Intendimento della mia ricerca àƒ¨ quello di offrire un itinerario interpretativo della filosofia di Max Scheler, teso a mostrare come essa non sia tanto una forma di fenomenologia interessata primariamente allࢠorizzonte etico, ma un esempio sui generis di teoria fenomenologica incardinata in via costitutiva sulla primalitàƒÂ del momento pratico e del coglimento delle qualitàƒÂ assiologiche. A tal fine la mia tesi àƒ¨ articolata in tre unitàƒÂ tematiche, focalizzate sulle tre direttrici dellࢠapriorismo fenomelologico, del personalismo e della filosofia della cultura e della societàƒÂ . In ciascuna di queste tre parti, corripondenti ai tre capitoli della tesi, si intende dar ragione dellࢠunitàƒÂ di ispirazione che anima, nei molteplici campi dࢠinteresse, lࢠevoluzione del pensiero scheleriano. In essa ho ravvisato una volontàƒÂ costante e progressiva di superare in senso dinamico la staticitàƒÂ che Scheler riconosce nelle categorie proprie soprattutto del pensiero moderno, tanto nelle sue declinazioni ࢠidealisteࢠquanto in quelle ࢠrealisteࢠ. Questa volontàƒÂ conosce, nellࢠultimo periodo, una sostanziale rimodulazione o radicalizzazione in senso metafisico, giocata sul riconoscimento del plesso compenetrativo tra impulso (Drang) dotato di forza meccanica e capacitàƒÂ creativa e spirito (Geist) destituito di ogni effettualitàƒÂ . La mia ricerca intende mostrare come la svolta metafisica interna al pensiero di Scheler, oggetto privilegiato delle critiche mosse alla filosofia scheleriana, possa essere letta come unࢠevoluzione coerente agli intendimenti originari dellࢠAutore, anzi come costituisca il ࢠmotivo spiritualeࢠche Scheler stesso, nella prefazione alla terza edizione del Formalismo nellࢠetica e lࢠetica materiale dei valori, riconosce come il filo rosso del tortuoso procedere del suo pensiero. La metafisica che Scheler elabora nellࢠultimo periodo ࢠe che costituisce, nelle sue varie declinazioni tematiche, il fuoco cui convergono le linee prospettiche della mia ricerca ࢠha profondi legami teoretici con la filosofia precedente, potendo essere cosàƒ¬ considerata come lࢠevoluzione di quella filosofia intesa iuxta propria principia. Ciàƒ² non significa tuttavia disconoscere o negare le difficoltàƒÂ e le ࢠsvolteࢠdi un pensiero che rimane, nel suo impianto e nei suoi sviluppi, innervato da una radicale problematicitàƒÂ . Sulla scorta di queste premesse il punto di partenza àƒ¨ l'analisi del concetto di apriori (o essenza o idea) e della sua natura, letto nelle varie modulazioni che esso assume nel corso del pensiero scheleriano: rifacendosi allࢠimmediata presenza dellࢠessere la fenomenologia puàƒ² offrire una conoscenza assoluta e ࢠpriva di presuppostiࢠ, ponendosi di fronte alle cose come a dati di fatto originari. La fenomenologia appare dunque a Scheler come unࢠinversione di rotta rispetto alle radici razionaliste della filosofia moderna, permeata da un senso di sfiducia verso le cose ed il mondo dellࢠesperienza in generale che si traduce, sul piano storico-sociale, nel sistema capitalistico quale strumento di dominio sul reale. Lࢠanalisi cerca di dar ragione dellࢠevoluzione del concetto di idea, dal suo status di apriori materiale, distinto in via analitica in apriori soggettivo e apriori oggettivo, alla teoria dellࢠidea come principio teleoclinico di orientamento del reale, non piàƒ¹ leggibile in termini di prospettiva (dalla parte dellࢠuomo e dalla parte di Dio) ma connaturale al realizzarsi immanente di Dio nellࢠopera di autotrascendimento dellࢠuomo. Segue lࢠanalisi complementare e speculare dellࢠevoluzione del problema dellࢠuomo, letta attraverso le variazioni dei concetti di persona, di spirito e del loro rapporto. La svolta del concetto scheleriano di persona consiste nel radicale