Per una maggiore tutela degli agroecosistemi ਠimportante incentivare la ricerca e l'utilizzo di metodi sostenibili, cosଠda ridurre l'input di sostanze con un impatto sull'ambiente pur mantenendo alta la resa e la qualità delle produzioni. Una soluzione potrebbe essere l'utilizzo combinato di biostimolanti e dell'innesto. Nella categoria dei biostimolanti, quelli costituiti da microrganismi vengono usati in agricoltura poichà© in grado di migliorare l'efficienza dell'utilizzo dei nutrienti da parte della pianta e di aumentare la tolleranza agli stress biotici e abiotici. In particolare, i Funghi Micorrizici Arbuscolari (AMF) sono in grado di colonizzare in modo endosimbiotico le cellule radicali delle piante attraverso la formazione di strutture dette †œarbuscoli†�, mentre i Rizobatteri Promotori della Crescita delle Piante (PGPR) colonizzano la rizosfera e le cellule radicali, stabilendo un'interazione benefica con gran parte delle specie vegetali. L'innesto ਠuna tecnica agronomica adoperata soprattutto per prevenire problematiche causate da stress ambientali come siccità , elevata umidità , basse e alte temperature, bassa dotazione o disponibilità di elementi nutritivi nel suolo, sviluppo di patogeni o parassiti, ecc. Nonostante, in orticoltura, il pomodoro per il consumo fresco sia la specie pi๠innestata, a causa degli alti costi di produzione questa tecnica non ਠancora molto diffusa per la produzione di piantine di pomodoro da industria. Alla luce di tali considerazioni, in questo lavoro di tesi ਠstato valutato l'effetto dell'utilizzo combinato dell'innesto e dei biostimolanti microbici in pomodoro da industria. Il genotipo †œTomito†� ha fornito il portainnesto e il genotipo †œH3402†� il nesto delle piante prodotte, mentre come biostimolanti sono stati usati Funneliformis mosseae (AMF), Paraburkholderia graminis e Azospirillum brasiliensis (PGPRs). La semina e l'innesto sono stati effettuati in vivaio mentre l'inoculo con i biostimolanti e l'allevamento delle piantine sono stati eseguiti in condizioni controllante all'interno della serra del Dipartimento di Scienze della Vita. La presenza e l'avvenuta micorrizazione da parte di F. mosseae sono state analizzate attraverso metodi molecolari e microscopici, l'effetto dei diversi trattamenti ਠstato misurato rilevando parametri morfologici sulle piante e l'effetto dei biostimolanti ਠstato anche valutato attraverso l'analisi dell'espressione genica nelle foglie. Le piantine innestate ed inoculate con i biostimolanti hanno mostrato differenze significative rispetto alle piantine non innestate in termini di: peso secco della pianta, numero di foglie, altezza delle piante, area fogliare e relativi indici (Specific Leaf Area, Leaf Area Ratio). Le tecniche molecolari hanno rilevato la presenza delle micorrize, tuttavia la loro colonizzazione ਠstata bassa. Infine, tutti i trattamenti a base di biostimolanti hanno indotto o represso l'espressione di alcuni geni (risultati premilinari). I risultati ottenuti confermano che l'uso combinato dell'innesto e dei biostimolanti puಠmigliorare lo sviluppo e la salubrità delle piantine di pomodoro da industria. Tuttavia, nuovi esperimenti sono necessari per migliorare il tasso di colonizzazione della micorriza.
Biostimolanti microbici e innesto per la produzione sostenibile di piantine di pomodoro da industria
2020
Abstract
Per una maggiore tutela degli agroecosistemi ਠimportante incentivare la ricerca e l'utilizzo di metodi sostenibili, cosଠda ridurre l'input di sostanze con un impatto sull'ambiente pur mantenendo alta la resa e la qualità delle produzioni. Una soluzione potrebbe essere l'utilizzo combinato di biostimolanti e dell'innesto. Nella categoria dei biostimolanti, quelli costituiti da microrganismi vengono usati in agricoltura poichà© in grado di migliorare l'efficienza dell'utilizzo dei nutrienti da parte della pianta e di aumentare la tolleranza agli stress biotici e abiotici. In particolare, i Funghi Micorrizici Arbuscolari (AMF) sono in grado di colonizzare in modo endosimbiotico le cellule radicali delle piante attraverso la formazione di strutture dette †œarbuscoli†�, mentre i Rizobatteri Promotori della Crescita delle Piante (PGPR) colonizzano la rizosfera e le cellule radicali, stabilendo un'interazione benefica con gran parte delle specie vegetali. L'innesto ਠuna tecnica agronomica adoperata soprattutto per prevenire problematiche causate da stress ambientali come siccità , elevata umidità , basse e alte temperature, bassa dotazione o disponibilità di elementi nutritivi nel suolo, sviluppo di patogeni o parassiti, ecc. Nonostante, in orticoltura, il pomodoro per il consumo fresco sia la specie pi๠innestata, a causa degli alti costi di produzione questa tecnica non ਠancora molto diffusa per la produzione di piantine di pomodoro da industria. Alla luce di tali considerazioni, in questo lavoro di tesi ਠstato valutato l'effetto dell'utilizzo combinato dell'innesto e dei biostimolanti microbici in pomodoro da industria. Il genotipo †œTomito†� ha fornito il portainnesto e il genotipo †œH3402†� il nesto delle piante prodotte, mentre come biostimolanti sono stati usati Funneliformis mosseae (AMF), Paraburkholderia graminis e Azospirillum brasiliensis (PGPRs). La semina e l'innesto sono stati effettuati in vivaio mentre l'inoculo con i biostimolanti e l'allevamento delle piantine sono stati eseguiti in condizioni controllante all'interno della serra del Dipartimento di Scienze della Vita. La presenza e l'avvenuta micorrizazione da parte di F. mosseae sono state analizzate attraverso metodi molecolari e microscopici, l'effetto dei diversi trattamenti ਠstato misurato rilevando parametri morfologici sulle piante e l'effetto dei biostimolanti ਠstato anche valutato attraverso l'analisi dell'espressione genica nelle foglie. Le piantine innestate ed inoculate con i biostimolanti hanno mostrato differenze significative rispetto alle piantine non innestate in termini di: peso secco della pianta, numero di foglie, altezza delle piante, area fogliare e relativi indici (Specific Leaf Area, Leaf Area Ratio). Le tecniche molecolari hanno rilevato la presenza delle micorrize, tuttavia la loro colonizzazione ਠstata bassa. Infine, tutti i trattamenti a base di biostimolanti hanno indotto o represso l'espressione di alcuni geni (risultati premilinari). I risultati ottenuti confermano che l'uso combinato dell'innesto e dei biostimolanti puಠmigliorare lo sviluppo e la salubrità delle piantine di pomodoro da industria. Tuttavia, nuovi esperimenti sono necessari per migliorare il tasso di colonizzazione della micorriza.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/306331
URN:NBN:IT:UNIMORE-306331