisiologica della pianta al variare del contenuto idrico del suolo, attraverso un valore unico a significato ecofisiologico. L'individuazione di un parametro ecofisiologico in grado di stimare in modo affidabile l'impatto dello stress idrico poneva le basi per valutare possibili correlazioni con parametri ottenibili con il telerilevamento. Un'altra finalitàƒÂ del lavoro era, infatti, l'individuazione di un parametro di riferimento mediante l'utilizzo di tecniche di telerilevamento da satellite da applicare nello ࢠscaling upࢠecologico, che a partire dallo studio dell'impatto dello stress idrico su singole specie potesse indagare sistemi di vegetazione sempre piàƒ¹ grandi nell'ottica di sviluppare una visione olistica di grandi aree in relazione all'ariditàƒÂ ambientale. La specie vegetale che àƒ¨ stata scelta come potenziale biomonitor àƒ¨ Fraxinus ornus L. ossia l'orniello, che àƒ¨ stato selezionato in quanto trattasi di una specie vegetale che si distingue per la notevole capacitàƒÂ di resistenza a condizioni di stress idrico e proprio per questa sua capacitàƒÂ , àƒ¨ una specie diffusa in una grande varietàƒÂ di ambienti. L'area di studio scelta àƒ¨ stata la provincia di Trieste ed in particolare l'area carsica. Questa zona, infatti, offre l'opportunitàƒÂ di eseguire significativi biomonitoraggi per valutazioni quantitative e qualitative sull'ambiente, in quanto presenta una elevata variabilitàƒÂ di substrati litologici, costituiti da rocce soggette a fenomeni di dissoluzione da parte delle acque meteoriche chimicamente aggressive (rocce carsificabili), a cui sono associati diversi tipi di circolazione idrica. La presenza di una fitta rete di fessure e fratture nei substrati geologici a tratti determina un forte drenaggio dell'acqua all'interno del suolo dovuto a percolamento della stessa verso gli strati piàƒ¹ profondi. Nella zona del Carso triestino, sono state selezionate 21 stazioni in base ad un criterio geomorfologico noto come carsificabilitàƒÂ , che misura in modo indiretto e qualitativo la capacitàƒÂ di campo di un suolo, e in modo tale da ricoprire tutto il territorio dell'area carsica all'interno della provincia di Trieste. Al fine di identificare quale fosse il parametro fisiologico o morfologico che meglio si addicesse allo scopo della ricerca, sono stati misurati nel periodo da Maggio a Settembre i parametri relativi alle relazioni pianta-acqua generalmente correlati allo stress idrico e cioàƒ¨ la conduttanza fogliare al vapore d'acqua (gL), il potenziale dell'acqua della foglia (?foglia) e la conduttanza idraulica della foglia (Kfoglia). Contestualmente, sono stati misurati anche i diametri dei vasi xilematici. Grazie all'analisi di questi parametri àƒ¨ stato possibile eseguire uno studio biofisico accurato del comportamento idraulico dell'orniello in condizioni di limitazione della disponibilitàƒÂ d'acqua. Da questi dati emerge che la conduttanza fogliare al vapore d'acqua (gL) àƒ¨ il parametro piàƒ¹ affidabile a rappresentare l'indice di ariditàƒÂ ambientale, in quanto àƒ¨ risultato essere il piàƒ¹ sensibile alle variazioni nella disponibilitàƒÂ d'acqua. Il tentativo di integrare i dati di campo relativi a gL con quelli ottenuti mediante elaborazione di immagini satellitari non ha portato ai risultati sperati. L'indice ottenuto da dati telerilevati àƒ¨ risultato poco promettente come indice di riferimento per la realizzazione di uno ࢠscaling-upࢠ, in quanto non àƒ¨ risultato essere in grado di rilevare condizioni di stress idrico in aree caratterizzate da forte drenaggio dell'acqua (aree ad alta carsificabilitàƒÂ ). L'applicabilitàƒÂ delle tecniche di telerilevamento da satellite nel monitoraggio dell'ariditàƒÂ ambientale risulta quindi fortemente limitata dalla struttura geomorfologica del territorio oggetto di studio.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/272590
URN:NBN:IT:UNITS-272590