La pandemia da Covid-19 (in modo principale) e poi la guerra di invasione russa alle porte d’Europa, hanno imposto a Unione europea e Stati membri, di misurarsi con il tema della propria governance, in particolare con riferimento a regole e funzionamento delle istituzioni europee ed al rapporto tra UE e Paesi aderenti. Terreni sui quali decisioni e normativa adottate hanno avuto un impatto di assoluto rilievo tanto da consolidare l’idea dell’affermarsi di un nuovo metodo di governo, con caratteristiche proprie, per il funzionamento dell’UE. Il ruolo svolto dall’Unione, per affrontare Covid-19 e guerra, non è stato fondamentale solo per i supporti economici ed assistenziali, ma ha riguardato interventi (per certi aspetti inattesi) per la sua stessa modalità di organizzazione, funzionamento e gestione. Accanto alla centralizzazione delle decisioni con meccanismi di governance sempre più accentrata, si sono registrati anche: la crescita del ruolo delle condizionalità, in particolare per lo stato di diritto connesso al sano utilizzo delle risorse UE; la centralità per le politiche pubbliche a livello continentale, valorizzandone alcune a discapito di altre; la predisposizione di meccanismi di influenza su normativa e contenuti; l'effetto sulle strutture di governo dell’Unione e il ruolo crescente della Commissione Europea, sia rispetto ad altre istituzioni che nel rapporto con gli Stati membri; l’affermazione di procedure performance-based e la costituzione del primo vero stock di debito pubblico europeo con ricadute significative sulla governance economica dell’Unione. Tutte innovazioni che hanno toccato differenti profili, settori ed istituzioni. Per quel che riguarda l’Italia, uno degli elementi di maggiore rilievo è dato da centralità e rinforzo delle strutture dello Stato – in linea con l’andamento trasformativo in corso da anni in Europa – riguardo vari profili di organizzazione e regole per la PA. Si è assistito infatti al rinforzo del centro del sistema nei meccanismi di decisione e gestione. Ciò ha riguardato il Piano italiano, con interventi su governance e contenuti, e la Pubblica Amministrazione, attuatrice del PNRR nei differenti livelli istituzionali e destinataria di una delle due riforme orizzontali. Un indirizzo emerso con rilevanza: nelle strutture, rideterminandone aspetti organizzativi; nel rinforzo degli apparati; nelle attività di programmazione, gestione e rendicontazione. In un contesto generale di preponderanza dell’amministrazione centrale rispetto agli altri apparati territoriali, estendendone l’attività in linea con la tendenza di rinnovata centralità delle strutture legate al governo. Il Next Generation EU (NGEU) per l’Europa ed il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per l’Italia, con i rispettivi provvedimenti collegati ed attuativi, hanno quindi inciso determinando cambiamenti nei rapporti/funzionamento dei differenti livelli di governo e tra gli apparati pubblici. In particolare, aumentando lo spazio e l’incidenza dell’Unione europea rispetto a decisori politici e strutture amministrative dei singoli Stati, con innovazioni di governance che sembrano affermare un nuovo metodo di governo che è già stato replicato anche in altre importanti iniziative UE.

Il sistema di governance dell’Unione europea e l’impatto del Next Generation EU: verso una centralizzazione del «metodo di governo»

D'ARRIGO, GIACOMO
2025

Abstract

La pandemia da Covid-19 (in modo principale) e poi la guerra di invasione russa alle porte d’Europa, hanno imposto a Unione europea e Stati membri, di misurarsi con il tema della propria governance, in particolare con riferimento a regole e funzionamento delle istituzioni europee ed al rapporto tra UE e Paesi aderenti. Terreni sui quali decisioni e normativa adottate hanno avuto un impatto di assoluto rilievo tanto da consolidare l’idea dell’affermarsi di un nuovo metodo di governo, con caratteristiche proprie, per il funzionamento dell’UE. Il ruolo svolto dall’Unione, per affrontare Covid-19 e guerra, non è stato fondamentale solo per i supporti economici ed assistenziali, ma ha riguardato interventi (per certi aspetti inattesi) per la sua stessa modalità di organizzazione, funzionamento e gestione. Accanto alla centralizzazione delle decisioni con meccanismi di governance sempre più accentrata, si sono registrati anche: la crescita del ruolo delle condizionalità, in particolare per lo stato di diritto connesso al sano utilizzo delle risorse UE; la centralità per le politiche pubbliche a livello continentale, valorizzandone alcune a discapito di altre; la predisposizione di meccanismi di influenza su normativa e contenuti; l'effetto sulle strutture di governo dell’Unione e il ruolo crescente della Commissione Europea, sia rispetto ad altre istituzioni che nel rapporto con gli Stati membri; l’affermazione di procedure performance-based e la costituzione del primo vero stock di debito pubblico europeo con ricadute significative sulla governance economica dell’Unione. Tutte innovazioni che hanno toccato differenti profili, settori ed istituzioni. Per quel che riguarda l’Italia, uno degli elementi di maggiore rilievo è dato da centralità e rinforzo delle strutture dello Stato – in linea con l’andamento trasformativo in corso da anni in Europa – riguardo vari profili di organizzazione e regole per la PA. Si è assistito infatti al rinforzo del centro del sistema nei meccanismi di decisione e gestione. Ciò ha riguardato il Piano italiano, con interventi su governance e contenuti, e la Pubblica Amministrazione, attuatrice del PNRR nei differenti livelli istituzionali e destinataria di una delle due riforme orizzontali. Un indirizzo emerso con rilevanza: nelle strutture, rideterminandone aspetti organizzativi; nel rinforzo degli apparati; nelle attività di programmazione, gestione e rendicontazione. In un contesto generale di preponderanza dell’amministrazione centrale rispetto agli altri apparati territoriali, estendendone l’attività in linea con la tendenza di rinnovata centralità delle strutture legate al governo. Il Next Generation EU (NGEU) per l’Europa ed il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per l’Italia, con i rispettivi provvedimenti collegati ed attuativi, hanno quindi inciso determinando cambiamenti nei rapporti/funzionamento dei differenti livelli di governo e tra gli apparati pubblici. In particolare, aumentando lo spazio e l’incidenza dell’Unione europea rispetto a decisori politici e strutture amministrative dei singoli Stati, con innovazioni di governance che sembrano affermare un nuovo metodo di governo che è già stato replicato anche in altre importanti iniziative UE.
giu-2025
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MESSINA, Michele
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