In ogni modo, nonostante le critiche e le difficoltà , i trattati internazionali in materia di armi di distruzione di massa sono serviti per contenere e comunque evitare la diffusione di tali strumenti bellici attraverso le nazioni del pianeta: molto ਠancora da fare, ma comunque le esperienze intraprese al momento sono tali da confermare questo cammino come valida via per limitare la diffusione di questa categoria di armamenti. Eppure il positivo processo di limitazione delle armi di distruzione di massa ha incontrato, soprattutto negli ultimi anni, alcuni limiti soprattutto in seguito alle azioni intraprese da alcune nazioni. In certi contesti regionali delicati alcuni stati vedono di buon occhio una propria capacità  militare sostenuta da quella nucleare: il miraggio di entrare nel †œclub atomico†�, cioਠnel ristretto numero di stati †œarmati†� nuclearmente, ਠun miraggio che ha valenza sia di politica interna che di prestigio internazionale. I recenti casi della Corea del Nord e dell'Iran, ad esempio, indicano chiaramente come azioni di singoli paesi possano seriamente mettere a repentaglio anni di lavori e di incontri internazionali per limitare la diffusione di armi di distruzione di massa. Soprattutto l'arma nucleare rimane al centro del dibattito mondiale, in quanto i due paesi di cui sopra hanno deciso di dotarsene per questioni di prestigio e di politica interna. La Corea del Nord si ਠrecentemente ritirata dal trattato NPT e ha fatto esplodere due ordigni nucleari, seppure di piccola capacità . Ciಠche al momento preoccupa di pi๠la comunità  internazionale ਠl'isolamento dell'autocratica repubblica, le difficoltà  nella transizione del potere ed infine il tentativo di acquisizione di capacità  missilistica a lungo raggio. Negli ultimi mesi la Corea del nord ha ripetutamente condotto esp

Le armi di distruzione di massa

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2010

Abstract

In ogni modo, nonostante le critiche e le difficoltà , i trattati internazionali in materia di armi di distruzione di massa sono serviti per contenere e comunque evitare la diffusione di tali strumenti bellici attraverso le nazioni del pianeta: molto ਠancora da fare, ma comunque le esperienze intraprese al momento sono tali da confermare questo cammino come valida via per limitare la diffusione di questa categoria di armamenti. Eppure il positivo processo di limitazione delle armi di distruzione di massa ha incontrato, soprattutto negli ultimi anni, alcuni limiti soprattutto in seguito alle azioni intraprese da alcune nazioni. In certi contesti regionali delicati alcuni stati vedono di buon occhio una propria capacità  militare sostenuta da quella nucleare: il miraggio di entrare nel †œclub atomico†�, cioਠnel ristretto numero di stati †œarmati†� nuclearmente, ਠun miraggio che ha valenza sia di politica interna che di prestigio internazionale. I recenti casi della Corea del Nord e dell'Iran, ad esempio, indicano chiaramente come azioni di singoli paesi possano seriamente mettere a repentaglio anni di lavori e di incontri internazionali per limitare la diffusione di armi di distruzione di massa. Soprattutto l'arma nucleare rimane al centro del dibattito mondiale, in quanto i due paesi di cui sopra hanno deciso di dotarsene per questioni di prestigio e di politica interna. La Corea del Nord si ਠrecentemente ritirata dal trattato NPT e ha fatto esplodere due ordigni nucleari, seppure di piccola capacità . Ciಠche al momento preoccupa di pi๠la comunità  internazionale ਠl'isolamento dell'autocratica repubblica, le difficoltà  nella transizione del potere ed infine il tentativo di acquisizione di capacità  missilistica a lungo raggio. Negli ultimi mesi la Corea del nord ha ripetutamente condotto esp
2010
it
Armi di distruzione di massa
Difesa
Geopolitica
Geostrategia
SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE DELL'UOMO, DEL TERRITORIO E DELLA SOCIETA'
Weapons of mass destruction
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/287155
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-287155