La tesi di dottorato ha ad oggetto lࢠanalisi del trattamento in ambito comunitario del rifiuto abusivo di concedere in licenza diritti di proprietàƒÂ  intellettuale (i ࢠdiritti IPࢠ) da parte di imprese in posizione dominante. Il tema ha acquistato notevole interesse a seguito di alcune sentenze della Corte di giustizia e del Tribunale di primo grado e di alcuni recenti interventi della Commissione diretti allࢠuniformazione dellࢠapproccio nella valutazione degli abusi di esclusione. La definizione di un trattamento chiaro del rifiuto di licenza àƒ¨ di particolare importanza vista lࢠesigenza di unࢠinterpretazione omogenea dei principi di diritto della concorrenza a livello decentralizzato, resa necessaria dalla modernizzazione della disciplina antitrust e dalla prevedibile futura diffusione delle azioni di risarcimento del danno concorrenziale. Partendo dallࢠapparente conflittualitàƒÂ  tra diritti di proprietàƒÂ  intellettuale, che postulano un potere di monopolio sul bene protetto e lࢠesclusione dei concorrenti dal relativo godimento, e il diritto antitrust, che invece àƒ¨ volto ad evitare comportamenti abusivi e distorsivi della concorrenza, la tesi si propone di individuare i principi e il metodo piàƒ¹ adatti a regolare tali condotte delle imprese dominanti. A tal fine, la tesi esamina con spirito critico le teorie ed i concetti sviluppati dalla prassi comunitaria e dalla recente Comunicazione relativa agli ࢠOrientamenti sulle prioritàƒÂ  della Commissione nellࢠapplicazione dellࢠarticolo 82 del trattato CE al comportamento abusivo delle imprese dominanti volto allࢠesclusione dei concorrentiࢠ. Lo studio si compone di cinque capitoli. Dopo il primo capitolo introduttivo, i successivi due capitoli sono diretti allࢠanalisi dei criteri utilizzati per lࢠesame dei casi di rifiuto di contrarre e delle fattispecie abusive che coinvolgono diritti IP: i criteri tratti dal diritto antitrust sono esaminati nel secondo capitolo e quelli derivanti da nozioni proprie della materia della proprietàƒÂ  intellettuale nel terzo. Il quarto e il quinto capitolo sono quindi dedicati allo studio critico della disciplina individuata per la valutazione dei dinieghi di licenza nelle pronunce della Commissione, del Tribunale e della Corte di giustizia nonchàƒ© nella Comunicazione della Commissione e nel dibattito che ne ha preceduto lࢠadozione. Piàƒ¹ in particolare, il primo capitolo definisce la nozione di abuso di posizione dominante ex art. 82 TCE e fornisce al lettore gli strumenti per lࢠanalisi della fattispecie, approfondendo i piàƒ¹ significativi per lo studio del diniego di licenza: dopo un esame del mercato rilevante, lࢠattenzione si concentra sul concetto di dominanza, sulla nozione di sfruttamento abusivo e le sue caratteristiche, il cui studio àƒ¨ effettuato con lࢠausilio esemplificativo di alcune tipologie di abuso individuate dalla Commissione e dalle corti comunitarie. Il secondo capitolo analizza i criteri rilevanti per il trattamento del rifiuto abusivo di contrarre sviluppati alla luce dei principi di diritto antitrust. Nellࢠesame dei rifiuti rivolti a clienti nuovi, in particolare, àƒ¨ oggetto di approfondimento la prassi comunitaria elaborata con riferimento alla fornitura di beni e infrastrutture ࢠessenzialiࢠche viene analizzata anche alla luce della cd. ࢠessential facilities doctrineࢠdefinita dalla giurisprudenza nordamericana. Il terzo capitolo àƒ¨ diretto invece a studiare il rapporto tra diritto della concorrenza e diritto della proprietàƒÂ  intellettuale. Esso esamina le nozioni di ࢠesistenza/esercizioࢠdel diritto IP, di ࢠoggetto specificoࢠe di ࢠfunzione essenzialeࢠ, tratte dalla giurisprudenza in materia di privative intellettuali ed industriali e libera circolazione delle merci, analizzandone lࢠapplicabilitàƒÂ  alle fattispecie di abuso di posizione dominante e agli strumenti utili per la relativa analisi. Negli