La tesi analizza la genesi, lo sviluppo e la strutturazione della politica degli aiuti alimentari della Comunità Economica Europea (CEE) tra il 1978 e il 1985, periodo cruciale nel quale l’aiuto alimentare è passato da strumento occasionale a leva programmatica della cooperazione allo sviluppo. L’analisi si colloca all’intersezione tra storia delle relazioni internazionali, storia dell’integrazione europea e politiche di sviluppo, offrendo una ricostruzione dettagliata dei processi politici, istituzionali ed economici che hanno segnato questa trasformazione. L’aiuto alimentare, inteso come trasferimento di derrate agricole da parte di Paesi donatori a Paesi in via di sviluppo, rappresenta uno strumento controverso, al crocevia tra solidarietà umanitaria e interesse geopolitico. In questo quadro, la tesi mostra come la CEE, da iniziale beneficiaria di aiuti post-bellici, si sia affermata nel tempo come uno dei principali donatori mondiali, grazie all’evoluzione della Politica Agricola Comune (PAC) e alla generazione di eccedenze strutturali. A partire dal 1978, con la proposta del regolamento quadro sull’aiuto alimentare, la Commissione Europea avviò un processo volto a istituzionalizzare questa politica in chiave di cooperazione allo sviluppo, culminato nel 1985 con il terzo rinnovo della Convenzione di Lomé, che sancì formalmente l’integrazione dell’aiuto alimentare tra gli strumenti di cooperazione CEE-ACP. La tesi si articola in quattro capitoli: il primo ricostruisce le origini dell’aiuto alimentare internazionale e l’evoluzione del ruolo della CEE fino al 1978. Il secondo analizza le dinamiche istituzionali e i conflitti interni tra Commissione, Consiglio e Parlamento durante i tentativi di riforma (1978-1980), evidenziando la politicizzazione del dibattito e il ruolo attivo del Parlamento europeo e del gruppo faim dans le monde. Il terzo capitolo esamina il biennio 1981-1982, segnato dal riorientamento francese e italiano in materia di cooperazione e dal protagonismo della Direzione Generale VIII sotto la guida di Edgard Pisani. Il quarto capitolo si concentra infine sulle nuove iniziative del triennio 1983-1985, in un contesto internazionale segnato da crisi alimentari e cambiamenti nel rapporto Nord-Sud. Attraverso un’approfondita ricerca archivistica presso gli Archivi Storici dell’Unione Europea, della Commissione e del Parlamento, oltre che mediante fonti orali e bibliografia specialistica, il lavoro contribuisce a colmare un vuoto storiografico evidenziando come l’aiuto alimentare sia stato uno snodo cruciale per la definizione dell’identità esterna della CEE e per l’evoluzione delle sue politiche di cooperazione allo sviluppo. Il caso della politica alimentare rappresenta un esempio emblematico di come interessi agricoli, istanze umanitarie e dinamiche politiche si siano intrecciate nella costruzione della dimensione globale dell’Europa.
LA POLITICA DI AIUTI ALIMENTARI DELLA CEE (1978-1985)
Cannistraci, Mariaserena
2025
Abstract
La tesi analizza la genesi, lo sviluppo e la strutturazione della politica degli aiuti alimentari della Comunità Economica Europea (CEE) tra il 1978 e il 1985, periodo cruciale nel quale l’aiuto alimentare è passato da strumento occasionale a leva programmatica della cooperazione allo sviluppo. L’analisi si colloca all’intersezione tra storia delle relazioni internazionali, storia dell’integrazione europea e politiche di sviluppo, offrendo una ricostruzione dettagliata dei processi politici, istituzionali ed economici che hanno segnato questa trasformazione. L’aiuto alimentare, inteso come trasferimento di derrate agricole da parte di Paesi donatori a Paesi in via di sviluppo, rappresenta uno strumento controverso, al crocevia tra solidarietà umanitaria e interesse geopolitico. In questo quadro, la tesi mostra come la CEE, da iniziale beneficiaria di aiuti post-bellici, si sia affermata nel tempo come uno dei principali donatori mondiali, grazie all’evoluzione della Politica Agricola Comune (PAC) e alla generazione di eccedenze strutturali. A partire dal 1978, con la proposta del regolamento quadro sull’aiuto alimentare, la Commissione Europea avviò un processo volto a istituzionalizzare questa politica in chiave di cooperazione allo sviluppo, culminato nel 1985 con il terzo rinnovo della Convenzione di Lomé, che sancì formalmente l’integrazione dell’aiuto alimentare tra gli strumenti di cooperazione CEE-ACP. La tesi si articola in quattro capitoli: il primo ricostruisce le origini dell’aiuto alimentare internazionale e l’evoluzione del ruolo della CEE fino al 1978. Il secondo analizza le dinamiche istituzionali e i conflitti interni tra Commissione, Consiglio e Parlamento durante i tentativi di riforma (1978-1980), evidenziando la politicizzazione del dibattito e il ruolo attivo del Parlamento europeo e del gruppo faim dans le monde. Il terzo capitolo esamina il biennio 1981-1982, segnato dal riorientamento francese e italiano in materia di cooperazione e dal protagonismo della Direzione Generale VIII sotto la guida di Edgard Pisani. Il quarto capitolo si concentra infine sulle nuove iniziative del triennio 1983-1985, in un contesto internazionale segnato da crisi alimentari e cambiamenti nel rapporto Nord-Sud. Attraverso un’approfondita ricerca archivistica presso gli Archivi Storici dell’Unione Europea, della Commissione e del Parlamento, oltre che mediante fonti orali e bibliografia specialistica, il lavoro contribuisce a colmare un vuoto storiografico evidenziando come l’aiuto alimentare sia stato uno snodo cruciale per la definizione dell’identità esterna della CEE e per l’evoluzione delle sue politiche di cooperazione allo sviluppo. Il caso della politica alimentare rappresenta un esempio emblematico di come interessi agricoli, istanze umanitarie e dinamiche politiche si siano intrecciate nella costruzione della dimensione globale dell’Europa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/296950
URN:NBN:IT:UNIME-296950