Tutti gli organismi viventi mantengono un complesso e dinamico stato di equilibrio definito omeostasi, che viene continuamente sollecitato da elementi, sia interni che esterni, che provocano una risposta fisiologica diversa da individuo ad individuo. Si definisce stress come una condizione fisiologica e adattiva dell'individuo che si oppone ai vari eventi stressogeni, che possono a lungo termine anche evolvere in malattia. Nell' accezione comune, al concetto di stress si assegna principalmente una connotazione negativa, ovvero quella che nel linguaggio scientifico viene definita †œdi-stress†�, ovvero di un'omeostasi difettosa dovuta da un iperfunzionamento o ipofunzionamento delle risposte fisiologiche, quando invece ci si dimentica dell'altro lato della medaglia ovvero quello dell' †�eu stress†�, quella compatibile con l'esistenza che ci permette di affrontare la vita con successo. Dunque considerato lo stress come una condizione non da debellare o eliminare ma come una situazione da gestire e controllare per evitare un' evoluzione non positiva per l'organismo, ਠinteressare studiare le possibili dinamiche fisiologiche e molecolari influenzate delle perturbazioni dinamiche relative agli input stressori e il loro contributo nell'allostasi. Si definiscono adattogeni quelle sostanze che hanno la capacità  di rafforzare l'organismo nelle sue funzioni compromesse dagli stressor in senso omeostatico. Al momento il farmaco tradizionale adattogeno d'elezione risulta la RHODIOLA ROSAE L., indicata per sollievo da sintomi fisici e psicologici, in quanto capace di aumentare la resistenza dell'organismo a eventi stressogeni di diversa natura. Scopo del nostro progetto di ricerca ਠapprofondire e delineare i meccanismi con cui la Rhodiola Rosae L. esplica la sua azione a livello cellulare. I nostri studi si sono focalizzati su un modello cellulare di BV-2, cellule microgliali, ovvero macrofagi secondari residenti nel sistema nervoso centrale, che svolgono quindi un importante ruolo infiammatorio e immunitario nel SNC. In risposta a modificazioni chimico/fisiche dell'ambiente cerebrale, le cellule microgliali si attivano mutando la morfologia da ramificata ad ameboide, migrando verso il sito del danno patologico, proliferando e rilasciando una gran varietà  di fattori diffusibili, come le citochine,l'ossido nitrico (NO) e ROS, che sono responsabili della risposta neuroinfiammatoria. In particolare, abbiamo valutato se cortisolo e CRH, principali protagonisti della risposta dello stress sia centrale sia periferico, fossero in grado di modulare e attivare la risposta delle cellule microgliali in modo da ottenere un modello atto a misurare gli effetti †œanti-stress†� del farmaco in studio. Abbiamo eseguito lo studio considerando ogni agente solo o in associazione tra loro, in due principali tempistiche, che ci permettono un'analisi dello stress nell'acuto ( 24h) e nel cronico (72h). La valutazione dell'attivazione della nostra linea cellulare ਠstata eseguita in primis con una vitalità  cellulare attuata con il CCK, per valutare le modifiche metaboliche e con uno studio morfologico tramite microscopia, del pre e post somministrazione dell'agente in modo da verificare le eventuali modifiche da cellule ramificate a cellule ameboidi, segnale dell'avvenuta attivazione. In seguito per confermare i nostri dati abbiamo analizzato i livelli dei radicali liberi dell'ossigeno e quelli dell'azoto e i livelli di citochine infiammatorie, ovvero IL-6, TNF alfa e IL1 beta con l'ELISA. Una volta identificato il modello pi๠efficace, abbiamo proseguito con il cuore dello studio ovvero abbiamo valutato l'attività  della Rhodiola, considerando i due archi temporali prima indicati, considerando gli stessi parametri sovra citati.

