Progettare paesaggi lacustri idrosociali sostiene la tesi teorico-operativa che paesaggio, gestione della risorsa idrica e progetto debbano essere meglio considerati insieme invece che separatamente, come diffusamente avviene. Per fare questo, tali ambiti sono stati analizzati e indagati attraverso il caso studio del bacino del Lago di Bolsena, per arrivare a definire un modello di paesaggio lacustre idrosociale. Ciò è avvenuto all’interno di una struttura di ricerca chiara, che ha previsto inizialmente l’inquadramento delle questioni in campo, con riferimento alle Agende e ai modelli selezionati per le loro caratteristiche multifunzionali e multiattoriali. Tra questi, sono stati approfonditi i diversi modus operandi relativi alla gestione dei paesaggi lacustri: Integrated Lake Basin Management e il progetto Espon Lake. Nel lavoro di ricerca, il territorio oggetto del caso studio è stato prima scomposto, descritto e narrato nelle sue molteplici articolazioni ponendolo in relazione con i concetti qui assunti come rilevanti: bene comune, onnipresenza dell’acqua. Il tutto tenuto insieme dal cambio di prospettiva portato dai territori idrosociali. Successivamente, il caso studio è stato poi ricomposto attraverso due interpretazioni assunte come metodi utili per gli attori che interagiscono con il Lago. Inoltre, le teorie-in-uso sono state consolidate con lo studio di esempi pratici che hanno fondato le basi per buone prassi nel contesto contemporaneo della gestione integrata della risorsa idrica. Per esempio, l’approfondimento dell’approccio danese ha aiutato a comprendere le opportunità e le difficoltà che una governance dell’acqua più multifunzionale e attenta può rappresentare, divenendo terreno fertile per il progetto di paesaggio. Il bacino lacustre è quindi proposto come bene comune di una comunità insediata che necessita di conoscere le sue più profonde relazioni socio-ecologiche sino a divenire paesaggio idrosociale; e come soggetto attivo del paesaggio dove l’acqua diventa protagonista del progetto di paesaggio, in tutte le sue forme e consistenze. La tesi sostiene, quindi, la necessità di un mutamento del paradigma della gestione della risorsa idrica nei bacini lacustri, luoghi sensibili e di delicati equilibri, verso una governance dell’acqua nella quale, il progetto di paesaggio è necessariamente strumento di attivazione del paesaggio idrosociale.

Progettare paesaggi lacustri idrosociali. Il caso del bacino idrografico del Lago di Bolsena

CALABRESE, VALENTINA VITTORIA
2025

Abstract

Progettare paesaggi lacustri idrosociali sostiene la tesi teorico-operativa che paesaggio, gestione della risorsa idrica e progetto debbano essere meglio considerati insieme invece che separatamente, come diffusamente avviene. Per fare questo, tali ambiti sono stati analizzati e indagati attraverso il caso studio del bacino del Lago di Bolsena, per arrivare a definire un modello di paesaggio lacustre idrosociale. Ciò è avvenuto all’interno di una struttura di ricerca chiara, che ha previsto inizialmente l’inquadramento delle questioni in campo, con riferimento alle Agende e ai modelli selezionati per le loro caratteristiche multifunzionali e multiattoriali. Tra questi, sono stati approfonditi i diversi modus operandi relativi alla gestione dei paesaggi lacustri: Integrated Lake Basin Management e il progetto Espon Lake. Nel lavoro di ricerca, il territorio oggetto del caso studio è stato prima scomposto, descritto e narrato nelle sue molteplici articolazioni ponendolo in relazione con i concetti qui assunti come rilevanti: bene comune, onnipresenza dell’acqua. Il tutto tenuto insieme dal cambio di prospettiva portato dai territori idrosociali. Successivamente, il caso studio è stato poi ricomposto attraverso due interpretazioni assunte come metodi utili per gli attori che interagiscono con il Lago. Inoltre, le teorie-in-uso sono state consolidate con lo studio di esempi pratici che hanno fondato le basi per buone prassi nel contesto contemporaneo della gestione integrata della risorsa idrica. Per esempio, l’approfondimento dell’approccio danese ha aiutato a comprendere le opportunità e le difficoltà che una governance dell’acqua più multifunzionale e attenta può rappresentare, divenendo terreno fertile per il progetto di paesaggio. Il bacino lacustre è quindi proposto come bene comune di una comunità insediata che necessita di conoscere le sue più profonde relazioni socio-ecologiche sino a divenire paesaggio idrosociale; e come soggetto attivo del paesaggio dove l’acqua diventa protagonista del progetto di paesaggio, in tutte le sue forme e consistenze. La tesi sostiene, quindi, la necessità di un mutamento del paradigma della gestione della risorsa idrica nei bacini lacustri, luoghi sensibili e di delicati equilibri, verso una governance dell’acqua nella quale, il progetto di paesaggio è necessariamente strumento di attivazione del paesaggio idrosociale.
29-set-2025
Italiano
DE LEO, DANIELA
CELESTINI, GIANNI
TOPPETTI, FABRIZIO
SCARASCIA MUGNOZZA, GIUSEPPE
CARAVAGGI, Lucina
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/306575
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-306575