ripensamento del suo essere spirituale, che induce Scheler al tardo riconoscimento dellࢠimpotenza del Geist e allࢠemergere della metafisica della compenetrazione di questo con lࢠimpulso vitale, che postula lࢠabbandono della prospettiva teistica tradizionale e lࢠaffermazione di un panenteismo dinamico di stampo emanatistico. Con ciàƒ² viene in primo piano il fatto della realtàƒÂ come riserva energetica del momento spirituale stesso, letto tuttavia come autonomo in via genetica ed anzi opposto al momento impulsivo della vita. Ho inteso mostrare come questo giocare la riflessione metafisica su istanze tra di loro assai diverse importi un concetto aperto della stessa impostazione metafisica, tesa a contemperare spinte opposte ed apparentemente contraddittorie nel quadro della reciproca interazione. Ho quindi approfondito il concetto di persona ed il suo rapporto con gli stadi del mondo bio-psichico, dallࢠimpulso affettivo allࢠintelligenza pratica, mettendo in luce come ciascuno stadio implichi un riposizionamento dello stadio precedente. La persona emerge proprio, nella sua caratteristica spirituale, dallࢠemanciparsi, attraverso unࢠopera di continuo autotrascendimento, dal suo ambiente organico: con ciàƒ² la domanda circa lࢠessenza peculiare dellࢠuomo conduce alla metafisica della persona, ovvero alla considerazione del perimetro della sua esperienza possibile, che include costitutivamente uno ࢠspazioࢠmetafisico non perchàƒ© apra allࢠuomo una sponda ultraterrena, ma perchàƒ© lࢠuomo, in virtàƒ¹ del carattere spirituale della Welthoffenheit, puàƒ² travalicare il suo ambito organico e trovare la sua identitàƒÂ personale solo nellࢠesperienza emotiva dei valori. La persona sussiste solamente nel compimento di atti, ossia essa à¢ àƒ¨à¢ solo nei successivi mutamenti degli atti che ࢠfondaࢠ. Essere persona àƒ¨ dunque divenir continuamente tale: la persona non àƒ¨ il portato di unࢠindagine introspettiva, ma la risultante dellࢠanalisi di qualsiasi atto intenzionale. LࢠidentitàƒÂ della persona àƒ¨ lࢠelemento di identificazione qualitativa del e nel movimento degli atti dࢠun individuo, àƒ¨ un accadere metatemporale che si autodetermina. Per comprendere questࢠidentitàƒÂ dinamica occorre richiamarsi al nucleo etico della persona, a quello che Scheler chiama ordo amoris e che àƒ¨ autentico principium individuationis. Ovvero non si puàƒ² comprendere lࢠidentitàƒÂ della persona se non ponendosi ad un livello di ࢠragion praticaࢠ: la persona si comprende solo nella prassi del divenir se stessa allࢠinterno di una dinamica identitaria che àƒ¨ anche esercizio di libertàƒÂ . La libertàƒÂ àƒ¨ dunque completamente situata sul piano spirituale, e tuttavia vi àƒ¨ un rapporto ambiguo tra elemento spirituale della persona ed esistenza concreta di essa: la persona, nel movimento di autodeterminazione in cui incessantemente diventa se stessa, non puàƒ² fare a meno della propria condizione biologica e pulsionale proprio in quanto àƒ¨ in grado di trascenderla, ed àƒ¨ in grado di trascenderla proprio orientando spiritualmente, cieàƒ¨ secondo direttrici di valori, le pulsioni vitali. Ogni possibile rapporto tra lࢠuomo ed il mondo àƒ¨ dunque preceduto dalla percezione dei valori, da quel plesso di intuizione ed autodatitàƒÂ in cui emerge lࢠesperienza delle essenze. Il coglimento dellࢠessenza di una cosa, dࢠaltro canto, presuppone lࢠesperienza emozionale del valore intrinseco alla cosa stessa, perciàƒ² lࢠesperienza essenziale àƒ¨, in via primaria, unࢠesperienza emotiva. Scheler dunque intende il progetto della sua metafisica come il portato coerente della sua lettura della fenomenologia come ࢠempirismo integraleࢠ.
Comportamento emozionale e percezione dei valori:l'orientamento etico della fenomenologia di Max Scheler.
