L’obiettivo generale di questo lavoro è dimostrare, sulla base delle problematiche generate dalla esperienza dei riders, l'insufficienza del criterio della subordinazione come elemento che attiva l'applicazione dell’insieme di tutele e garanzie stabilite dal diritto del lavoro. Per raggiungere questo obiettivo generale è stato necessario: analizzare le categorie classiche del diritto del lavoro al fine di determinare la portata del criterio della subordinazione, con particolare attenzione alla subordinazione giuridica, tecnica o funzionale; descrivere gli sviluppi concreti di essa; evidenziare le funzioni del diritto del lavoro valutandone l’efficacia; specificare il contesto socio-economico (sostanzialmente povertà, disuguaglianza sociale, catene globali di produzione e dimensioni dell’attività economica) per determinare le basi su cui fondare i rimedi per tale insufficienza. La dimostrazione dell'insufficienza della subordinazione, come è già stato segnalato, ha consentito anche di proporre le basi di cui tenere conto per la configurazione e lo sviluppo di un ulteriore criterio estraneo al paradigma della subordinazione, per completarlo, tenendo conto, tra gli altri aspetti della simultaneità di modelli di organizzazione e produzione. In particolare quello promosso dalla cosiddetta rivoluzione industriale 4.0 e quello della Economia delle Piattaforme; di globalizzazione; povertà; disuguaglianza sociale; della dimensione aziendale; delle finalità e delle funzioni del diritto del lavoro. Per raggiungere questi obiettivi concorrono diversi metodi, tra i quali spiccano: quelli analitico, induttivo e comparativo. Il metodo analitico è stato seguito nello studio dell'elemento della subordinazione come criterio determinante per l'applicazione del diritto del lavoro, scomponendone gli sviluppi specifici e determinandone l'insufficienza in relazione principalmente ai mutamenti organizzativi e produttivi evidenziati all'interno dell'economia delle piattaforme e prendendo come campione la consegna dei beni da recapitare a fattorini, trasportatori, riders o ciclomotofattorini. Il metodo induttivo è stato utilizzato analizzando il modo in cui ha operato l'elemento della subordinazione, non solo sul piano del suo sviluppo legislativo e giudiziario (con concrete indicazioni esemplari nell'ordinamento italiano, spagnolo e colombiano), ma anche verificando sul piano della realtà l'esistenza di persone che dovrebbero essere protette dal diritto del lavoro e che invece sfuggono alla sua protezione pur essendo lavoratori in posizione di debolezza, e quindi, restano sfruttati per l'impossibilità di esigere una garanzia minima dei propri diritti, nonostante gli sviluppi giuridici attuali effettuati con il criterio della subordinazione. Per quanto riguarda il metodo comparativo, e approfittando del soggiorno di ricerca di tre mesi presso l'Università della Cantabria, si è avuta l'opportunità di studiare lo sviluppo di specifiche istituzioni nell’ambito del diritto del lavoro spagnolo. Nonostante ciò, la tesi non ha la pretesa di essere considerata come uno studio di diritto comparato e non attinge la profondità e l'esaustività che questo metodo richiede. Piuttosto, questo lavoro è la selezione e lo studio di alcune categorie e sviluppi in diversi sistemi giuridici, come quelli dell’Italia, Spagna e Colombia, con l'intento di spiegare l’evoluzione dei problemi giuridici individuati, verificandone la concretizzazione in diversi scenari nazionali, senza raggiungere il livello di essere considerato uno studio esaustivo in ogni paese. Va sottolineato che il diritto romano ha avuto una grande influenza sullo sviluppo di questo lavoro, non solo come studio di un diritto storico, ma soprattutto come stimolo a "ripensare le categorie giuridiche fondamentali del XXI secolo" sulla base della concezione del diritto elaborata da Celso nel II secolo d.C., ossia, che lo ius est ars boni et aequi, è l'arte del bonum et aequum, sulla quale si è soffermata l’analisi di Filippo Gallo.