ultimi due capitoli, infine, si studia la disciplina elaborata per il trattamento delle ipotesi di rifiuto abusivo di licenza, evidenziando in particolare i criteri con cui si àƒ¨ cercato di coniugare le specificitàƒÂ  dei diritti di proprietàƒÂ  intellettuale con i principi di diritto antitrust sviluppati per i casi di rifiuto di contrarre. Nei casi di diniego di licenza occorre infatti bilanciare lࢠesigenza di garantire la concorrenza e lo sviluppo dei mercati (da cui conseguirebbe la necessitàƒÂ  di imporre lࢠaccesso al bene protetto) con lࢠesigenza di tutelare gli sforzi e gli investimenti del titolare del diritto (il quale sarebbe privato dellࢠincentivo ad innovare nel caso si concedesse un accesso indiscriminato alle sue risorse). Lࢠatteggiamento della Commissione e dei giudici comunitari si àƒ¨ evoluto nel tempo. Rispetto allࢠapproccio utilizzato nei primi casi Volvo e Renault, dove la valutazione di abusivitàƒÂ  era effettuata in base ai concetti di ࢠesistenzaࢠ, ࢠesercizioࢠe ࢠoggetto specificoࢠdel diritto IP, la prassi ha modificato progressivamente la propria impostazione nei casi Magill, IMS e Microsoft nei quali ha sviluppato modelli di analisi tratti dalla disciplina dei rifiuti di contrarre e delle essential facilities, integrati, in ragione della specificitàƒÂ  dellࢠoggetto del rifiuto, dal criterio dellࢠostacolo alla comparsa del ࢠprodotto nuovoࢠ. Chiude la tesi lࢠanalisi della Comunicazione della Commissione, ultimo intervento comunitario in materia, nella quale allo specifico test per i casi di rifiuto abusivo di licenza elaborato dalle corti comunitarie, si sostituisce unࢠunica disciplina che assimila il trattamento del rifiuto di licenze a quello previsto per il rifiuto di contrarre avente ad oggetto beni ed infrastrutture materiali. Lࢠanalisi delle interpretazioni succedutesi in materia, di cui si studiano aspetti positivi e criticitàƒÂ , dimostra la difficoltàƒÂ  di individuare il corretto trattamento del rifiuto di concedere in licenza diritti di proprietàƒÂ  intellettuale. Alla luce dei criteri progressivamente delineati in ambito comunitario con riferimento a tale fattispecie, sembra che la valutazione del rifiuto di licenza di diritti IP debba essere realizzata mediante lࢠapplicazione dei principi di diritto antitrust, seppur adattati alla peculiare natura di tali privative. Occorrerebbe quindi in primo luogo riconoscere la necessitàƒÂ  di un trattamento differenziato dei diritti IP rispetto ai diritti di proprietàƒÂ  sugli altri beni. La disciplina della proprietàƒÂ  intellettuale mediante lࢠattribuzione della privativa sul bene protetto solo per una durata limitata di tempo, infatti, effettua giàƒÂ  il bilanciamento dellࢠesigenza di tutela del titolare con lࢠinteresse dei concorrenti e della collettivitàƒÂ  alla condivisione dellࢠinvenzione o della creazione. Di conseguenza, il trattamento delle fattispecie di rifiuto aventi ad oggetto diritti IP non puàƒ² essere identico a quello riservato ai rifiuti di concedere lࢠaccesso a risorse materiali, per cui manca tale bilanciamento di opposti interessi. Si dovrebbe riconoscere inoltre che non vi àƒ¨ contrasto ma, al contrario, complementaritàƒÂ  tra le finalitàƒÂ  e gli effetti del diritto antitrust e della proprietàƒÂ  intellettuale, essendo entrambi diretti a favorire unࢠefficienza e una concorrenza dinamica fondata sullo sviluppo di nuovi beni e processi, sulla sostituzione anzichàƒ© sullࢠimitazione di prodotti. Tali constatazioni portano quindi a concludere a favore di unࢠinterpretazione che preveda che il rifiuto di concedere in licenza un diritto di proprietàƒÂ  intellettuale debba essere ritenuto abusivo in forza della disciplina antitrust solo nei casi eccezionali in cui lࢠesercizio in concreto del diritto non risponda alla finalitàƒÂ  astratta per cui esso àƒ¨ stato riconosciuto e cioàƒ¨ escluda la promozione dellࢠinnovazione.