-
2008
Abstract
Intendimento della mia ricerca àƒ¨ quello di offrire un itinerario interpretativo della filosofia di Max Scheler, teso a mostrare come essa non sia tanto una forma di fenomenologia interessata primariamente allࢠorizzonte etico, ma un esempio sui generis di teoria fenomenologica incardinata in via costitutiva sulla primalitàƒÂ del momento pratico e del coglimento delle qualitàƒÂ assiologiche. A tal fine la mia tesi àƒ¨ articolata in tre unitàƒÂ tematiche, focalizzate sulle tre direttrici dellࢠapriorismo fenomelologico, del personalismo e della filosofia della cultura e della societàƒÂ . In ciascuna di queste tre parti, corripondenti ai tre capitoli della tesi, si intende dar ragione dellࢠunitàƒÂ di ispirazione che anima, nei molteplici campi dࢠinteresse, lࢠevoluzione del pensiero scheleriano. In essa ho ravvisato una volontàƒÂ costante e progressiva di superare in senso dinamico la staticitàƒÂ che Scheler riconosce nelle categorie proprie soprattutto del pensiero moderno, tanto nelle sue declinazioni ࢠidealisteࢠquanto in quelle ࢠrealisteࢠ. Questa volontàƒÂ conosce, nellࢠultimo periodo, una sostanziale rimodulazione o radicalizzazione in senso metafisico, giocata sul riconoscimento del plesso compenetrativo tra impulso (Drang) dotato di forza meccanica e capacitàƒÂ creativa e spirito (Geist) destituito di ogni effettualitàƒÂ . La mia ricerca intende mostrare come la svolta metafisica interna al pensiero di Scheler, oggetto privilegiato delle critiche mosse alla filosofia scheleriana, possa essere letta come unࢠevoluzione coerente agli intendimenti originari dellࢠAutore, anzi come costituisca il ࢠmotivo spiritualeࢠche Scheler stesso, nella prefazione alla terza edizione del Formalismo nellࢠetica e lࢠetica materiale dei valori, riconosce come il filo rosso del tortuoso procedere del suo pensiero. La metafisica che Scheler elabora nellࢠultimo periodo ࢠe che costituisce, nelle sue varie declinazioni tematiche, il fuoco cui convergono le linee prospettiche della mia ricerca ࢠha profondi legami teoretici con la filosofia precedente, potendo essere cosàƒ¬ considerata come lࢠevoluzione di quella filosofia intesa iuxta propria principia. Ciàƒ² non significa tuttavia disconoscere o negare le difficoltàƒÂ e le ࢠsvolteࢠdi un pensiero che rimane, nel suo impianto e nei suoi sviluppi, innervato da una radicale problematicitàƒÂ . Sulla scorta di queste premesse il punto di partenza àƒ¨ l'analisi del concetto di apriori (o essenza o idea) e della sua natura, letto nelle varie modulazioni che esso assume nel corso del pensiero scheleriano: rifacendosi allࢠimmediata presenza dellࢠessere la fenomenologia puàƒ² offrire una conoscenza assoluta e ࢠpriva di presuppostiࢠ, ponendosi di fronte alle cose come a dati di fatto originari. La fenomenologia appare dunque a Scheler come unࢠinversione di rotta rispetto alle radici razionaliste della filosofia moderna, permeata da un senso di sfiducia verso le cose ed il mondo dellࢠesperienza in generale che si traduce, sul piano storico-sociale, nel sistema capitalistico quale strumento di dominio sul reale. Lࢠanalisi cerca di dar ragione dellࢠevoluzione del concetto di idea, dal suo status di apriori materiale, distinto in via analitica in apriori soggettivo e apriori oggettivo, alla teoria dellࢠidea come principio teleoclinico di orientamento del reale, non piàƒ¹ leggibile in termini di prospettiva (dalla parte dellࢠuomo e dalla parte di Dio) ma connaturale al realizzarsi immanente di Dio nellࢠopera di autotrascendimento dellࢠuomo. Segue lࢠanalisi complementare e speculare dellࢠevoluzione del problema dellࢠuomo, letta attraverso le variazioni dei concetti di persona, di spirito e del loro rapporto. La svolta del concetto scheleriano di persona