Tra le varie (e non ancora compiutamente classificate o precisate) modalitàƒÂ  dellࢠinterazione di un qualsiasi genere o sottogenere letterario con lࢠatto descrittivo (che spesso agisce sulla rielaborazione stilistico-descrittiva del paesaggio) o con lࢠeventuale assetto odeporico, àƒ¨ possibile individuare quella relativa agli stimolanti rapporti strutturali e multidisciplinari che queste scritture stabiliscono nellࢠimpianto testuale generale con la presenza e lࢠazione dei mezzi di trasporto, considerabili nella gran parte dei casi come vere e proprie ࢠscatole socioculturaliࢠe mobili sorgenti visive. Questa interazione, preziosa e atipica, si rivela elemento letterario spesso ingiustamente trascurato nelle analisi critiche delle opere in prosa. Lࢠidea centrale che sta alla base di questo studio àƒ¨ proprio lࢠapplicazione di queste osservazioni allࢠaffascinante conglomerato storico, sociale e letterario formato dallࢠarea delimitata dal Mar Adriatico, con i suoi retaggi storici e socioculturali, qui intesa come territorio geograficamente molto ampio, dai contorni sfumati, non strettamente e acriticamente identificabili con i confini politici o con le rappresentazioni cartografiche delle mappe. Il mezzo di trasporto non àƒ¨ soltanto un elemento di cui la critica odeporica e quella tematica hanno sempre tenuto conto quando si àƒ¨ trattato di meglio delineare e approfondire i diversi filoni, generi e sottogeneri della cosiddetta ࢠletteratura di viaggioࢠ. Esso si inserisce in maniera determinante anche nel rapporto tra paesaggio, visione e rappresentazione letteraria, soprattutto dal punto di vista sociologico o antropologico, entrando non di rado a far parte integrante della fase panoramico-descrittiva adriatica, tramutandosi dunque esso stesso in elemento paesaggistico primario. Questa particolare modalitàƒÂ  di interazione tra viaggio, paesaggio e mezzo di trasporto negli orizzonti adriatici o para-adriatici, non essendo definibile come ࢠtemaࢠper le ragioni teoriche che si esporranno nellࢠintroduzione del lavoro, àƒ¨ stata qualificata come ࢠsottomotivoࢠo ࢠsotto-toposࢠadriatico, per meglio trasmettere e precisare il senso di originalitàƒÂ  del fulcro tematico della tesi e soprattutto perchàƒ© questa interazione, a mio parere, delinea una modalitàƒÂ  adriatico-letteraria talmente soffusa e sfuggente, spesso cosàƒ¬ faticosamente intuibile nelle sue realizzazioni testuali, da non essere idonea a costituire unࢠautonoma tipologia di motivo o topos delimitabile con precisione classificatoria o definitoria. I testi-campione che costituiscono il corpus delle opere prese in esame si presentano in un certo senso ࢠtrasversaliࢠrispetto a generi e forme, sebbene consistano soprattutto in resoconti odeporici e in produzioni della letteratura di viaggio in senso ampio, anche quella di finzione (e nellࢠintroduzione alla tesi saràƒÂ  dato conto di questo sdoppiamento definitorio da me prospettato), nonchàƒ© su romanzi e racconti relativi allࢠarea adriatica, tutti redatti a partire dalle prime decadi del XIX secolo, quando lࢠinvenzione del vapore cominciava a modificare la navigazione, il viaggio e le comunicazioni, man mano che si perfezionavano invenzioni come la vaporiera, il treno, lࢠautomobile, la bicicletta. Il primo capitolo della tesi, quello piàƒ¹ corposo, àƒ¨ dedicato alle navi e ai mezzi nautici in generale ed àƒ¨ diviso in tre paragrafi: il primo si concentra sullࢠalto Adriatico, tenendo conto delle sottocategorie geografiche lagunari e fluviali, partendo dallࢠanalisi di alcune opere di Biagio Marin, per arrivare a Claudio Magris o Emilio Rigatti. Si prosegue con i pochi testi relativi alla zona del medio e basso Adriatico occidentale, per concentrarsi poi su quella orientale, abbracciando unࢠarea che va dal Quarnero allࢠAlbania (compresa una porzione di territorio balcanico) e con estremi cronologici che vanno da alcune ࢠscintilleࢠdi Tommaseo o dai resoconti di Mantegazza, fino a testi recenti come quelli di Paolo Rumiz o Hans Kitzmàƒ¼ller. Il secondo capitolo si concentra esclusivamente sui treni e presenta una struttura similare al precedente, con tre paragrafi che analizzano testi che non possono fare a meno di raccontare un Adriatico costiero tutto italiano, non essendo la strada ferrata una prerogativa del versante orientale. Si comincia anche in questo caso con lࢠAdriatico del