Abuso di posizione dominante e rifiuto di concedere in licenza diritti di proprietà  intellettuale

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2009

Abstract

La tesi di dottorato ha ad oggetto lࢠanalisi del trattamento in ambito comunitario del rifiuto abusivo di concedere in licenza diritti di proprietàƒÂ  intellettuale (i ࢠdiritti IPࢠ) da parte di imprese in posizione dominante. Il tema ha acquistato notevole interesse a seguito di alcune sentenze della Corte di giustizia e del Tribunale di primo grado e di alcuni recenti interventi della Commissione diretti allࢠuniformazione dellࢠapproccio nella valutazione degli abusi di esclusione. La definizione di un trattamento chiaro del rifiuto di licenza àƒ¨ di particolare importanza vista lࢠesigenza di unࢠinterpretazione omogenea dei principi di diritto della concorrenza a livello decentralizzato, resa necessaria dalla modernizzazione della disciplina antitrust e dalla prevedibile futura diffusione delle azioni di risarcimento del danno concorrenziale. Partendo dallࢠapparente conflittualitàƒÂ  tra diritti di proprietàƒÂ  intellettuale, che postulano un potere di monopolio sul bene protetto e lࢠesclusione dei concorrenti dal relativo godimento, e il diritto antitrust, che invece àƒ¨ volto ad evitare comportamenti abusivi e distorsivi della concorrenza, la tesi si propone di individuare i principi e il metodo piàƒ¹ adatti a regolare tali condotte delle imprese dominanti. A tal fine, la tesi esamina con spirito critico le teorie ed i concetti sviluppati dalla prassi comunitaria e dalla recente Comunicazione relativa agli ࢠOrientamenti sulle prioritàƒÂ  della Commissione nellࢠapplicazione dellࢠarticolo 82 del trattato CE al comportamento abusivo delle imprese dominanti volto allࢠesclusione dei concorrentiࢠ. Lo studio si compone di cinque capitoli. Dopo il primo capitolo introduttivo, i successivi due capitoli sono diretti allࢠanalisi dei criteri utilizzati per lࢠesame dei casi di rifiuto di contrarre e delle fattispecie abusive che coinvolgono diritti IP: i criteri tratti dal diritto antitrust sono esaminati nel secondo capitolo e quelli derivanti da nozioni proprie della materia della proprietàƒÂ  intellettuale nel terzo. Il quarto e il quinto capitolo sono quindi dedicati allo studio critico della disciplina individuata per la valutazione dei dinieghi di licenza nelle pronunce della Commissione, del Tribunale e della Corte di giustizia nonchàƒ© nella Comunicazione della Commissione e nel dibattito che ne ha preceduto lࢠadozione. Piàƒ¹ in particolare, il primo capitolo definisce la nozione di abuso di posizione dominante ex art. 82 TCE e fornisce al lettore gli strumenti per lࢠanalisi della fattispecie, approfondendo i piàƒ¹ significativi per lo studio del diniego di licenza: dopo un esame del mercato rilevante, lࢠattenzione si concentra sul concetto di dominanza, sulla nozione di sfruttamento abusivo e le sue caratteristiche, il cui studio àƒ¨ effettuato con lࢠausilio esemplificativo di alcune tipologie di abuso individuate dalla Commissione e dalle corti comunitarie. Il secondo capitolo analizza i criteri rilevanti per il trattamento del rifiuto abusivo di contrarre sviluppati alla luce dei principi di diritto antitrust. Nellࢠesame dei rifiuti rivolti a clienti nuovi, in particolare, àƒ¨ oggetto di approfondimento la prassi comunitaria elaborata con riferimento alla fornitura di beni e infrastrutture ࢠessenzialiࢠche viene analizzata anche alla luce della cd. ࢠessential facilities doctrineࢠdefinita dalla giurisprudenza nordamericana. Il terzo capitolo àƒ¨ diretto invece a studiare il rapporto tra diritto della concorrenza e diritto della proprietàƒÂ  intellettuale. Esso esamina le nozioni di ࢠesistenza/esercizioࢠdel diritto IP, di ࢠoggetto specificoࢠe di ࢠfunzione essenzialeࢠ, tratte dalla giurisprudenza in materia di privative intellettuali ed industriali e libera circolazione delle merci, analizzandone lࢠapplicabilitàƒÂ  alle fattispecie di abuso di posizione dominante e agli strumenti utili per la relativa analisi. Negli ultimi due capitoli, infine, si studia la disciplina elaborata