Dell’esistenza di un Musical pirandelliano intitolato Proprio così, destinato al mercato americano e mai giunto alla fase di messa in scena, si era a conoscenza già prima del ritrovamento del dattiloscritto, attraverso alcuni articoli di giornale del 1930, una serie di riferimenti presenti nell’epistolario pirandelliano e soprattutto grazie ad un fascicolo dattiloscritto contenente il soggetto. Risale al 2010 la diffusione della notizia del ritrovamento del testo considerato perduto, conservato insieme ad altri materiali documentari nell’archivio di Guido Torre, collaboratore di Pirandello. Tale inatteso recupero, oltre a suscitare l’interesse e il coinvolgimento degli studiosi, riunitisi quindi in un Comitato Scientifico, ha avuto come immediata conseguenza l’organizzazione di un unico convegno, tenutosi a Lignano nel settembre 2011, a ridosso del fortunato rinvenimento, che tuttavia non ha prodotto i risultati auspicati per l’avanzamento degli studi, quali la divulgazione e l’analisi del testo inedito. La presente dissertazione dottorale si propone pertanto di colmare questa vistosa lacuna, fornendo un complessivo approfondimento critico del Musical Proprio così, che preveda l’esame dei testimonia citati, al fine di accertarne la qualità documentaria a tutti i livelli formali e tecnici. L’obiettivo è dunque quello di analizzare l’opera nella sua globalità, sia sotto il profilo testuale che sotto quello scenico, per stabilire primariamente in quale misura possa essere identificato il diretto intervento di Pirandello, oltre a ricostruire le contemporanee circostanze biografiche, che portarono l’Autore allo sviluppo del progetto, anche alla luce della novità intrinseca di un genere teatrale da lui mai precedentemente sperimentato e così distante dal resto della sua produzione, e per questo testimonianza di un apporto inedito senza precedenti. Per quanto attiene al profilo strettamente metodologico, per l’analisi testuale si è privilegiato l’approccio filologico, l’unico in grado di produrre risultati convincenti e coerenti, attraverso il vaglio scrupoloso di testimonianze pur articolate e frammentarie. Un altro aspetto significativo, su cui si è appuntata l’indagine, è costituito dal tentativo di stabilire le cause della mancata messa in scena, rintracciando tra le pieghe della corrispondenza significativi elementi biografici, che hanno accompagnato la vicenda del progetto del Musical e ne hanno determinato l’esito. È stato così possibile ricostruire le motivazioni, che hanno indotto Pirandello a sperimentare e a misurarsi con un genere teatrale così distante dal resto della propria produzione drammaturgica e a contestualizzarle al periodo di volontario esilio degli Anni Trenta, quando l’Autore trasferì sul panorama americano le proprie aspirazioni di gloria e le ambizioni per il mondo cinematografico. Sotto questo aspetto, oltre agli studi esistenti, di numero assai esiguo, si è ritenuto opportuno consultare la bibliografia utile all’indagine sull’esperienza americana di Pirandello – quest’ultima coincidente con i due viaggi di promozione della propria attività teatrale - a cui si è aggiunto il vaglio della relativa rassegna stampa, che annovera preziose interviste sulla natura del rapporto di Pirandello con la cultura americana e numerose trattative intercorse con produttori statunitensi per la realizzazione di ambiziosi progetti, tra cui appunto quello del Musical, al tempo preannunciato dal Corriere della Sera. Sul piano storico critico, più specificamente legato all’ambito teatrale, si è proceduto inoltre ad approfondire i rapporti tra Pirandello e il genere musical, certamente dimostrabili seppure filtrati attraverso l’esperienza dell’Operetta europea. La ricerca ha previsto quindi anche l’analisi e lo spoglio accurato dell’intero corpus epistolare, sia edito sia inedito, intercorso tra l’Autore e Guido Torre, condotto sulla base dell’analisi stilistica e dei temi trattati, così come si è successivamente provveduto a identificare e a selezionare i luoghi dell’epistolario intercorso con Marta Abba, contenenti informazioni attinenti all’opera. La seconda parte del lavoro è stata destinata alla contestualizzazione storica del teatro leggero nei primi anni del Novecento, allo scopo di ricostruire la genealogia dell’Operetta e di stabilire le dinamiche, che hanno determinato l’affermazione di questo genere teatrale di successo, attraverso la definizione di