Il presente lavoro si focalizza sullo studio archeologico, architettonico e topografico dell’organismo costituito dal quadriportico e dal cosiddetto Mausoleo di Romolo, due elementi intimamente connessi che rappresentano il fulcro dell’intervento edilizio promosso da Massenzio lungo il III miglio dell’antica via Appia. L’obiettivo principale della ricerca è quello di approfondire, da una prospettiva storica, topografica e soprattutto architettonica, il nucleo monumentale formato da questi due edifici, analizzandone le relazioni reciproche, le modalità costruttive e i condizionamenti imposti alla sua realizzazione dalle strutture preesistenti. Tale approfondimento ha condotto alla definizione di un’ipotesi ricostruttiva dell’assetto originario del complesso, fondata sull’analisi strutturale delle evidenze materiali e sull’interpretazione critica di nuovi dati, che permettono oggi una rilettura complessiva e aggiornata del monumento. L’indagine si è sviluppata lungo un doppio binario. Da un lato, si è proceduto a offrire una lettura analitica e critica del quadriportico e del mausoleo sulla base di un nuovo rilievo sistematico delle strutture conservate; dall’altro, i risultati conseguiti sono stati contestualizzati nell'intero complesso monumentale, tenendo conto delle fasi edilizie precedenti, delle relazioni con la viabilità antica, con i sistemi insediativi e sepolcrali circostanti, nonché delle trasformazioni e dei riusi successivi avvenuti in età tardoantica, medievale e moderna. Dal punto di vista metodologico, la ricerca è stata condotta con un approccio integrato, che combina strumenti di indagine tradizionali con tecnologie avanzate. Il lavoro si è basato su rilievi diretti, lettura stratigrafica delle murature, fotogrammetria terrestre e da drone, modellazione tridimensionale e indagini geofisiche condotte tramite georadar. Queste ultime attività hanno consentito l’individuazione di strutture sepolte e di possibili fenomeni di crollo, mentre la fotogrammetria ha garantito una restituzione metrica ad alta definizione, fondamentale per formulare ipotesi ricostruttive coerenti con le evidenze visibili. L’analisi delle strutture ha inoltre permesso di distinguere le principali fasi cantieristiche che hanno interessato il complesso. Lo studio si colloca all’interno del più ampio contesto relativo all’evoluzione del paesaggio suburbano lungo la via Appia, un’area caratterizzata da una lunga continuità di frequentazione e da un’alta concentrazione di resti monumentali. Il sito oggetto della ricerca si inserisce, infatti, in un tessuto topografico complesso, in cui si intersecano ville aristocratiche, sepolcri monumentali, assi viari, impianti produttivi e insediamenti rurali. In quest’ottica, la realizzazione del complesso massenziano appare come un atto deliberato di riappropriazione simbolica del paesaggio, in cui si fondono funzione funeraria, memoria dinastica e affermazione del potere imperiale attraverso un nuovo linguaggio architettonico. Un elemento di particolare rilievo è rappresentato dalla straordinaria concentrazione temporale degli interventi: l’intero programma edilizio — articolato in nuove realizzazioni e restauri monumentali — fu concepito e realizzato nell’arco di circa sei anni. A fronte di tale brevità operativa, la quantità e la qualità delle opere promosse risultano ancora più significative, restituendo l’immagine di un progetto coerente, ambizioso e fortemente voluto, da non sottovalutare nel suo complesso. L’analisi congiunta del quadriportico e del mausoleo, e più in generale dell’intero complesso, si rivela pertanto cruciale per comprendere le strategie di autorappresentazione adottate da Massenzio in una fase storica di transizione, segnata da crisi politica e ridefinizione delle relazioni tra potere imperiale e città. Il complesso massenziano lungo la via Appia rappresenta un unicum a Roma, per la compresenza e l’integrazione funzionale di una residenza imperiale, un circo privato e un mausoleo dinastico all’interno di un unico contesto monumentale. La sua articolazione architettonica offre così un’occasione privilegiata per indagare il linguaggio con cui l’autorità imperiale tardoantica si esprime e si consolida attraverso la costruzione dello spazio. La scelta