Il progetto di ricerca di questa tesi intende proporre l’analisi di testi autobiografici scritti da alcune delle figure di donna più significative nell’ambito della mistica del ‘900 ed evidenziare eventuali tratti distintivi del linguaggio femminile rispetto a quello maschile, con particolare attenzione all’uso delle metafore. La ricerca si concentrerà sugli aspetti linguistici di tale uso, con riferimento alle teorie della linguistica cognitiva e nel contesto degli studi sulla lingua di genere. Il periodo di riferimento della ricerca è il XX secolo, in quanto tratto di storia che corrisponde in gran parte alla rapida evoluzione della condizione femminile così come all’affermarsi degli studi sociolinguistici che prendono in considerazione la donna come soggetto, a partire dal capitolo The Woman in Language: Its nature, Development and Origins di Otto Jespersen (1922) fino agli Women’s Studies contemporanei. Il corpus principale di riferimento è costituito dai primi scritti autobiografici di Chiara Lubich (1920-2008), dai testi epistolari redatti tra il 1939 e il 1951, alcuni pubblicati ed altri inediti, e dalla raccolta di scritti, inedita nel suo insieme, intitolata dall’autrice Paradiso ‘49, composta da testi che coprono il periodo 1949-1951 e che costituisce un esempio particolarmente significativo di linguaggio mistico e, nello specifico, del ricorso alla metafora come strumento di conoscenza e raffigurazione della realtà e della dimensione trascendente, oggetto privilegiato della nostra ricerca. A corredo di tale analisi, verranno presi in considerazioni i testi di autrici contemporanee a Lubich, che hanno utilizzato espressioni e forme tipiche del linguaggio mistico nei loro scritti autobiografici: l’olandese Hetty Hillesum (1914- 1943), la francese Madeleine Delbrêl (1904-1964), e l’italiana Itala Mela (1904- 1957). Per il necessario raffronto con testi di mano maschile, utile per delineare ipotesi sulla eventuale identificazione di tratti distintivi nell’uso di particolari figure metaforiche nei testi femminili, si è fatto riferimento a due autori italiani: Divo Barsotti (1914-2006) e Giorgio La Pira (1904-1977). I criteri di scelta di tali autrici e autori sono riconducibili al periodo storico al quale risalgono le loro opere autobiografiche, cioè gli anni compresi tra l’inizio e la prima metà del XX secolo; al contenuto degli scritti stessi, che corrisponde alla narrazione in prima persona della loro esperienza con l’Altro, cioè con la dimensione trascendente della loro esistenza; al ricorso al linguaggio mistico per esprimere questa esperienza.

Linguaggio mistico e soggetto femminile nel '900: Chiara Lubich e le altre

ROSSI, ANNA MARIA
2021

Abstract

Il progetto di ricerca di questa tesi intende proporre l’analisi di testi autobiografici scritti da alcune delle figure di donna più significative nell’ambito della mistica del ‘900 ed evidenziare eventuali tratti distintivi del linguaggio femminile rispetto a quello maschile, con particolare attenzione all’uso delle metafore. La ricerca si concentrerà sugli aspetti linguistici di tale uso, con riferimento alle teorie della linguistica cognitiva e nel contesto degli studi sulla lingua di genere. Il periodo di riferimento della ricerca è il XX secolo, in quanto tratto di storia che corrisponde in gran parte alla rapida evoluzione della condizione femminile così come all’affermarsi degli studi sociolinguistici che prendono in considerazione la donna come soggetto, a partire dal capitolo The Woman in Language: Its nature, Development and Origins di Otto Jespersen (1922) fino agli Women’s Studies contemporanei. Il corpus principale di riferimento è costituito dai primi scritti autobiografici di Chiara Lubich (1920-2008), dai testi epistolari redatti tra il 1939 e il 1951, alcuni pubblicati ed altri inediti, e dalla raccolta di scritti, inedita nel suo insieme, intitolata dall’autrice Paradiso ‘49, composta da testi che coprono il periodo 1949-1951 e che costituisce un esempio particolarmente significativo di linguaggio mistico e, nello specifico, del ricorso alla metafora come strumento di conoscenza e raffigurazione della realtà e della dimensione trascendente, oggetto privilegiato della nostra ricerca. A corredo di tale analisi, verranno presi in considerazioni i testi di autrici contemporanee a Lubich, che hanno utilizzato espressioni e forme tipiche del linguaggio mistico nei loro scritti autobiografici: l’olandese Hetty Hillesum (1914- 1943), la francese Madeleine Delbrêl (1904-1964), e l’italiana Itala Mela (1904- 1957). Per il necessario raffronto con testi di mano maschile, utile per delineare ipotesi sulla eventuale identificazione di tratti distintivi nell’uso di particolari figure metaforiche nei testi femminili, si è fatto riferimento a due autori italiani: Divo Barsotti (1914-2006) e Giorgio La Pira (1904-1977). I criteri di scelta di tali autrici e autori sono riconducibili al periodo storico al quale risalgono le loro opere autobiografiche, cioè gli anni compresi tra l’inizio e la prima metà del XX secolo; al contenuto degli scritti stessi, che corrisponde alla narrazione in prima persona della loro esperienza con l’Altro, cioè con la dimensione trascendente della loro esistenza; al ricorso al linguaggio mistico per esprimere questa esperienza.
2021
Italiano
CAVAGNOLI, STEFANIA
Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/295620
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA2-295620