nord, fotografato non solo tramite opere otto-novecentesche di una certa fama ma anche, per cosàƒ¬ dire, ࢠminoriࢠ. Lo stesso impianto àƒ¨ utilizzato per il paragrafo dedicato allࢠarea adriatica centro-meridionale, mentre il terzo paragrafo insiste sulla percezione del paesaggio dellࢠintero litorale italiano, colto nella sua dimensione di continuum geografico e costiero. Il terzo capitolo della tesi opera invece sulle interazioni tra lࢠarea adriatica e i mezzi di trasporto a quattro ruote, a prescindere dalla loro tipologia di trazione o destinazione dࢠuso. Ad approfondire le interazioni letterarie con il paesaggio e la storia dellࢠAdriatico saranno dunque le autovetture, le carrozze, le vetture di servizio pubblico e, sorvolando sul cortocircuito tematico, una motocicletta (in viaggio per lࢠAlbania). Il capitolo àƒ¨ diviso in quattro paragrafi, che analizzeranno rispettivamente lࢠarea dellࢠalto Adriatico, il settore centro meridionale del versante italiano, lࢠAdriatico ࢠfluvialeࢠitaliano con le foci del Po e il versante orientale, tra isole dalmate, area para-balcanica e Albania. ToccheràƒÂ  alla bicicletta chiudere la tesi, con un capitolo, il quarto, interamente dedicato a essa, dalla struttura interna meno articolata rispetto ai precedenti. Un estremo dellࢠarco cronologico tracciato àƒ¨ rappresentato dalle opere di Alfredo Oriani, lࢠaltro, quello piàƒ¹ recente, da cicloviaggiatori contemporanei come Emilio Rigatti o Matteo Scarabelli: àƒ¨ interessante notare come tutte le opere presenti nel quarto capitolo consistano esclusivamente in letteratura odeporica, trattandosi di resoconti inquadrabili nel true travel account, sebbene redatti in forme diverse. Ogni capitolo prevede un breve cappello introduttivo che inquadra la situazione storico-critica di quel mezzo di trasporto nella letteratura e illustra la metodologia adottata per delineare ed esporre il rapporto tra esso e il sottomotivo adriatico oggetto della tesi.

La vela, la ruota, il pedale e il vapore. Viaggi, paesaggi adriatici e mezzi di trasporto

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2012

Abstract

Tra le varie (e non ancora compiutamente classificate o precisate) modalitàƒÂ  dellࢠinterazione di un qualsiasi genere o sottogenere letterario con lࢠatto descrittivo (che spesso agisce sulla rielaborazione stilistico-descrittiva del paesaggio) o con lࢠeventuale assetto odeporico, àƒ¨ possibile individuare quella relativa agli stimolanti rapporti strutturali e multidisciplinari che queste scritture stabiliscono nellࢠimpianto testuale generale con la presenza e lࢠazione dei mezzi di trasporto, considerabili nella gran parte dei casi come vere e proprie ࢠscatole socioculturaliࢠe mobili sorgenti visive. Questa interazione, preziosa e atipica, si rivela elemento letterario spesso ingiustamente trascurato nelle analisi critiche delle opere in prosa. Lࢠidea centrale che sta alla base di questo studio àƒ¨ proprio lࢠapplicazione di queste osservazioni allࢠaffascinante conglomerato storico, sociale e letterario formato dallࢠarea delimitata dal Mar Adriatico, con i suoi retaggi storici e socioculturali, qui intesa come territorio geograficamente molto ampio, dai contorni sfumati, non strettamente e acriticamente identificabili con i confini politici o con le rappresentazioni cartografiche delle mappe. Il mezzo di trasporto non àƒ¨ soltanto un elemento di cui la critica odeporica e quella tematica hanno sempre tenuto conto quando si àƒ¨ trattato di meglio delineare e approfondire i diversi filoni, generi e sottogeneri della cosiddetta ࢠletteratura di viaggioࢠ. Esso si inserisce in maniera determinante anche nel rapporto tra paesaggio, visione e rappresentazione letteraria, soprattutto dal punto di vista sociologico o antropologico, entrando non di rado a far parte integrante della fase panoramico-descrittiva adriatica, tramutandosi dunque esso stesso in elemento paesaggistico primario. Questa particolare modalitàƒÂ  di interazione tra viaggio, paesaggio e mezzo di trasporto negli orizzonti adriatici o para-adriatici, non essendo definibile come ࢠtemaࢠper le ragioni teoriche che si esporranno nellࢠintroduzione del lavoro, àƒ¨ stata qualificata come ࢠsottomotivoࢠo ࢠsotto-toposࢠadriatico, per meglio trasmettere e precisare il senso di originalitàƒÂ  del fulcro tematico della tesi e soprattutto perchàƒ© questa interazione, a mio