di aprire questo studio con un inquadramento storico del principato di Massenzio riflette la volontà di conferire pieno significato alle architetture esaminate. Queste, infatti, non devono essere lette come elementi isolati, ma come manifestazioni coerenti di un più ampio progetto politico, ideologico e simbolico. In tal senso, il contesto storico costituisce una premessa interpretativa indispensabile per comprendere la portata delle iniziative edilizie massenziane, che non si esauriscono nella celebrazione personale o familiare, ma mirano piuttosto a rifondare visivamente e concettualmente la centralità di Roma nel sistema imperiale. Per lungo tempo, la figura di Massenzio è stata marginalizzata dalla storiografia, spesso ridotta al ruolo di usurpatore sconfitto e rapidamente oscurato dal trionfo costantiniano. Negli ultimi decenni, tuttavia, numerosi studi hanno contribuito a riconsiderarne il profilo politico e culturale, restituendo dignità e complessità al suo programma di governo. La sua attività edilizia, lungi dall’essere secondaria, si configura come una risposta fortemente identitaria e marcatamente romana ai modelli architettonici e ideologici della tetrarchia: un progetto consapevole di rifondazione del potere a partire dalla città, dalla sua memoria storica e dalla monumentalità del suo paesaggio. Non va poi trascurato il dato, tutt’altro che secondario, relativo alla rapidità con cui il complesso fu concepito e realizzato: in un arco temporale estremamente ristretto, circa sei anni tra progetto ed esecuzione, Massenzio riuscì a promuovere un insieme articolato di nuove costruzioni È in questo quadro interpretativo che si colloca il presente studio, il cui scopo non è soltanto quello di documentare e analizzare uno dei nuclei più rilevanti del complesso massenziano, ma anche di contribuire a una riflessione più ampia sul rapporto tra architettura e potere, tra paesaggio e ideologia, tra memoria del passato e costruzione dell’identità imperiale nella tarda antichità.
L’area del c.d. Mausoleo di Romolo lungo la via Appia antica. Studio topografico e analitico delle strutture archeologiche
SANTARELLI, ROBERTA
2025
Abstract
Il presente lavoro si focalizza sullo studio archeologico, architettonico e topografico dell’organismo costituito dal quadriportico e dal cosiddetto Mausoleo di Romolo, due elementi intimamente connessi che rappresentano il fulcro dell’intervento edilizio promosso da Massenzio lungo il III miglio dell’antica via Appia. L’obiettivo principale della ricerca è quello di approfondire, da una prospettiva storica, topografica e soprattutto architettonica, il nucleo monumentale formato da questi due edifici, analizzandone le relazioni reciproche, le modalità costruttive e i condizionamenti imposti alla sua realizzazione dalle strutture preesistenti. Tale approfondimento ha condotto alla definizione di un’ipotesi ricostruttiva dell’assetto originario del complesso, fondata sull’analisi strutturale delle evidenze materiali e sull’interpretazione critica di nuovi dati, che permettono oggi una rilettura complessiva e aggiornata del monumento. L’indagine si è sviluppata lungo un doppio binario. Da un lato, si è proceduto a offrire una lettura analitica e critica del quadriportico e del mausoleo sulla base di un nuovo rilievo sistematico delle strutture conservate; dall’altro, i risultati conseguiti sono stati contestualizzati nell'intero complesso monumentale, tenendo conto delle fasi edilizie precedenti, delle relazioni con la viabilità antica, con i sistemi insediativi e sepolcrali circostanti, nonché delle trasformazioni e dei riusi successivi avvenuti in età tardoantica, medievale e moderna. Dal punto di vista metodologico, la ricerca è stata condotta con un approccio integrato, che combina strumenti di indagine tradizionali con tecnologie avanzate. Il lavoro si è basato su rilievi diretti, lettura stratigrafica delle murature, fotogrammetria terrestre e da drone, modellazione tridimensionale e indagini geofisiche condotte tramite georadar. Queste ultime attività hanno consentito l’individuazione di strutture sepolte e di possibili fenomeni di crollo, mentre la fotogrammetria ha garantito una restituzione metrica ad alta definizione, fondamentale per formulare ipotesi