The research traces the evolution of indirect enforcement measures used to promote the performance of obligations pointing out the persistent lack of effective enforcement from late Roman law to contemporary regulation. This thesis pays particular attention to the Roman system, where the cognitiones extra ordinem did not include mechanisms for specific performance. This absence made it necessary to develop mechanisms capable of exerting indirect pressure on the debtor. Among these, the stipulatio poenae stands out as the most significant, since it allowed the parties to predetermine the consequences of non-performance and, thanks to its dual structure, to convert the original obligation into an enforceable pecuniary one, with the consequence to assume a function comparable to an indirect enforcement measure in the broad sense. From a historical and doctrinal perspective, the research shows how, drawing on specific fragments of the Digest, the glossators and commentators formulated the principle nemo ad factum cogi potest. This principle deeply influenced the European understanding of the unenforceability of facere obligations and became the theoretical basis for later normative solutions. The analysis, then, examines the impact of the 1804 Code Civil and the case law creation of the astreinte, a procedural instrument of indirect coercion developed in response to the required pecuniary nature of judgments involving infungible facere obligations. The research continues by analysing the introduction and evolution of article 614-bis of the Italian Code of Civil Procedure, which currently regulates a mechanism of economic pressure linked to non-fulfilment in facere obligations, in the light of the legislative reforms of 2009, 2015, 2022 and 2024.

La ricerca ricostruisce l’evoluzione delle misure di coazione indiretta destinate a favorire l’adempimento delle obbligazioni di facere, mettendo in evidenza il persistente deficit di tutela esecutiva che le caratterizza dal diritto romano più tardo fino alla disciplina contemporanea. L’indagine attribuisce particolare rilievo al sistema romano, in cui l’assenza di strumenti di esecuzione specifica nel procedimento per cognitiones extra ordinem rese necessario sviluppare meccanismi capaci di esercitare una pressione indiretta sul debitore; tra essi, la stipulatio poenae emerge come lo strumento più significativo, poiché consentiva di predeterminare le conseguenze dell’inadempimento e, nella sua struttura duplice, di trasformare la prestazione originaria in un’obbligazione pecuniaria eseguibile, assumendo così una funzione assimilabile a una misura coercitiva in senso lato. Sul piano storico-dottrinale, la ricerca mostra come, a partire da specifici frammenti del Digesto, i glossatori e i commentatori abbiano elaborato il principio nemo ad factum cogi potest, destinato a influenzare profondamente la concezione europea dell’ineseguibilità delle prestazioni di facere e a costituire il presupposto teorico delle successive soluzioni normative. L’analisi considera poi l’impatto del Code Civil del 1804 e la formazione pretoria dell’astreinte, misura processuale di coazione indiretta nata in risposta alla necessaria pecuniarietà della condanna nelle obbligazioni di facere infungibili, fino a esaminare l’introduzione e gli sviluppi dell’art. 614-bis c.p.c., che disciplina oggi una forma di pressione economica condizionata all’inadempimento nelle obbligazioni di facere, alla luce degli interventi legislativi del 2009, 2015, 2022 e 2024.

Del vulnus di tutela esecutiva delle obbligazioni di facere: l'escamotage delle misure di coazione indiretta all'adempimento

LO VERDE, Silvia
2025

Abstract

The research traces the evolution of indirect enforcement measures used to promote the performance of obligations pointing out the persistent lack of effective enforcement from late Roman law to contemporary regulation. This thesis pays particular attention to the Roman system, where the cognitiones extra ordinem did not include mechanisms for specific performance. This absence made it necessary to develop mechanisms capable of exerting indirect pressure on the debtor. Among these, the stipulatio poenae stands out as the most significant, since it allowed the parties to predetermine the consequences of non-performance and, thanks to its dual structure, to convert the original obligation into an enforceable pecuniary one, with the consequence to assume a function comparable to an indirect enforcement measure in the broad sense. From a historical and doctrinal perspective, the research shows how, drawing on specific fragments of the Digest, the glossators and commentators formulated the principle nemo ad factum cogi potest. This principle deeply influenced the European understanding of the unenforceability of facere obligations and became the theoretical basis for later normative solutions. The analysis, then, examines the impact of the 1804 Code Civil and the case law creation of the astreinte, a procedural instrument of indirect coercion developed in response to the required pecuniary nature of judgments involving infungible facere obligations. The research continues by analysing the introduction and evolution of article 614-bis of the Italian Code of Civil Procedure, which currently regulates a mechanism of economic pressure linked to non-fulfilment in facere obligations, in the light of the legislative reforms of 2009, 2015, 2022 and 2024.
19-dic-2025
Italiano
La ricerca ricostruisce l’evoluzione delle misure di coazione indiretta destinate a favorire l’adempimento delle obbligazioni di facere, mettendo in evidenza il persistente deficit di tutela esecutiva che le caratterizza dal diritto romano più tardo fino alla disciplina contemporanea. L’indagine attribuisce particolare rilievo al sistema romano, in cui l’assenza di strumenti di esecuzione specifica nel procedimento per cognitiones extra ordinem rese necessario sviluppare meccanismi capaci di esercitare una pressione indiretta sul debitore; tra essi, la stipulatio poenae emerge come lo strumento più significativo, poiché consentiva di predeterminare le conseguenze dell’inadempimento e, nella sua struttura duplice, di trasformare la prestazione originaria in un’obbligazione pecuniaria eseguibile, assumendo così una funzione assimilabile a una misura coercitiva in senso lato. Sul piano storico-dottrinale, la ricerca mostra come, a partire da specifici frammenti del Digesto, i glossatori e i commentatori abbiano elaborato il principio nemo ad factum cogi potest, destinato a influenzare profondamente la concezione europea dell’ineseguibilità delle prestazioni di facere e a costituire il presupposto teorico delle successive soluzioni normative. L’analisi considera poi l’impatto del Code Civil del 1804 e la formazione pretoria dell’astreinte, misura processuale di coazione indiretta nata in risposta alla necessaria pecuniarietà della condanna nelle obbligazioni di facere infungibili, fino a esaminare l’introduzione e gli sviluppi dell’art. 614-bis c.p.c., che disciplina oggi una forma di pressione economica condizionata all’inadempimento nelle obbligazioni di facere, alla luce degli interventi legislativi del 2009, 2015, 2022 e 2024.
SCIORTINO, Salvatore
MILITELLO, Vincenzo
Università degli Studi di Palermo
Palermo
378
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/310175
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPA-310175