un suo specifico repertorio. Si è quindi proposta una ricostruzione indiziaria di ciò che Pirandello abbia potuto personalmente fruire del repertorio dell’Operetta e del Musical, partendo da alcuni elementi chiave, ancora una volta ricavati dal vaglio sistematico della corrispondenza. Non vi è dubbio infatti che nella vivace atmosfera tipica della stagione artistica dei primi decenni del Novecento, Pirandello abbia avuto occasione di entrare in contatto con forme di Teatro leggero musicale, allora particolarmente in voga, quali il Kabarett e la Révue, oltre ovviamente alle già celebri Operetta e Musical. Indagare anche in questa direzione è stata dunque una tappa inalienabile per poter meglio ricostruire la genesi di Proprio così, che attinge vistosamente a questo tipo di repertorio. Accanto al testo integrale, giuntoci in versione francese, si è inoltre provveduto a redigere una traduzione italiana, funzionale all’acquisizione dei contenuti dell’opera. Un’attenta lettura del copione ha fatto emergere poi in trasparenza, attraverso un’indagine di carattere intertestuale, una trama articolata di memorie letterarie, che trovano espressione in sottili rinvii allusivi, rintracciabili nel tratteggio dei personaggi o nel reimpiego di micro-macro strutture narratologiche, variamente combinate. Il ricorso ad un metodo più rigorosamente filologico ha invece permesso di evidenziare, sul versante stilistico, il rapporto con il resto della complessa produzione teatrale pirandelliana consentanea, attraverso l’esame di precisi luoghi e passaggi, in grado di fornire elementi utili all’identificazione dei supposti interventi autoriali. Un ragionevole margine di dubbio riguarda infatti la stesura del copione francese, se sia cioè attribuibile alla mano di Pirandello, oppure sia frutto dell’intervento dei suoi collaboratori. Giungere ad una conclusione certa è risultato un compito estremamente arduo, dal momento che, se nella struttura generale alcuni elementi risultano inequivocabilmente pirandelliani, viceversa l’aspetto della scrittura artistica lascia perplessi. Nella fattispecie, l’operazione di indagine autoriale risulta particolarmente ostica per l’assenza dei fattori concernenti lo stile e la lingua, in quanto il copione, oltre ad essere redatto in francese, il che rende impossibile rintracciare la specificità della scrittura pirandelliana, presenta un registro linguistico standard, cioè privo di coloriture che rendano riconoscibili le marcature autoriali. Ciò nonostante, si è approdati con ragionevole certezza alla convinzione che siano da ritenere pirandelliane la concezione e l’elaborazione dell’intreccio nella sua impalcatura essenziale, anche sulla base di un dato incontrovertibile, costituito dall’esistenza di uno “scenario” italiano, conforme alla sceneggiatura propriamente detta. Che il testo nella sua stesura francese sia totalmente pirandelliano, è invece questione destinata a rimanere aperta, almeno allo stato delle nostre attuali conoscenze. E si aggiunga che persino la consapevole presa d’atto di questo dato di incertezza rientra essa stessa in una corretta metodologia filologica. Correda la traduzione italiana una serie di note esemplificative, ancora una volta focalizzate sugli elementi innovativi delle tematiche affrontate e del tratteggio dei personaggi, rispetto alla poetica pirandelliana o, viceversa, volte a riconoscerne la cifra stilistica distintiva e la patente coerenza rispetto alla sua complessiva produzione. Se a ridosso della scoperta del testo, gli studiosi costituitisi in Comitato si erano pronunciati in maniera unanime rispetto al fatto che il copione francese esprimesse il testo originario, senza aver vagliato o preso in considerazione l’intera documentazione, questa analisi ha attinto sia ai documenti epistolari, presenti nel Fondo Torre, sia alla documentazione, fornitami dalla “Biblioteca Luigi Pirandello” di Agrigento, che ha rivelato preziose attestazioni dell’entourage coinvolto nella lavorazione del Musical, utile alla comprensione dell’elaborazione dell’opera, come della ripartizione dei ruoli. A questo proposito, si precisa come - una volta di più - le testimonianze epistolari si siano rivelate dirimenti nell’indagine sulla natura dei rapporti tra Pirandello e i suoi collaboratori, Guido Torre e Irma Bachrach, responsabile quest’ultima dell’adattamento del Musical alla sensibilità americana e autrice delle liriche del libretto.

