L’adozione nel 2021 da parte del Marocco della legge 13-21 per la regolamentazione degli usi leciti della cannabis ha rappresentato una svolta inedita nella storia del Paese. A partire da uno studio della storia politica del Marocco, in questo lavoro propongo di analizzare il processo che ha portato il “fatto sociale totale” della cannabis ad essere costruito e rappresentato come un “problema pubblico” di volta in volta differente, trasformandone il governo nel corso del tempo. L’argomentazione è concepita in maniera cronologica e si propone di riunire tre livelli di interpretazione. Il primo è politologico. Ricostruendo le forme di regolazione e di governo della cannabis che si sono succedute nel corso del tempo, restituisco l’evoluzione dei repertori politici con i quali la cannabis è stata legittimata come problema pubblico. Per fare questo, metto l’accento sulle congiunture storiche, sui vincoli esterni ed i registri politici che hanno orientato la maniera con la quale la cannabis è stata governata. La seconda prospettiva è sociologica. Il mio obiettivo è in questo caso di restituire la formazione del “problema-cannabis” per mezzo dell’azione concreta dei gruppi sociali. Un fatto sociale è in effetti costruito come problematico dagli attori che lo mettono in recita, dai media che aprono il dibattito, dai partiti politici che lo iscrivono in un’agenda di policy. Il terzo livello riguarda le rappresentazioni. Un fatto sociale si costituisce come problema anche attraverso una dimensione simbolica, che lo racconta e che costruisce un certo regime di verità a suo riguardo. L’enunciazione politica della cannabis è quindi dipendente dalla formazione di una vulgata interpretativa, che ha per effetto di delimitare la natura problematica del problema ponendola in rapporto a certi fenomeni sociali o politici e quindi anche in riferimento a certi attori, pratiche e dinamiche. Sinteticamente, definisco “configurazioni” quei momenti storici in cui cambia il framing della cannabis e che risultano dall’intreccio tra rappresentazioni, performance e congiunture politiche. Nel testo ne individuo tre (rivelazione, rilevazione, legalizzazione) ciascuna delle quali da il nome ad un capitolo. Per ognuna di esse propongo un focus di indagine differente, a partire da ciò che diventa di volta in volta sensibile per l’opinione pubblica marocchina, in modo da guardare come la rappresentazione del “problema” impatti sul processo di costruzione dell’agenda politica. Per ogni configurazione emergono diversi criteri e logiche, che determinano l’accesso al mercato per attori specifici, dotati di competenze particolari e che favoriscono la legittimazione di determinate rappresentazioni, mentre altre vengono escluse. Nel corso del testo si passa così attraverso la rivelazione, la rilevazione e la legalizzazione come configurazioni dell’azione pubblica e politica, “arie dei tempi” che sono anche il frutto di determinate sensibilità analitiche: quella legata alla globalizzazione ed ai crimini economici nel momento in cui si diffonde il paradigma della doppia liberalizzazione alla fine degli anni Novanta; quella della marginalizzazione della regione del nord, nel Marocco di Mohammed VI; quella dell’integrazione della cannabis nell’economia industriale al momento del “nuovo modello dello sviluppo” promosso all’indomani del Covid. Lungo tutto il testo gli archivi, i giornali, la letteratura grigia e secondaria costituiscono gli elementi principali, accompagnati da interviste, sui quali fondo la mia analisi. Il risultato della ricerca è un lavoro che illustra tre possibili angolazioni, con le quali è possibile guardare al processo di mutamento sociale e politico portato dalla problematizzazione di un fenomeno “opaco”, come quello della cannabis.

LE CONFIGURAZIONI DI UN PROBLEMA PUBBLICO. L’ECONOMIA DI CANNABIS DEL MAROCCO, TRA CRIMINE ECONOMICO, QUESTIONE SOCIALE E POLITICA INDUSTRIALE (1996-2022)

REGINATO, FEDERICO
2025

Abstract

L’adozione nel 2021 da parte del Marocco della legge 13-21 per la regolamentazione degli usi leciti della cannabis ha rappresentato una svolta inedita nella storia del Paese. A partire da uno studio della storia politica del Marocco, in questo lavoro propongo di analizzare il processo che ha portato il “fatto sociale totale” della cannabis ad essere costruito e rappresentato come un “problema pubblico” di volta in volta differente, trasformandone il governo nel corso del tempo. L’argomentazione è concepita in maniera cronologica e si propone di riunire tre livelli di interpretazione. Il primo è politologico. Ricostruendo le forme di regolazione e di governo della cannabis che si sono succedute nel corso del tempo, restituisco l’evoluzione dei repertori politici con i quali la cannabis è stata legittimata come problema pubblico. Per fare questo, metto l’accento sulle congiunture storiche, sui vincoli esterni ed i registri politici che hanno orientato la maniera con la quale la cannabis è stata governata. La seconda prospettiva è sociologica. Il mio obiettivo è in questo caso di restituire la formazione del “problema-cannabis” per mezzo dell’azione concreta dei gruppi sociali. Un fatto sociale è in effetti costruito come problematico dagli attori che lo mettono in recita, dai media che aprono il dibattito, dai partiti politici che lo iscrivono in un’agenda di policy. Il terzo livello riguarda le rappresentazioni. Un fatto sociale si costituisce come problema anche attraverso una dimensione simbolica, che lo racconta e che costruisce un certo regime di verità a suo riguardo. L’enunciazione politica della cannabis è quindi dipendente dalla formazione di una vulgata interpretativa, che ha per effetto di delimitare la natura problematica del problema ponendola in rapporto a certi fenomeni sociali o politici e quindi anche in riferimento a certi attori, pratiche e dinamiche. Sinteticamente, definisco “configurazioni” quei momenti storici in cui cambia il framing della cannabis e che risultano dall’intreccio tra rappresentazioni, performance e congiunture politiche. Nel testo ne individuo tre (rivelazione, rilevazione, legalizzazione) ciascuna delle quali da il nome ad un capitolo. Per ognuna di esse propongo un focus di indagine differente, a partire da ciò che diventa di volta in volta sensibile per l’opinione pubblica marocchina, in modo da guardare come la rappresentazione del “problema” impatti sul processo di costruzione dell’agenda politica. Per ogni configurazione emergono diversi criteri e logiche, che determinano l’accesso al mercato per attori specifici, dotati di competenze particolari e che favoriscono la legittimazione di determinate rappresentazioni, mentre altre vengono escluse. Nel corso del testo si passa così attraverso la rivelazione, la rilevazione e la legalizzazione come configurazioni dell’azione pubblica e politica, “arie dei tempi” che sono anche il frutto di determinate sensibilità analitiche: quella legata alla globalizzazione ed ai crimini economici nel momento in cui si diffonde il paradigma della doppia liberalizzazione alla fine degli anni Novanta; quella della marginalizzazione della regione del nord, nel Marocco di Mohammed VI; quella dell’integrazione della cannabis nell’economia industriale al momento del “nuovo modello dello sviluppo” promosso all’indomani del Covid. Lungo tutto il testo gli archivi, i giornali, la letteratura grigia e secondaria costituiscono gli elementi principali, accompagnati da interviste, sui quali fondo la mia analisi. Il risultato della ricerca è un lavoro che illustra tre possibili angolazioni, con le quali è possibile guardare al processo di mutamento sociale e politico portato dalla problematizzazione di un fenomeno “opaco”, come quello della cannabis.
6-giu-2025
Italiano
BONO, Irene
SCIARRONE, Rocco
Università degli Studi di Torino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/295687
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITO-295687