ricostruttive coerenti con le evidenze visibili. L’analisi delle strutture ha inoltre permesso di distinguere le principali fasi cantieristiche che hanno interessato il complesso. Lo studio si colloca all’interno del più ampio contesto relativo all’evoluzione del paesaggio suburbano lungo la via Appia, un’area caratterizzata da una lunga continuità di frequentazione e da un’alta concentrazione di resti monumentali. Il sito oggetto della ricerca si inserisce, infatti, in un tessuto topografico complesso, in cui si intersecano ville aristocratiche, sepolcri monumentali, assi viari, impianti produttivi e insediamenti rurali. In quest’ottica, la realizzazione del complesso massenziano appare come un atto deliberato di riappropriazione simbolica del paesaggio, in cui si fondono funzione funeraria, memoria dinastica e affermazione del potere imperiale attraverso un nuovo linguaggio architettonico. Un elemento di particolare rilievo è rappresentato dalla straordinaria concentrazione temporale degli interventi: l’intero programma edilizio — articolato in nuove realizzazioni e restauri monumentali — fu concepito e realizzato nell’arco di circa sei anni. A fronte di tale brevità operativa, la quantità e la qualità delle opere promosse risultano ancora più significative, restituendo l’immagine di un progetto coerente, ambizioso e fortemente voluto, da non sottovalutare nel suo complesso. L’analisi congiunta del quadriportico e del mausoleo, e più in generale dell’intero complesso, si rivela pertanto cruciale per comprendere le strategie di autorappresentazione adottate da Massenzio in una fase storica di transizione, segnata da crisi politica e ridefinizione delle relazioni tra potere imperiale e città. Il complesso massenziano lungo la via Appia rappresenta un unicum a Roma, per la compresenza e l’integrazione funzionale di una residenza imperiale, un circo privato e un mausoleo dinastico all’interno di un unico contesto monumentale. La sua articolazione architettonica offre così un’occasione privilegiata per indagare il linguaggio con cui l’autorità imperiale tardoantica si esprime e si consolida attraverso la costruzione dello spazio. La scelta di aprire questo studio con un inquadramento storico del principato di Massenzio riflette la volontà di conferire pieno significato alle architetture esaminate. Queste, infatti, non devono essere lette come elementi isolati, ma come manifestazioni coerenti di un più ampio progetto politico, ideologico e simbolico. In tal senso, il contesto storico costituisce una premessa interpretativa indispensabile per comprendere la portata delle iniziative edilizie massenziane, che non si esauriscono nella celebrazione personale o familiare, ma mirano piuttosto a rifondare visivamente e concettualmente la centralità di Roma nel sistema imperiale. Per lungo tempo, la figura di Massenzio è stata marginalizzata dalla storiografia, spesso ridotta al ruolo di usurpatore sconfitto e rapidamente oscurato dal trionfo costantiniano. Negli ultimi decenni, tuttavia, numerosi studi hanno contribuito a riconsiderarne il profilo politico e culturale, restituendo dignità e complessità al suo programma di governo. La sua attività edilizia, lungi dall’essere secondaria, si configura come una risposta fortemente identitaria e marcatamente romana ai modelli architettonici e ideologici della tetrarchia: un progetto consapevole di rifondazione del potere a partire dalla città, dalla sua memoria storica e dalla monumentalità del suo paesaggio. Non va poi trascurato il dato, tutt’altro che secondario, relativo alla rapidità con cui il complesso fu concepito e realizzato: in un arco temporale estremamente ristretto, circa sei anni tra progetto ed esecuzione, Massenzio riuscì a promuovere un insieme articolato di nuove costruzioni È in questo quadro interpretativo che si colloca il presente studio, il cui scopo non è soltanto quello di documentare e analizzare uno dei nuclei più rilevanti del complesso massenziano, ma anche di contribuire a una riflessione più ampia sul rapporto tra architettura e potere, tra paesaggio e ideologia, tra memoria del passato e costruzione dell’identità imperiale nella tarda antichità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/296979
URN:NBN:IT:UNIROMA1-296979