Questa sera si recita a Broadway: proprio così, il Musical inedito di Luigi Pirandello

ESPOSITO, MARTINA
2021

Abstract

Dell’esistenza di un Musical pirandelliano intitolato Proprio così, destinato al mercato americano e mai giunto alla fase di messa in scena, si era a conoscenza già prima del ritrovamento del dattiloscritto, attraverso alcuni articoli di giornale del 1930, una serie di riferimenti presenti nell’epistolario pirandelliano e soprattutto grazie ad un fascicolo dattiloscritto contenente il soggetto. Risale al 2010 la diffusione della notizia del ritrovamento del testo considerato perduto, conservato insieme ad altri materiali documentari nell’archivio di Guido Torre, collaboratore di Pirandello. Tale inatteso recupero, oltre a suscitare l’interesse e il coinvolgimento degli studiosi, riunitisi quindi in un Comitato Scientifico, ha avuto come immediata conseguenza l’organizzazione di un unico convegno, tenutosi a Lignano nel settembre 2011, a ridosso del fortunato rinvenimento, che tuttavia non ha prodotto i risultati auspicati per l’avanzamento degli studi, quali la divulgazione e l’analisi del testo inedito. La presente dissertazione dottorale si propone pertanto di colmare questa vistosa lacuna, fornendo un complessivo approfondimento critico del Musical Proprio così, che preveda l’esame dei testimonia citati, al fine di accertarne la qualità documentaria a tutti i livelli formali e tecnici. L’obiettivo è dunque quello di analizzare l’opera nella sua globalità, sia sotto il profilo testuale che sotto quello scenico, per stabilire primariamente in quale misura possa essere identificato il diretto intervento di Pirandello, oltre a ricostruire le contemporanee circostanze biografiche, che portarono l’Autore allo sviluppo del progetto, anche alla luce della novità intrinseca di un genere teatrale da lui mai precedentemente sperimentato e così distante dal resto della sua produzione, e per questo testimonianza di un apporto inedito senza precedenti. Per quanto attiene al profilo strettamente metodologico, per l’analisi testuale si è privilegiato l’approccio filologico, l’unico in grado di produrre risultati convincenti e coerenti, attraverso il vaglio scrupoloso di testimonianze pur articolate e frammentarie. Un altro aspetto significativo, su cui si è appuntata l’indagine, è costituito dal tentativo di stabilire le cause della mancata messa in scena, rintracciando tra le pieghe della corrispondenza significativi elementi biografici, che hanno accompagnato la vicenda del progetto del Musical e ne hanno determinato l’esito. È stato così possibile ricostruire le motivazioni, che hanno indotto Pirandello a sperimentare e a misurarsi con un genere teatrale così distante dal resto della propria produzione drammaturgica e a contestualizzarle al periodo di volontario esilio degli Anni Trenta, quando l’Autore trasferì sul panorama americano le proprie aspirazioni di gloria e le ambizioni per il mondo cinematografico. Sotto questo aspetto, oltre agli studi esistenti, di numero assai esiguo, si è ritenuto opportuno consultare la bibliografia utile all’indagine sull’esperienza americana di Pirandello – quest’ultima coincidente con i due viaggi di promozione della propria attività teatrale - a cui si è aggiunto il vaglio della relativa rassegna stampa, che annovera preziose interviste sulla natura del rapporto di Pirandello con la cultura americana e numerose trattative intercorse con produttori statunitensi per la realizzazione di ambiziosi progetti, tra cui appunto quello del Musical, al tempo preannunciato dal Corriere della Sera. Sul piano storico critico, più specificamente legato all’ambito teatrale, si è proceduto inoltre ad approfondire i rapporti tra Pirandello e il genere musical, certamente dimostrabili seppure filtrati attraverso l’esperienza dell’Operetta europea. La ricerca ha previsto quindi anche l’analisi e lo spoglio accurato dell’intero corpus epistolare, sia edito sia inedito, intercorso tra l’Autore e Guido Torre, condotto sulla base dell’analisi stilistica e dei temi trattati, così come si è successivamente provveduto a identificare e a selezionare i luoghi dell’epistolario intercorso con Marta Abba, contenenti informazioni attinenti all’opera. La seconda parte del lavoro è stata destinata alla contestualizzazione storica del teatro leggero nei primi anni del Novecento, allo scopo di ricostruire la genealogia dell’Operetta e di stabilire le dinamiche, che hanno determinato l’affermazione di questo genere teatrale di successo, attraverso la definizione di un suo specifico repertorio. Si è quindi proposta una ricostruzione indiziaria di ciò che Pirandello