I bifidobatteri sono un importante gruppo microbico del microbiota intestinale umano, associati ad un effetto benefico sulla salute dell'ospite, molto utilizzati come probiotici in integratori e alimenti funzionali. I meccanismi attraverso i quali svolgono la loro funzione coinvolgono l'attività  antiossidante e antiinfiammatoria, la trasformazione e il metabolismo dei polifenoli in molecole bioattive, la stimolazione del sistema immunitario, la produzione di acidi linoleici coniugati, acidi grassi a catena corta e vitamine. Queste ultime sono micronutrienti essenziali per l'uomo con ruolo di cofattori di enzimi coinvolti nelle reazioni biochimiche fondamentali in tutte le cellule viventi. L'uomo non ਠin grado di sintetizzale quindi, il loro approvvigionamento ਠsubordinato all'assunzione dall'esterno come molecole preformate. Sebbene la maggior parte di queste molecole sia presente in vari alimenti in molti paesi persistono carenze vitaminiche anche a causa dell'inattivazione durante la cottura o i processi di trasformazione degli alimenti. Pertanto, molti paesi hanno adottato strategie di fortificazione dei cibi con vitamine e minerali che si sono rivelate vincenti dal punto di vista epidemiologico. Il lavoro svolto durante questo internato fa parte di un progetto pi๠ampio finalizzato allo sviluppo di ceppi di bifidobatteri sovrapproduttori di riboflavina (vitamina B2, abbreviato in RB). Presupposto del lavoro di tesi ਠl'attività  svolta durante il periodo di Erasmus Traineeship presso l'University College of Cork, che ha portato all'ottenimento di un potenziale ceppo sovrapproduttore di RB, B. longum subsp. infantis ATCC 15697 ROS25 (ROS25). Nel progetto di tesi svolto presso i laboratori UNIMORE ਠstata inizialmente identificata la mutazione associata alla sovrapproduzione. In particolare, ਠstata individuata la presenza di una mutazione puntiforme a singola base nell'rfn-box dell'upstream region dell'operone rib. Quindi, ਠstata valutata la produzione di RB confrontando il comportamento del ceppo wild-type di B. longum subsp. infantis ATCC 15697 (WT) e di ROS25 in coltura pura e in un sistema modello in vitro di microbiota intestinale. In primo luogo, la produttività  di RB di ROS25 ਠstata studiata in un processo batch in controllo di pH condotto in bioreattore. Si ਠquindi osservato che ROS25 differisce dal WT per l'abbondante secrezione di riboflavina nell'ambiente di coltura extracellulare (rispettivamente 60,8 ng/ml e < 2,5 ng/ml). Successivamente, ਠstato studiato se la produzione di RB fosse influenzata dalla fonte di carbonio o se risentisse di un effetto feedback in presenza della vitamina nel mezzo colturale. In entrambi i casi l'esito ਠrisultato negativo. In colture fecali si ਠvisto che ROS25 produce pi๠RB del WT. L'incremento di RB in coltura ਠstatisticamente pi๠elevato sia in colture con microbiota vitale, sia in colture con microbiota disattivato. In quest'ultime la produzione di RB da parte di ROS25 ਠdi circa 8 volte superiore rispetto a quella del WT.

Produzione di riboflavina con bifidobatteri potenzialmente probiotici

2019

Abstract

I bifidobatteri sono un importante gruppo microbico del microbiota intestinale umano, associati ad un effetto benefico sulla salute dell'ospite, molto utilizzati come probiotici in integratori e alimenti funzionali. I meccanismi attraverso i quali svolgono la loro funzione coinvolgono l'attività  antiossidante e antiinfiammatoria, la trasformazione e il metabolismo dei polifenoli in molecole bioattive, la stimolazione del sistema immunitario, la produzione di acidi linoleici coniugati, acidi grassi a catena corta e vitamine. Queste ultime sono micronutrienti essenziali per l'uomo con ruolo di cofattori di enzimi coinvolti nelle reazioni biochimiche fondamentali in tutte le cellule viventi. L'uomo non ਠin grado di sintetizzale quindi, il loro approvvigionamento ਠsubordinato all'assunzione dall'esterno come molecole preformate. Sebbene la maggior parte di queste molecole sia presente in vari alimenti in molti paesi persistono carenze vitaminiche anche a causa dell'inattivazione durante la cottura o i processi di trasformazione degli alimenti. Pertanto, molti paesi hanno adottato strategie di fortificazione dei cibi con vitamine e minerali che si sono rivelate vincenti dal punto di vista epidemiologico. Il lavoro svolto durante questo internato fa parte di un progetto pi๠ampio finalizzato allo sviluppo di ceppi di bifidobatteri sovrapproduttori di riboflavina (vitamina B2, abbreviato in RB). Presupposto del lavoro di tesi ਠl'attività  svolta durante il periodo di Erasmus Traineeship presso l'University College of Cork, che ha portato all'ottenimento di un potenziale ceppo sovrapproduttore di RB, B. longum subsp. infantis ATCC 15697 ROS25 (ROS25). Nel progetto di tesi svolto presso i laboratori UNIMORE ਠstata inizialmente identificata la mutazione associata alla sovrapproduzione. In particolare, ਠstata individuata la presenza di una mutazione puntiforme a singola base nell'rfn-box dell'upstream region dell'operone rib. Quindi, ਠstata valutata la produzione di RB confrontando il comportamento del ceppo wild-type di B. longum subsp. infantis ATCC 15697 (WT) e di ROS25 in coltura pura e in un sistema modello in vitro di microbiota intestinale. In primo luogo, la produttività  di RB di ROS25 ਠstata studiata in un processo batch in controllo di pH condotto in bioreattore. Si ਠquindi osservato che ROS25 differisce dal WT per l'abbondante secrezione di riboflavina nell'ambiente di coltura extracellulare (rispettivamente 60,8 ng/ml e < 2,5 ng/ml). Successivamente, ਠstato studiato se la produzione di RB fosse influenzata dalla fonte di carbonio o se risentisse di un effetto feedback in presenza della vitamina nel mezzo colturale. In entrambi i casi l'esito ਠrisultato negativo. In colture fecali si ਠvisto che ROS25 produce pi๠RB del WT. L'incremento di RB in coltura ਠstatisticamente pi๠elevato sia in colture con microbiota vitale, sia in colture con microbiota disattivato. In quest'ultime la produzione di RB da parte di ROS25 ਠdi circa 8 volte superiore rispetto a quella del WT.
2019
it
Dipartimento di Scienze della Vita
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/306871
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMORE-306871