L’insufficienza della subordinazione nel diritto del lavoro e il criterio dell’alta redditività a partire dalla problematica generata dalla esperienza dei riders = la insuficiencia de la subordinación en el derecho del trabajo y el criterio de alta rentabilidad a partir de la problemática generada por la experiencia de los riders

TOVAR REYES, SANDRA LUCIA
2021

Abstract

L’obiettivo generale di questo lavoro è dimostrare, sulla base delle problematiche generate dalla esperienza dei riders, l'insufficienza del criterio della subordinazione come elemento che attiva l'applicazione dell’insieme di tutele e garanzie stabilite dal diritto del lavoro. Per raggiungere questo obiettivo generale è stato necessario: analizzare le categorie classiche del diritto del lavoro al fine di determinare la portata del criterio della subordinazione, con particolare attenzione alla subordinazione giuridica, tecnica o funzionale; descrivere gli sviluppi concreti di essa; evidenziare le funzioni del diritto del lavoro valutandone l’efficacia; specificare il contesto socio-economico (sostanzialmente povertà, disuguaglianza sociale, catene globali di produzione e dimensioni dell’attività economica) per determinare le basi su cui fondare i rimedi per tale insufficienza. La dimostrazione dell'insufficienza della subordinazione, come è già stato segnalato, ha consentito anche di proporre le basi di cui tenere conto per la configurazione e lo sviluppo di un ulteriore criterio estraneo al paradigma della subordinazione, per completarlo, tenendo conto, tra gli altri aspetti della simultaneità di modelli di organizzazione e produzione. In particolare quello promosso dalla cosiddetta rivoluzione industriale 4.0 e quello della Economia delle Piattaforme; di globalizzazione; povertà; disuguaglianza sociale; della dimensione aziendale; delle finalità e delle funzioni del diritto del lavoro. Per raggiungere questi obiettivi concorrono diversi metodi, tra i quali spiccano: quelli analitico, induttivo e comparativo. Il metodo analitico è stato seguito nello studio dell'elemento della subordinazione come criterio determinante per l'applicazione del diritto del lavoro, scomponendone gli sviluppi specifici e determinandone l'insufficienza in relazione principalmente ai mutamenti organizzativi e produttivi evidenziati all'interno dell'economia delle piattaforme e prendendo come campione la consegna dei beni da recapitare a fattorini, trasportatori, riders o ciclomotofattorini. Il metodo induttivo è stato utilizzato analizzando il modo in cui ha operato l'elemento della subordinazione, non solo sul piano del suo sviluppo legislativo e giudiziario (con concrete indicazioni esemplari nell'ordinamento italiano, spagnolo e colombiano), ma anche verificando sul piano della realtà l'esistenza di persone che dovrebbero essere protette dal diritto del lavoro e che invece sfuggono alla sua protezione pur essendo lavoratori in posizione di debolezza, e quindi, restano sfruttati per l'impossibilità di esigere una garanzia minima dei propri diritti, nonostante gli sviluppi giuridici attuali effettuati con il criterio della subordinazione. Per quanto riguarda il metodo comparativo, e approfittando del soggiorno di ricerca di tre mesi presso l'Università della Cantabria, si è avuta l'opportunità di studiare lo sviluppo di specifiche istituzioni nell’ambito del diritto del lavoro spagnolo. Nonostante ciò, la tesi non ha la pretesa di essere considerata come uno studio di diritto comparato e non attinge la profondità e l'esaustività che questo metodo richiede. Piuttosto, questo lavoro è la selezione e lo studio di alcune categorie e sviluppi in diversi sistemi giuridici, come quelli dell’Italia, Spagna e Colombia, con l'intento di spiegare l’evoluzione dei problemi giuridici individuati, verificandone la concretizzazione in diversi scenari nazionali, senza raggiungere il livello di essere considerato uno studio esaustivo in ogni paese. Va sottolineato che il diritto romano ha avuto una grande influenza sullo sviluppo di questo lavoro, non solo come studio di un diritto storico, ma soprattutto come stimolo a "ripensare le categorie giuridiche fondamentali del XXI secolo" sulla base della concezione del diritto elaborata da Celso nel II secolo d.C., ossia, che lo ius est ars boni et aequi, è l'arte del bonum et aequum, sulla quale si è soffermata l’analisi di Filippo Gallo.
2021
Italiano
Spagnolo
Manrique, Jorge
CARDILLI, RICCARDO
PERONE, GIANCARLO
Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/307517
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA2-307517