abbia potuto personalmente fruire del repertorio dell’Operetta e del Musical, partendo da alcuni elementi chiave, ancora una volta ricavati dal vaglio sistematico della corrispondenza. Non vi è dubbio infatti che nella vivace atmosfera tipica della stagione artistica dei primi decenni del Novecento, Pirandello abbia avuto occasione di entrare in contatto con forme di Teatro leggero musicale, allora particolarmente in voga, quali il Kabarett e la Révue, oltre ovviamente alle già celebri Operetta e Musical. Indagare anche in questa direzione è stata dunque una tappa inalienabile per poter meglio ricostruire la genesi di Proprio così, che attinge vistosamente a questo tipo di repertorio. Accanto al testo integrale, giuntoci in versione francese, si è inoltre provveduto a redigere una traduzione italiana, funzionale all’acquisizione dei contenuti dell’opera. Un’attenta lettura del copione ha fatto emergere poi in trasparenza, attraverso un’indagine di carattere intertestuale, una trama articolata di memorie letterarie, che trovano espressione in sottili rinvii allusivi, rintracciabili nel tratteggio dei personaggi o nel reimpiego di micro-macro strutture narratologiche, variamente combinate. Il ricorso ad un metodo più rigorosamente filologico ha invece permesso di evidenziare, sul versante stilistico, il rapporto con il resto della complessa produzione teatrale pirandelliana consentanea, attraverso l’esame di precisi luoghi e passaggi, in grado di fornire elementi utili all’identificazione dei supposti interventi autoriali. Un ragionevole margine di dubbio riguarda infatti la stesura del copione francese, se sia cioè attribuibile alla mano di Pirandello, oppure sia frutto dell’intervento dei suoi collaboratori. Giungere ad una conclusione certa è risultato un compito estremamente arduo, dal momento che, se nella struttura generale alcuni elementi risultano inequivocabilmente pirandelliani, viceversa l’aspetto della scrittura artistica lascia perplessi. Nella fattispecie, l’operazione di indagine autoriale risulta particolarmente ostica per l’assenza dei fattori concernenti lo stile e la lingua, in quanto il copione, oltre ad essere redatto in francese, il che rende impossibile rintracciare la specificità della scrittura pirandelliana, presenta un registro linguistico standard, cioè privo di coloriture che rendano riconoscibili le marcature autoriali. Ciò nonostante, si è approdati con ragionevole certezza alla convinzione che siano da ritenere pirandelliane la concezione e l’elaborazione dell’intreccio nella sua impalcatura essenziale, anche sulla base di un dato incontrovertibile, costituito dall’esistenza di uno “scenario” italiano, conforme alla sceneggiatura propriamente detta. Che il testo nella sua stesura francese sia totalmente pirandelliano, è invece questione destinata a rimanere aperta, almeno allo stato delle nostre attuali conoscenze. E si aggiunga che persino la consapevole presa d’atto di questo dato di incertezza rientra essa stessa in una corretta metodologia filologica. Correda la traduzione italiana una serie di note esemplificative, ancora una volta focalizzate sugli elementi innovativi delle tematiche affrontate e del tratteggio dei personaggi, rispetto alla poetica pirandelliana o, viceversa, volte a riconoscerne la cifra stilistica distintiva e la patente coerenza rispetto alla sua complessiva produzione. Se a ridosso della scoperta del testo, gli studiosi costituitisi in Comitato si erano pronunciati in maniera unanime rispetto al fatto che il copione francese esprimesse il testo originario, senza aver vagliato o preso in considerazione l’intera documentazione, questa analisi ha attinto sia ai documenti epistolari, presenti nel Fondo Torre, sia alla documentazione, fornitami dalla “Biblioteca Luigi Pirandello” di Agrigento, che ha rivelato preziose attestazioni dell’entourage coinvolto nella lavorazione del Musical, utile alla comprensione dell’elaborazione dell’opera, come della ripartizione dei ruoli. A questo proposito, si precisa come - una volta di più - le testimonianze epistolari si siano rivelate dirimenti nell’indagine sulla natura dei rapporti tra Pirandello e i suoi collaboratori, Guido Torre e Irma Bachrach, responsabile quest’ultima dell’adattamento del Musical alla sensibilità americana e autrice delle liriche del libretto.
2021
Italiano
ORECCHIA, DONATELLA MARIA GIOVANNA
Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi Dottorato Martina Esposito.pdf

accesso solo da BNCF e BNCR

Dimensione 1.7 MB
Formato Adobe PDF
1.7 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/297485
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA2-297485