EFFETTI DI RHODIOLA ROSAE L. IN UN MODELLO CELLULARE DI STRESS: MODULAZIONE DEI PARAMETRI INFIAMMATORI NEL SNC

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2016

Abstract

Tutti gli organismi viventi mantengono un complesso e dinamico stato di equilibrio definito omeostasi, che viene continuamente sollecitato da elementi, sia interni che esterni, che provocano una risposta fisiologica diversa da individuo ad individuo. Si definisce stress come una condizione fisiologica e adattiva dell'individuo che si oppone ai vari eventi stressogeni, che possono a lungo termine anche evolvere in malattia. Nell' accezione comune, al concetto di stress si assegna principalmente una connotazione negativa, ovvero quella che nel linguaggio scientifico viene definita †œdi-stress†�, ovvero di un'omeostasi difettosa dovuta da un iperfunzionamento o ipofunzionamento delle risposte fisiologiche, quando invece ci si dimentica dell'altro lato della medaglia ovvero quello dell' †�eu stress†�, quella compatibile con l'esistenza che ci permette di affrontare la vita con successo. Dunque considerato lo stress come una condizione non da debellare o eliminare ma come una situazione da gestire e controllare per evitare un' evoluzione non positiva per l'organismo, ਠinteressare studiare le possibili dinamiche fisiologiche e molecolari influenzate delle perturbazioni dinamiche relative agli input stressori e il loro contributo nell'allostasi. Si definiscono adattogeni quelle sostanze che hanno la capacità  di rafforzare l'organismo nelle sue funzioni compromesse dagli stressor in senso omeostatico. Al momento il farmaco tradizionale adattogeno d'elezione risulta la RHODIOLA ROSAE L., indicata per sollievo da sintomi fisici e psicologici, in quanto capace di aumentare la resistenza dell'organismo a eventi stressogeni di diversa natura. Scopo del nostro progetto di ricerca ਠapprofondire e delineare i meccanismi con cui la Rhodiola Rosae L. esplica la sua azione a livello cellulare. I nostri studi si sono focalizzati su un modello cellulare di BV-2, cellule microgliali, ovvero macrofagi secondari residenti nel sistema nervoso centrale, che svolgono quindi un importante ruolo infiammatorio e immunitario nel SNC. In risposta a modificazioni chimico/fisiche dell'ambiente cerebrale, le cellule microgliali si attivano mutando la morfologia da ramificata ad ameboide, migrando verso il sito del danno patologico, proliferando e rilasciando una gran varietà  di fattori diffusibili, come le citochine,l'ossido nitrico (NO) e ROS, che sono responsabili della risposta neuroinfiammatoria. In particolare, abbiamo valutato se cortisolo e CRH, principali protagonisti della risposta dello stress sia centrale sia periferico, fossero in grado di modulare e attivare la risposta delle cellule microgliali in modo da ottenere un modello atto a misurare gli effetti †œanti-stress†� del farmaco in studio. Abbiamo eseguito lo studio considerando ogni agente solo o in associazione tra loro, in due principali tempistiche, che ci permettono un'analisi dello stress nell'acuto ( 24h) e nel cronico (72h). La valutazione dell'attivazione della nostra linea cellulare ਠstata eseguita in primis con una vitalità  cellulare attuata con il CCK, per valutare le modifiche metaboliche e con uno studio morfologico tramite microscopia, del pre e post somministrazione dell'agente in modo da verificare le eventuali modifiche da cellule ramificate a cellule ameboidi, segnale dell'avvenuta attivazione. In seguito per confermare i nostri dati abbiamo analizzato i livelli dei radicali liberi dell'ossigeno e quelli dell'azoto e i livelli di citochine infiammatorie, ovvero IL-6, TNF alfa e IL1 beta con l'ELISA. Una volta identificato il modello pi๠efficace, abbiamo proseguito con il cuore dello studio ovvero abbiamo valutato l'attività  della Rhodiola, considerando i due archi temporali prima indicati, considerando gli stessi parametri sovra citati.
2016
it
Dipartimento di Scienze della Vita
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/301171
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMORE-301171