per il trattamento delle ipotesi di rifiuto abusivo di licenza, evidenziando in particolare i criteri con cui si àƒ¨ cercato di coniugare le specificitàƒÂ  dei diritti di proprietàƒÂ  intellettuale con i principi di diritto antitrust sviluppati per i casi di rifiuto di contrarre. Nei casi di diniego di licenza occorre infatti bilanciare lࢠesigenza di garantire la concorrenza e lo sviluppo dei mercati (da cui conseguirebbe la necessitàƒÂ  di imporre lࢠaccesso al bene protetto) con lࢠesigenza di tutelare gli sforzi e gli investimenti del titolare del diritto (il quale sarebbe privato dellࢠincentivo ad innovare nel caso si concedesse un accesso indiscriminato alle sue risorse). Lࢠatteggiamento della Commissione e dei giudici comunitari si àƒ¨ evoluto nel tempo. Rispetto allࢠapproccio utilizzato nei primi casi Volvo e Renault, dove la valutazione di abusivitàƒÂ  era effettuata in base ai concetti di ࢠesistenzaࢠ, ࢠesercizioࢠe ࢠoggetto specificoࢠdel diritto IP, la prassi ha modificato progressivamente la propria impostazione nei casi Magill, IMS e Microsoft nei quali ha sviluppato modelli di analisi tratti dalla disciplina dei rifiuti di contrarre e delle essential facilities, integrati, in ragione della specificitàƒÂ  dellࢠoggetto del rifiuto, dal criterio dellࢠostacolo alla comparsa del ࢠprodotto nuovoࢠ. Chiude la tesi lࢠanalisi della Comunicazione della Commissione, ultimo intervento comunitario in materia, nella quale allo specifico test per i casi di rifiuto abusivo di licenza elaborato dalle corti comunitarie, si sostituisce unࢠunica disciplina che assimila il trattamento del rifiuto di licenze a quello previsto per il rifiuto di contrarre avente ad oggetto beni ed infrastrutture materiali. Lࢠanalisi delle interpretazioni succedutesi in materia, di cui si studiano aspetti positivi e criticitàƒÂ , dimostra la difficoltàƒÂ  di individuare il corretto trattamento del rifiuto di concedere in licenza diritti di proprietàƒÂ  intellettuale. Alla luce dei criteri progressivamente delineati in ambito comunitario con riferimento a tale fattispecie, sembra che la valutazione del rifiuto di licenza di diritti IP debba essere realizzata mediante lࢠapplicazione dei principi di diritto antitrust, seppur adattati alla peculiare natura di tali privative. Occorrerebbe quindi in primo luogo riconoscere la necessitàƒÂ  di un trattamento differenziato dei diritti IP rispetto ai diritti di proprietàƒÂ  sugli altri beni. La disciplina della proprietàƒÂ  intellettuale mediante lࢠattribuzione della privativa sul bene protetto solo per una durata limitata di tempo, infatti, effettua giàƒÂ  il bilanciamento dellࢠesigenza di tutela del titolare con lࢠinteresse dei concorrenti e della collettivitàƒÂ  alla condivisione dellࢠinvenzione o della creazione. Di conseguenza, il trattamento delle fattispecie di rifiuto aventi ad oggetto diritti IP non puàƒ² essere identico a quello riservato ai rifiuti di concedere lࢠaccesso a risorse materiali, per cui manca tale bilanciamento di opposti interessi. Si dovrebbe riconoscere inoltre che non vi àƒ¨ contrasto ma, al contrario, complementaritàƒÂ  tra le finalitàƒÂ  e gli effetti del diritto antitrust e della proprietàƒÂ  intellettuale, essendo entrambi diretti a favorire unࢠefficienza e una concorrenza dinamica fondata sullo sviluppo di nuovi beni e processi, sulla sostituzione anzichàƒ© sullࢠimitazione di prodotti. Tali constatazioni portano quindi a concludere a favore di unࢠinterpretazione che preveda che il rifiuto di concedere in licenza un diritto di proprietàƒÂ  intellettuale debba essere ritenuto abusivo in forza della disciplina antitrust solo nei casi eccezionali in cui lࢠesercizio in concreto del diritto non risponda alla finalitàƒÂ  astratta per cui esso àƒ¨ stato riconosciuto e cioàƒ¨ escluda la promozione dellࢠinnovazione.
2009
it
abuso di posizione dominante
diritti di proprietàƒÂ  intellettuale
DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA
rifiuto di contrarre
rifiuto di licenze
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/282248
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-282248