Gli smart contracts – espressione di un’attività negoziale totalmente o parzialmente automatica che opera su tecnologie basate su registri distribuiti – hanno ricevuto copertura normativa nazionale dall’art. 8 ter, d.l. 14 dicembre 2018, n. 135. La genericità della disposizione ha acceso un ampio dibattito nella dottrina civilistica, impegnata a riflettere sulla natura giuridica della fattispecie e sulla perdurante vitalità della normativa codicistica. La diffusione della contrattazione algoritmica pone il giurista dinanzi a problematiche estremamente vaste e complesse, e offre l’occasione per esaminare il rapporto tra innovazione tecnologica, contratto e regolazione del mercato. L’ampio ricorso agli smart contracts, soprattutto nei settori nevralgici dell’economia in cui oggetto di scambio sono beni essenziali ed esistenziali, sollecita una riflessione tesa a verificare in che misura la formazione e l’esecuzione del regolamento negoziale possano essere affidate all’automatismo algoritmico e quali le relative conseguenze civilistiche. Il presente lavoro tenterà di offrire un inquadramento giuridico della contrattazione smart adottando un approccio interdisciplinare, assiologico e antropocentrico. Lo sviluppo degli algoritmi in senso contrattuale, infatti, dipenderà molto dall’attività conformativa svolta dall’interprete per ricondurre l’automazione dell’attività negoziale all’interno delle maglie del codice civile, dei valori costituzionali e dei princípi ordinamentali.
Profili civilistici dell9automazione negoziale: gli smart contracts
DE TULLIO, JLENIA
2025
Abstract
Gli smart contracts – espressione di un’attività negoziale totalmente o parzialmente automatica che opera su tecnologie basate su registri distribuiti – hanno ricevuto copertura normativa nazionale dall’art. 8 ter, d.l. 14 dicembre 2018, n. 135. La genericità della disposizione ha acceso un ampio dibattito nella dottrina civilistica, impegnata a riflettere sulla natura giuridica della fattispecie e sulla perdurante vitalità della normativa codicistica. La diffusione della contrattazione algoritmica pone il giurista dinanzi a problematiche estremamente vaste e complesse, e offre l’occasione per esaminare il rapporto tra innovazione tecnologica, contratto e regolazione del mercato. L’ampio ricorso agli smart contracts, soprattutto nei settori nevralgici dell’economia in cui oggetto di scambio sono beni essenziali ed esistenziali, sollecita una riflessione tesa a verificare in che misura la formazione e l’esecuzione del regolamento negoziale possano essere affidate all’automatismo algoritmico e quali le relative conseguenze civilistiche. Il presente lavoro tenterà di offrire un inquadramento giuridico della contrattazione smart adottando un approccio interdisciplinare, assiologico e antropocentrico. Lo sviluppo degli algoritmi in senso contrattuale, infatti, dipenderà molto dall’attività conformativa svolta dall’interprete per ricondurre l’automazione dell’attività negoziale all’interno delle maglie del codice civile, dei valori costituzionali e dei princípi ordinamentali.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/308163
URN:NBN:IT:UNIFG-308163