consiste nel radicale ripensamento del suo essere spirituale, che induce Scheler al tardo riconoscimento dellࢠimpotenza del Geist e allࢠemergere della metafisica della compenetrazione di questo con lࢠimpulso vitale, che postula lࢠabbandono della prospettiva teistica tradizionale e lࢠaffermazione di un panenteismo dinamico di stampo emanatistico. Con ciàƒ² viene in primo piano il fatto della realtàƒÂ come riserva energetica del momento spirituale stesso, letto tuttavia come autonomo in via genetica ed anzi opposto al momento impulsivo della vita. Ho inteso mostrare come questo giocare la riflessione metafisica su istanze tra di loro assai diverse importi un concetto aperto della stessa impostazione metafisica, tesa a contemperare spinte opposte ed apparentemente contraddittorie nel quadro della reciproca interazione. Ho quindi approfondito il concetto di persona ed il suo rapporto con gli stadi del mondo bio-psichico, dallࢠimpulso affettivo allࢠintelligenza pratica, mettendo in luce come ciascuno stadio implichi un riposizionamento dello stadio precedente. La persona emerge proprio, nella sua caratteristica spirituale, dallࢠemanciparsi, attraverso unࢠopera di continuo autotrascendimento, dal suo ambiente organico: con ciàƒ² la domanda circa lࢠessenza peculiare dellࢠuomo conduce alla metafisica della persona, ovvero alla considerazione del perimetro della sua esperienza possibile, che include costitutivamente uno ࢠspazioࢠmetafisico non perchàƒ© apra allࢠuomo una sponda ultraterrena, ma perchàƒ© lࢠuomo, in virtàƒ¹ del carattere spirituale della Welthoffenheit, puàƒ² travalicare il suo ambito organico e trovare la sua identitàƒÂ personale solo nellࢠesperienza emotiva dei valori. La persona sussiste solamente nel compimento di atti, ossia essa à¢ àƒ¨à¢ solo nei successivi mutamenti degli atti che ࢠfondaࢠ. Essere persona àƒ¨ dunque divenir continuamente tale: la persona non àƒ¨ il portato di unࢠindagine introspettiva, ma la risultante dellࢠanalisi di qualsiasi atto intenzionale. LࢠidentitàƒÂ della persona àƒ¨ lࢠelemento di identificazione qualitativa del e nel movimento degli atti dࢠun individuo, àƒ¨ un accadere metatemporale che si autodetermina. Per comprendere questࢠidentitàƒÂ dinamica occorre richiamarsi al nucleo etico della persona, a quello che Scheler chiama ordo amoris e che àƒ¨ autentico principium individuationis. Ovvero non si puàƒ² comprendere lࢠidentitàƒÂ della persona se non ponendosi ad un livello di ࢠragion praticaࢠ: la persona si comprende solo nella prassi del divenir se stessa allࢠinterno di una dinamica identitaria che àƒ¨ anche esercizio di libertàƒÂ . La libertàƒÂ àƒ¨ dunque completamente situata sul piano spirituale, e tuttavia vi àƒ¨ un rapporto ambiguo tra elemento spirituale della persona ed esistenza concreta di essa: la persona, nel movimento di autodeterminazione in cui incessantemente diventa se stessa, non puàƒ² fare a meno della propria condizione biologica e pulsionale proprio in quanto àƒ¨ in grado di trascenderla, ed àƒ¨ in grado di trascenderla proprio orientando spiritualmente, cieàƒ¨ secondo direttrici di valori, le pulsioni vitali. Ogni possibile rapporto tra lࢠuomo ed il mondo àƒ¨ dunque preceduto dalla percezione dei valori, da quel plesso di intuizione ed autodatitàƒÂ in cui emerge lࢠesperienza delle essenze. Il coglimento dellࢠessenza di una cosa, dࢠaltro canto, presuppone lࢠesperienza emozionale del valore intrinseco alla cosa stessa, perciàƒ² lࢠesperienza essenziale àƒ¨, in via primaria, unࢠesperienza emotiva. Scheler dunque intende il progetto della sua metafisica come il portato coerente della sua lettura della fenomenologia come ࢠempirismo integraleࢠ.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/275776
URN:NBN:IT:UNITS-275776