I peptidi in difesa dell'ospite (HDPs) esercitano molteplici ruoli nell'immunità , agendo sia come molecole antimicrobiche ad azione diretta sia come agenti immuno-moduatori. Il ruolo all'interfaccia tra immunità  innata ed adattativa li rende molecole ideali per la futura applicazione nel trattamento di malattie infettive. Lo scopo di questo lavoro ਠstato quello di valutare le caratteristiche funzionali e strutturali di Catelicidine e Defensine selezionate al fine di correlare queste proprietà  con l' attività  selettiva su cellule eucariotiche e procariotiche. Metodi biofisici e biochimici sono stati applicati alla catelicidina umana LL37 ed alcuni analoghi (ortologhi di primate e peptidi artificiali) con lo scopo di studiare la loro struttura e aggregazione in contatto con membrane biologiche e modello (i). Lo stesso approccio ਠstato anche applicato alle defensine umane hBD2 e 3 ed a loro analoghi. Inoltre, tecniche di microscopia, quali la microscopia a trasmissione elettronica (TEM), la microspettroscopia infrarossa in trasformata di fourier accoppiata ad una sorgente di sicrotrone (µSR-FTIR) e la citofluorimetria, sono state utilizzate in modo complementare al fine di studiare l'interazione a breve termine di hBD2 con cellule presentanti l'antigene, in particolare le cellule dendritiche immature (ii). (i) Lo studio strutturale e l'interazione di membrana di catelicidine ortologhe ci ha permesso di scoprire come l'evoluzione abbia lavorato sulla sequenza dei peptidi inducendo una diversa capacità  di strutturare nei diversi ortologhi. Questo ha portato ad un'interazione differenziata e specifica con le membrane e a diversi meccanismi di lisi di membrana cellulare e probabilmente diversi modi di interagire con le cellule dell'ospite. (ii) Inoltre, abbiamo individuato una rapida interazione di hBD2 con le cellule presentanti l'antigene. hBD2 sembra indurre un riarrangiamento generale dei lipidi cellulari che sembra comportare un aumento nella fluidità  di membrana e una ri- organizzazione del sistema endomembranoso. Queste variazioni potrebbero essere responsabili di un cambiamento morfologico delle cellule che promuoverebbe la mobilità  cellulare in risposta a stimuli esterni. Questo studio dimostra l'esistenza di un posibile meccanismo alternativo di motilità  cellulare rispetto alla chemotassi recettore-mediata, indicando un meccanimo di azione di hBD2 sulle iDC pi๠complesso rispetto quanto riportato fino ad oggi.

Interaction of host defence peptides with model and biological membranes

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2010

Abstract

I peptidi in difesa dell'ospite (HDPs) esercitano molteplici ruoli nell'immunità , agendo sia come molecole antimicrobiche ad azione diretta sia come agenti immuno-moduatori. Il ruolo all'interfaccia tra immunità  innata ed adattativa li rende molecole ideali per la futura applicazione nel trattamento di malattie infettive. Lo scopo di questo lavoro ਠstato quello di valutare le caratteristiche funzionali e strutturali di Catelicidine e Defensine selezionate al fine di correlare queste proprietà  con l' attività  selettiva su cellule eucariotiche e procariotiche. Metodi biofisici e biochimici sono stati applicati alla catelicidina umana LL37 ed alcuni analoghi (ortologhi di primate e peptidi artificiali) con lo scopo di studiare la loro struttura e aggregazione in contatto con membrane biologiche e modello (i). Lo stesso approccio ਠstato anche applicato alle defensine umane hBD2 e 3 ed a loro analoghi. Inoltre, tecniche di microscopia, quali la microscopia a trasmissione elettronica (TEM), la microspettroscopia infrarossa in trasformata di fourier accoppiata ad una sorgente di sicrotrone (µSR-FTIR) e la citofluorimetria, sono state utilizzate in modo complementare al fine di studiare l'interazione a breve termine di hBD2 con cellule presentanti l'antigene, in particolare le cellule dendritiche immature (ii). (i) Lo studio strutturale e l'interazione di membrana di catelicidine ortologhe ci ha permesso di scoprire come l'evoluzione abbia lavorato sulla sequenza dei peptidi inducendo una diversa capacità  di strutturare nei diversi ortologhi. Questo ha portato ad un'interazione differenziata e specifica con le membrane e a diversi meccanismi di lisi di membrana cellulare e probabilmente diversi modi di interagire con le cellule dell'ospite. (ii) Inoltre, abbiamo individuato una rapida interazione di hBD2 con le cellule presentanti l'antigene. hBD2 sembra indurre un riarrangiamento generale dei lipidi cellulari che sembra comportare un aumento nella fluidità  di membrana e una ri- organizzazione del sistema endomembranoso. Queste variazioni potrebbero essere responsabili di un cambiamento morfologico delle cellule che promuoverebbe la mobilità  cellulare in risposta a stimuli esterni. Questo studio dimostra l'esistenza di un posibile meccanismo alternativo di motilità  cellulare rispetto alla chemotassi recettore-mediata, indicando un meccanimo di azione di hBD2 sulle iDC pi๠complesso rispetto quanto riportato fino ad oggi.
2010
it
Beta-defensine
Immunita' Innata
Membrane Modello
Peptidi Antimicrobici
SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN BIOMEDICINA MOLECOLARE
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/288636
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-288636