Il suo rapporto con le teorizzazioni della pittura metafisica non ਠsegnato solo dalla reinterpretazione della figura del manichino e delle marionette, ma soprattutto dalla figura dell'artista inteso come mago moderno e, di conseguenza, anche dall'immedesimazione dell'arte con la magia. Accanto all'ironia, il mezzo artistico principale diventa l'immaginazione che lo avvicina ancora di pi๠al mondo fantastico. Infatti, quello che risulta dall'analisi di questi racconti che Bontempelli definiva «d'evasione», ਠuna continua oscillazione (o esitazione, per dirla con Todorov,) tra il reale e l'immaginario. Nel suo rifiuto e riuso dell'immaginario della letteratura fantastica ottocentesca, Bontempelli si rifà spesso ad alcuni suoi parametri principali, per cui la terminologia todoroviana, basata sull'analisi dello stesso corpus, risulta la pi๠adatta per analizzare questi e successivi racconti, che similmente riproducono in chiave parodica alcuni elementi del fantastico ottocentesco. L'avvicinamento al fantastico viene illustrato in modo esemplare proprio dalla ulteriore costruzione del narratore-protagonista Massimo che diventa sempre pi๠complesso senza rinunciare alle sue caratteristiche principali. Egli rimane fedele alla sua funzione di autore fittizio e narratore degli eventi che sono successi a lui in quanto protagonista o che gli sono stati raccontati da altri (come in Eva ultima) e quindi li riferisce a sua volta in quanto scrittore e giornalista. Nella prima parte dell'ultimo capitolo, in cui si riassumono anche le conclusioni di questo lavoro, vengono esposte le teorizzazioni di Bontempelli sulla figura dello scrittore e sul suo rapporto con il pubblico nonchà© le nozioni principali della poetica bontempelliana come i
Bontempelli, l'avanguardia, il pubblico: dal futurismo alla pittura metafisica
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2014
Abstract
Il suo rapporto con le teorizzazioni della pittura metafisica non ਠsegnato solo dalla reinterpretazione della figura del manichino e delle marionette, ma soprattutto dalla figura dell'artista inteso come mago moderno e, di conseguenza, anche dall'immedesimazione dell'arte con la magia. Accanto all'ironia, il mezzo artistico principale diventa l'immaginazione che lo avvicina ancora di pi๠al mondo fantastico. Infatti, quello che risulta dall'analisi di questi racconti che Bontempelli definiva «d'evasione», ਠuna continua oscillazione (o esitazione, per dirla con Todorov,) tra il reale e l'immaginario. Nel suo rifiuto e riuso dell'immaginario della letteratura fantastica ottocentesca, Bontempelli si rifà spesso ad alcuni suoi parametri principali, per cui la terminologia todoroviana, basata sull'analisi dello stesso corpus, risulta la pi๠adatta per analizzare questi e successivi racconti, che similmente riproducono in chiave parodica alcuni elementi del fantastico ottocentesco. L'avvicinamento al fantastico viene illustrato in modo esemplare proprio dalla ulteriore costruzione del narratore-protagonista Massimo che diventa sempre pi๠complesso senza rinunciare alle sue caratteristiche principali. Egli rimane fedele alla sua funzione di autore fittizio e narratore degli eventi che sono successi a lui in quanto protagonista o che gli sono stati raccontati da altri (come in Eva ultima) e quindi li riferisce a sua volta in quanto scrittore e giornalista. Nella prima parte dell'ultimo capitolo, in cui si riassumono anche le conclusioni di questo lavoro, vengono esposte le teorizzazioni di Bontempelli sulla figura dello scrittore e sul suo rapporto con il pubblico nonchà© le nozioni principali della poetica bontempelliana come iI documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/287748
URN:NBN:IT:UNITS-287748