La ricerca esplora la trasformazione della condizione umana nell’era dell’Umanesimo artificiale, un tempo in cui la relazione tra corpo e tecnologia non è più soltanto strumentale ma diventa intima, simbiotica e co-evolutiva. Il lavoro prende avvio da una rilettura storica e filosofica: dall’umanesimo rinascimentale, che poneva l’uomo come misura di tutte le cose, fino al postumanesimo e al transumanesimo, che ne decostruiscono l’eccezionalismo per aprire a un paradigma plurale e tecnologicamente mediato. Il corpo viene così indagato non più come parametro universale ma come campo di negoziazione culturale, identitaria e politica, segnato da fenomenologia, ergonomia e design contemporaneo. Da qui la riflessione si sposta sul concetto di cyborg: figura nata nella fantascienza ma oggi realtà tangibile grazie a protesi intelligenti, interfacce neurali e biotecnologie, inserita nel più ampio orizzonte della cybercultura e delle teorie critiche sul potere e sulla soggettività. Il cuore della ricerca è la Human Augmentation, intesa come continuum di pratiche – sostitutive, assistive, aumentative – che ridefiniscono i limiti del corpo e la stessa idea di umano. Per affrontare tali sfide, la tesi propone un Cyborg Design Framework, un metodo aperto e speculativo che privilegia empatia, prototipazione incarnata e riflessione critica. La sperimentazione culmina in Preemie, un prototipo di incubatrice indossabile per neonati prematuri, che diventa dispositivo narrativo per interrogare etica e futuro delle tecnologie di supporto alla vita. In questo percorso, il design si afferma come pratica capace non solo di risolvere problemi, ma di aprire scenari, sollecitare domande e orientare la coevoluzione umano-macchina.
Towards Cyborg Design. A practice-based design research for an augmented posthuman condition
GIRONI, CAMILLA
2025
Abstract
La ricerca esplora la trasformazione della condizione umana nell’era dell’Umanesimo artificiale, un tempo in cui la relazione tra corpo e tecnologia non è più soltanto strumentale ma diventa intima, simbiotica e co-evolutiva. Il lavoro prende avvio da una rilettura storica e filosofica: dall’umanesimo rinascimentale, che poneva l’uomo come misura di tutte le cose, fino al postumanesimo e al transumanesimo, che ne decostruiscono l’eccezionalismo per aprire a un paradigma plurale e tecnologicamente mediato. Il corpo viene così indagato non più come parametro universale ma come campo di negoziazione culturale, identitaria e politica, segnato da fenomenologia, ergonomia e design contemporaneo. Da qui la riflessione si sposta sul concetto di cyborg: figura nata nella fantascienza ma oggi realtà tangibile grazie a protesi intelligenti, interfacce neurali e biotecnologie, inserita nel più ampio orizzonte della cybercultura e delle teorie critiche sul potere e sulla soggettività. Il cuore della ricerca è la Human Augmentation, intesa come continuum di pratiche – sostitutive, assistive, aumentative – che ridefiniscono i limiti del corpo e la stessa idea di umano. Per affrontare tali sfide, la tesi propone un Cyborg Design Framework, un metodo aperto e speculativo che privilegia empatia, prototipazione incarnata e riflessione critica. La sperimentazione culmina in Preemie, un prototipo di incubatrice indossabile per neonati prematuri, che diventa dispositivo narrativo per interrogare etica e futuro delle tecnologie di supporto alla vita. In questo percorso, il design si afferma come pratica capace non solo di risolvere problemi, ma di aprire scenari, sollecitare domande e orientare la coevoluzione umano-macchina.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/306709
URN:NBN:IT:UNIROMA1-306709