Discorso ecocritico e spazio abitato, occupato e abbandonato nella modernità letteraria italiana

This work, as already partly outlined by its title, moves within the confines of modern and contemporary Italian literature (in a span that goes from the early 19th century to the 1970s) to investigate the dynamics between the occupation and abandonment of spaces in Italy in the last two centuries as represented through the filter of literature and fiction in particular. We will therefore turn to classical themes, already investigated by philosophy and sociology, such as the city-countryside relationship, but also the question of the suburbs - both city suburbs, particularly after the Second World War, and the provinces -, to assess how they are present in the works of the authors of Italian literary modernity who have already been canonised (Leopardi, Nievo, Tozzi, Calvino, just to give a few examples) and, above all, to investigate their ecological implications and the way in which the sensitivity of the authors of our most recent literary tradition had already in some way grasped, before it entered the public debate, the need to reflect on such a crucial contemporary theme as the environment.

Il presente lavoro di tesi, come già in parte delineato dal titolo, si muove entro i confini della letteratura italiana moderna e contemporanea (in un arco che va dai primi dell’Ottocento fino agli anni ’70 del Novecento) per indagare le dinamiche che intercorrono tra l’occupazione e l’abbandono degli spazi nell’Italia degli ultimi due secoli così come sono rappresentate attraverso il filtro della letteratura e della narrativa in particolare. Ci si rivolgerà dunque a temi classici, già indagati dalla filosofia e dalla sociologia, come il rapporto città-campagna, ma anche la questione delle periferie – sia quelle cittadine, in particolare a partire dal secondo dopoguerra, sia la provincia –, per valutare come essi siano presenti nelle opere degli autori della modernità letteraria italiana già canonizzati (Da Leopardi a Nievo a Tozzi a Calvino, tanto per fare degli esempi) e, soprattutto, per indagare i loro risvolti ecologici e la maniera in cui la sensibilità degli autori della nostra tradizione letteraria più recente avessero già in qualche modo captato, prima che entrasse nel dibattito pubblico, la necessità di riflettere su un tema cruciale della contemporaneità qual è quello dell’ambiente.