parere, delinea una modalitàƒÂ  adriatico-letteraria talmente soffusa e sfuggente, spesso cosàƒ¬ faticosamente intuibile nelle sue realizzazioni testuali, da non essere idonea a costituire unࢠautonoma tipologia di motivo o topos delimitabile con precisione classificatoria o definitoria. I testi-campione che costituiscono il corpus delle opere prese in esame si presentano in un certo senso ࢠtrasversaliࢠrispetto a generi e forme, sebbene consistano soprattutto in resoconti odeporici e in produzioni della letteratura di viaggio in senso ampio, anche quella di finzione (e nellࢠintroduzione alla tesi saràƒÂ  dato conto di questo sdoppiamento definitorio da me prospettato), nonchàƒ© su romanzi e racconti relativi allࢠarea adriatica, tutti redatti a partire dalle prime decadi del XIX secolo, quando lࢠinvenzione del vapore cominciava a modificare la navigazione, il viaggio e le comunicazioni, man mano che si perfezionavano invenzioni come la vaporiera, il treno, lࢠautomobile, la bicicletta. Il primo capitolo della tesi, quello piàƒ¹ corposo, àƒ¨ dedicato alle navi e ai mezzi nautici in generale ed àƒ¨ diviso in tre paragrafi: il primo si concentra sullࢠalto Adriatico, tenendo conto delle sottocategorie geografiche lagunari e fluviali, partendo dallࢠanalisi di alcune opere di Biagio Marin, per arrivare a Claudio Magris o Emilio Rigatti. Si prosegue con i pochi testi relativi alla zona del medio e basso Adriatico occidentale, per concentrarsi poi su quella orientale, abbracciando unࢠarea che va dal Quarnero allࢠAlbania (compresa una porzione di territorio balcanico) e con estremi cronologici che vanno da alcune ࢠscintilleࢠdi Tommaseo o dai resoconti di Mantegazza, fino a testi recenti come quelli di Paolo Rumiz o Hans Kitzmàƒ¼ller. Il secondo capitolo si concentra esclusivamente sui treni e presenta una struttura similare al precedente, con tre paragrafi che analizzano testi che non possono fare a meno di raccontare un Adriatico costiero tutto italiano, non essendo la strada ferrata una prerogativa del versante orientale. Si comincia anche in questo caso con lࢠAdriatico del nord, fotografato non solo tramite opere otto-novecentesche di una certa fama ma anche, per cosàƒ¬ dire, ࢠminoriࢠ. Lo stesso impianto àƒ¨ utilizzato per il paragrafo dedicato allࢠarea adriatica centro-meridionale, mentre il terzo paragrafo insiste sulla percezione del paesaggio dellࢠintero litorale italiano, colto nella sua dimensione di continuum geografico e costiero. Il terzo capitolo della tesi opera invece sulle interazioni tra lࢠarea adriatica e i mezzi di trasporto a quattro ruote, a prescindere dalla loro tipologia di trazione o destinazione dࢠuso. Ad approfondire le interazioni letterarie con il paesaggio e la storia dellࢠAdriatico saranno dunque le autovetture, le carrozze, le vetture di servizio pubblico e, sorvolando sul cortocircuito tematico, una motocicletta (in viaggio per lࢠAlbania). Il capitolo àƒ¨ diviso in quattro paragrafi, che analizzeranno rispettivamente lࢠarea dellࢠalto Adriatico, il settore centro meridionale del versante italiano, lࢠAdriatico ࢠfluvialeࢠitaliano con le foci del Po e il versante orientale, tra isole dalmate, area para-balcanica e Albania. ToccheràƒÂ  alla bicicletta chiudere la tesi, con un capitolo, il quarto, interamente dedicato a essa, dalla struttura interna meno articolata rispetto ai precedenti. Un estremo dellࢠarco cronologico tracciato àƒ¨ rappresentato dalle opere di Alfredo Oriani, lࢠaltro, quello piàƒ¹ recente, da cicloviaggiatori contemporanei come Emilio Rigatti o Matteo Scarabelli: àƒ¨ interessante notare come tutte le opere presenti nel quarto capitolo consistano esclusivamente in letteratura odeporica, trattandosi di resoconti inquadrabili nel true travel account, sebbene redatti in forme diverse. Ogni capitolo prevede un breve cappello introduttivo che inquadra la situazione storico-critica di quel mezzo di trasporto nella letteratura e illustra la metodologia adottata per delineare ed esporre il rapporto tra esso e il sottomotivo adriatico oggetto della tesi.
2012
it
Automobile
Bicicletta
Mar Adriatico
Mezzi di trasporto
Nave
Paesaggio
SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE UMANISTICHE - indirizzo ITALIANISTICO
Treno
Viaggio
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/287977
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-287977