La tesi esamina il rapporto tra danno-evento e danno-conseguenza nel sistema della responsabilità civile, interrogandosi sulla possibilità di riconoscere il risarcimento anche in assenza del secondo. L’indagine prende le mosse dalla costruzione tradizionale secondo cui la sola lesione di un diritto non è sufficiente a fondare l’obbligazione risarcitoria, occorrendo anche la prova di un pregiudizio concreto, e si propone di verificare se tale impostazione sia ancora attuale. A tal fine, l’elaborato adotta un metodo comparatistico, ponendo in costante dialogo il diritto italiano e quello di Inghilterra e Galles. Il primo capitolo chiarisce il quadro concettuale e normativo di riferimento, ricostruendo le principali teorie del danno nel sistema italiano e le categorie della ‘law of torts’ inglese. Particolare attenzione è dedicata alla figura dell’illecito privo di conseguenze negative per la vittima (‘iniuria sine damno’) e alle implicazioni che esso comporta sul piano della responsabilità. Il secondo capitolo propone un’analisi casistico-comparata di tre ipotesi paradigmatiche in cui la regola tradizionale della risarcibilità subordinata alla prova del danno-conseguenza appare sottoposta a tensioni: il danno da occupazione ‘sine titulo’, oggetto di un recente intervento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione; il risarcimento parametrato al prezzo del consenso o a una ‘royalty’ ragionevole in caso di violazione di diritti di proprietà intellettuale e diritto all’immagine; e il danno da violazione della privacy, anche alla luce della più recente giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il terzo capitolo, sulla base dei risultati dell’analisi comparata, propone infine una ricostruzione che ammette la risarcibilità autonoma del danno-evento, inteso come lesione di un interesse giuridicamente protetto, accanto al risarcimento delle conseguenze patrimoniali e non patrimoniali. Viene inoltre esaminato il problema della quantificazione del risarcimento del danno-evento, proponendo di commisurarlo al valore oggettivo del diritto leso (mediante il criterio del prezzo del consenso per i diritti patrimoniali o attraverso una valutazione equitativa, potenzialmente standardizzata, per i diritti non patrimoniali)

IL RISARCIMENTO TRA DANNO-EVENTO E DANNO-CONSEGUENZA. II problema del risarcimento senza danno nel diritto italiano e inglese

SERAFIN, RICCARDO
2025

Abstract

La tesi esamina il rapporto tra danno-evento e danno-conseguenza nel sistema della responsabilità civile, interrogandosi sulla possibilità di riconoscere il risarcimento anche in assenza del secondo. L’indagine prende le mosse dalla costruzione tradizionale secondo cui la sola lesione di un diritto non è sufficiente a fondare l’obbligazione risarcitoria, occorrendo anche la prova di un pregiudizio concreto, e si propone di verificare se tale impostazione sia ancora attuale. A tal fine, l’elaborato adotta un metodo comparatistico, ponendo in costante dialogo il diritto italiano e quello di Inghilterra e Galles. Il primo capitolo chiarisce il quadro concettuale e normativo di riferimento, ricostruendo le principali teorie del danno nel sistema italiano e le categorie della ‘law of torts’ inglese. Particolare attenzione è dedicata alla figura dell’illecito privo di conseguenze negative per la vittima (‘iniuria sine damno’) e alle implicazioni che esso comporta sul piano della responsabilità. Il secondo capitolo propone un’analisi casistico-comparata di tre ipotesi paradigmatiche in cui la regola tradizionale della risarcibilità subordinata alla prova del danno-conseguenza appare sottoposta a tensioni: il danno da occupazione ‘sine titulo’, oggetto di un recente intervento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione; il risarcimento parametrato al prezzo del consenso o a una ‘royalty’ ragionevole in caso di violazione di diritti di proprietà intellettuale e diritto all’immagine; e il danno da violazione della privacy, anche alla luce della più recente giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il terzo capitolo, sulla base dei risultati dell’analisi comparata, propone infine una ricostruzione che ammette la risarcibilità autonoma del danno-evento, inteso come lesione di un interesse giuridicamente protetto, accanto al risarcimento delle conseguenze patrimoniali e non patrimoniali. Viene inoltre esaminato il problema della quantificazione del risarcimento del danno-evento, proponendo di commisurarlo al valore oggettivo del diritto leso (mediante il criterio del prezzo del consenso per i diritti patrimoniali o attraverso una valutazione equitativa, potenzialmente standardizzata, per i diritti non patrimoniali)
14-ott-2025
Italiano
FERRANTE, Edoardo
Università degli Studi di Torino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/303836
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITO-303836