La rete costituisce il filo conduttore dell’intero impianto di ricerca. Il lavoro si propone di mettere in luce la rete come categoria interpretativa capace di attraversare e connettere le diverse dimensioni dell’amministrazione del rischio, assumendo di volta in volta il volto di infrastruttura normativa, modello organizzativo, architettura tecnologica o sistema cognitivo. Lo studio prende le mosse dal Regolamento (CE) n. 178/2002, che segna la giuridificazione del settore alimentare e istituisce una rete di principi e autorità capace di coniugare mercato unico e tutela della salute. È proprio con questo intervento normativo che si consacra il principio di precauzione quale criterio per l’adozione delle decisioni nell’ambito dell’amministrazione del rischio, contesto nel quale la nozione di rischio assume funzione qualificatoria dell’intervento pubblico: non mera constatazione di un pericolo, ma valutazione della sua accettabilità. Si è quindi cercato di evidenziare come la decisione amministrativa, anche in situazioni di incertezza, non si discosti da quella “ordinaria”: il principio di precauzione, inteso non come eccezione ma come criterio di qualità dell’azione amministrativa, evidenzia che la sequenza logica di conoscenza, previsione e ponderazione non è peculiare dell’amministrazione del rischio, ma rappresenta la struttura di ogni decisione pubblica proiettata al futuro. Su tali premesse si colloca la prima concretizzazione della rete: il RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed), sistema di allerta rapido che incarna la cooperazione amministrativa europea. Esso non costituisce un mero canale tecnico di comunicazione, ma un vero e proprio spazio amministrativo reticolare fondato sullo scambio tempestivo di informazioni e sulla condivisione dell’expertise. La sua architettura abilita processi di learning by doing, diffonde buone pratiche e genera una “mimesi istituzionale” che favorisce l’armonizzazione e che conduce, al verificarsi di determinate ipotesi, a forme di coamministrazione in grado di consentire un esercizio congiunto delle funzioni pubbliche a livello europeo. A questa rete amministrativa se ne affianca una tecnologica: la blockchain, che, grazie alla sua struttura distribuita e alla tracciabilità intrinseca, offre una forma di fiducia automatizzata. L’analisi condotta ha cercato di ipotizzarne l’applicazione al sistema di allerta RASFF, mettendo in luce la profonda coerenza con la cooperazione amministrativa. Le caratteristiche di interconnessione e interoperabilità fanno della rete blockchain lo strumento più idoneo a dare concreta attuazione alla cooperazione stessa, poiché ne condivide i medesimi principi. L’evoluzione tecnologica conduce infine alla rete cognitiva, rappresentata dall’integrazione dell’intelligenza artificiale (machine learning) ai controlli ufficiali nel settore alimentare. Il lavoro ha tentato di dimostrare che la collocazione della predizione algoritmica in una fase endoprocedimentale rende compatibile il suo utilizzo con il quadro europeo dell’AI Act. In questo contesto, l’esperienza di altri settori, come quello fiscale, dimostra che l’uso dell’IA può ridurre l’arbitrarietà e migliorare l’efficienza della pianificazione dei controlli stessi, ma richiede tutele: periodi di sperimentazione vigilata, raccolta di osservazioni in banche dati aperte, motivazione rafforzata delle decisioni e possibilità di verifica e correzione del modello rappresentano strumenti di garanzia che preservano la discrezionalità e la trasparenza.
La cooperazione amministrativa europea e l’intelligenza artificiale nell’amministrazione del rischio - il settore della sicurezza alimentare
LANO, LUDOVICA
2025
Abstract
La rete costituisce il filo conduttore dell’intero impianto di ricerca. Il lavoro si propone di mettere in luce la rete come categoria interpretativa capace di attraversare e connettere le diverse dimensioni dell’amministrazione del rischio, assumendo di volta in volta il volto di infrastruttura normativa, modello organizzativo, architettura tecnologica o sistema cognitivo. Lo studio prende le mosse dal Regolamento (CE) n. 178/2002, che segna la giuridificazione del settore alimentare e istituisce una rete di principi e autorità capace di coniugare mercato unico e tutela della salute. È proprio con questo intervento normativo che si consacra il principio di precauzione quale criterio per l’adozione delle decisioni nell’ambito dell’amministrazione del rischio, contesto nel quale la nozione di rischio assume funzione qualificatoria dell’intervento pubblico: non mera constatazione di un pericolo, ma valutazione della sua accettabilità. Si è quindi cercato di evidenziare come la decisione amministrativa, anche in situazioni di incertezza, non si discosti da quella “ordinaria”: il principio di precauzione, inteso non come eccezione ma come criterio di qualità dell’azione amministrativa, evidenzia che la sequenza logica di conoscenza, previsione e ponderazione non è peculiare dell’amministrazione del rischio, ma rappresenta la struttura di ogni decisione pubblica proiettata al futuro. Su tali premesse si colloca la prima concretizzazione della rete: il RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed), sistema di allerta rapido che incarna la cooperazione amministrativa europea. Esso non costituisce un mero canale tecnico di comunicazione, ma un vero e proprio spazio amministrativo reticolare fondato sullo scambio tempestivo di informazioni e sulla condivisione dell’expertise. La sua architettura abilita processi di learning by doing, diffonde buone pratiche e genera una “mimesi istituzionale” che favorisce l’armonizzazione e che conduce, al verificarsi di determinate ipotesi, a forme di coamministrazione in grado di consentire un esercizio congiunto delle funzioni pubbliche a livello europeo. A questa rete amministrativa se ne affianca una tecnologica: la blockchain, che, grazie alla sua struttura distribuita e alla tracciabilità intrinseca, offre una forma di fiducia automatizzata. L’analisi condotta ha cercato di ipotizzarne l’applicazione al sistema di allerta RASFF, mettendo in luce la profonda coerenza con la cooperazione amministrativa. Le caratteristiche di interconnessione e interoperabilità fanno della rete blockchain lo strumento più idoneo a dare concreta attuazione alla cooperazione stessa, poiché ne condivide i medesimi principi. L’evoluzione tecnologica conduce infine alla rete cognitiva, rappresentata dall’integrazione dell’intelligenza artificiale (machine learning) ai controlli ufficiali nel settore alimentare. Il lavoro ha tentato di dimostrare che la collocazione della predizione algoritmica in una fase endoprocedimentale rende compatibile il suo utilizzo con il quadro europeo dell’AI Act. In questo contesto, l’esperienza di altri settori, come quello fiscale, dimostra che l’uso dell’IA può ridurre l’arbitrarietà e migliorare l’efficienza della pianificazione dei controlli stessi, ma richiede tutele: periodi di sperimentazione vigilata, raccolta di osservazioni in banche dati aperte, motivazione rafforzata delle decisioni e possibilità di verifica e correzione del modello rappresentano strumenti di garanzia che preservano la discrezionalità e la trasparenza.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/310230
URN:NBN:IT:UNITO-310230