La presente ricerca è finalizzata a chiarificare il legame tra la filosofia e la teologia nelle opere di Alano di Lilla, definito dai suoi contemporanei Doctor Universalis anche per la sua cifra di poligrafo inesauribile che ha sperimentato con grande profitto molteplici generi letterari, dalla summa al poema filosofico, dall’assiomatica teologica all’apologetica, dal dizionario teologico all’omiletica e all’esegesi biblica. Ogni forma letteraria adoperata dal maestro di Lilla non è da considerarsi semplicemente come una differente modalità stilistica, ma risulta piuttosto indicativa di un preciso metodo d’indagine della realtà naturale e soprannaturale. Alla pluralità delle forme letterarie corrisponde dunque una pluralità di metodi epistemologici, nella quale sono coinvolti i diversi saperi, dalle arti liberali alla scientia teologica. Un’impellente preoccupazione di carattere metodologico relativa al rapporto tra filosofia e teologia traspare senza dubbio sin dall’incipit del prologo della Summa Quoniam homines, opera giovanile del maestro di Lilla. L’esigenza pressante di definire lo statuto epistemologico della teologia costituisce infatti il Leitmotiv dell’intera produzione alaniana. Di qui il tentativo di assiomatizzazione del sapere teologico proposto da Alano nelle Regulae caelestis iuris testimonia e persegue proprio tale sforzo costante teso a conciliare le verità di ragione con le verità di fede, nella lucida e stabile consapevolezza dell’autoevidenza dell’unica veritas. Nell’Anticlaudianus il rapporto tra arti liberali e scienza teologica viene invece interamente costruito mediante l’involucrum mirabile dell’allegoria e la fabula del mito che rivelano, nella loro reciproca interazione, sia alcune significative acquisizioni della ragione sulla realtà naturale sia i profondi misteri della fede. La sintesi di argumentationes razionali e auctoritates scritturali è anche alla base del De fide catholica contra haereticos, in cui la recta fides viene difesa da eventuali errori dottrinali, tutelata nella sua integrità e celebrata come autenticamente credibile in quanto universalmente condivisibile. A un contesto apologetico appartengono probabilmente le stesse Distinctiones dictionum theologicarum, un vero e proprio vocabolario di lemmi filosofici, biblici e teologici, nel quale viene precisata in maniera puntuale la vis semantica di ciascun termine, al fine di un appropriato e corretto impiego dei diversi verba nel sermo theologicus. Nel De arte seu articulis catholicae fidei il maestro di Lilla realizza invece un’expositio assiologica della verità rivelata, che possa risultare utile alle esigenze della predicazione del messaggio evangelico. Tale premura di natura pastorale traspare particolarmente nell’Ars praedicandi e nel Liber poenitentialis. Nella prima opera egli indaga e approfondisce le modalità più opportune per una trasmissione e una predicazione efficace della sana doctrina, mentre nella seconda elabora una teologia del sacramento della penitenza con indicazioni specifiche sia per i confessori che per i penitenti, finalizzata a una pratica sacramentale della riconciliazione della creatura con il suo Creatore in ossequio ai dettami della Chiesa. .. [a cura dell'Autore]

Filosofia e teologia nelle opere di Alano di Lilla: pluralità delle forme letterarie e unitarietà del sapere

PIEMONTE, FABIO
2014

Abstract

La presente ricerca è finalizzata a chiarificare il legame tra la filosofia e la teologia nelle opere di Alano di Lilla, definito dai suoi contemporanei Doctor Universalis anche per la sua cifra di poligrafo inesauribile che ha sperimentato con grande profitto molteplici generi letterari, dalla summa al poema filosofico, dall’assiomatica teologica all’apologetica, dal dizionario teologico all’omiletica e all’esegesi biblica. Ogni forma letteraria adoperata dal maestro di Lilla non è da considerarsi semplicemente come una differente modalità stilistica, ma risulta piuttosto indicativa di un preciso metodo d’indagine della realtà naturale e soprannaturale. Alla pluralità delle forme letterarie corrisponde dunque una pluralità di metodi epistemologici, nella quale sono coinvolti i diversi saperi, dalle arti liberali alla scientia teologica. Un’impellente preoccupazione di carattere metodologico relativa al rapporto tra filosofia e teologia traspare senza dubbio sin dall’incipit del prologo della Summa Quoniam homines, opera giovanile del maestro di Lilla. L’esigenza pressante di definire lo statuto epistemologico della teologia costituisce infatti il Leitmotiv dell’intera produzione alaniana. Di qui il tentativo di assiomatizzazione del sapere teologico proposto da Alano nelle Regulae caelestis iuris testimonia e persegue proprio tale sforzo costante teso a conciliare le verità di ragione con le verità di fede, nella lucida e stabile consapevolezza dell’autoevidenza dell’unica veritas. Nell’Anticlaudianus il rapporto tra arti liberali e scienza teologica viene invece interamente costruito mediante l’involucrum mirabile dell’allegoria e la fabula del mito che rivelano, nella loro reciproca interazione, sia alcune significative acquisizioni della ragione sulla realtà naturale sia i profondi misteri della fede. La sintesi di argumentationes razionali e auctoritates scritturali è anche alla base del De fide catholica contra haereticos, in cui la recta fides viene difesa da eventuali errori dottrinali, tutelata nella sua integrità e celebrata come autenticamente credibile in quanto universalmente condivisibile. A un contesto apologetico appartengono probabilmente le stesse Distinctiones dictionum theologicarum, un vero e proprio vocabolario di lemmi filosofici, biblici e teologici, nel quale viene precisata in maniera puntuale la vis semantica di ciascun termine, al fine di un appropriato e corretto impiego dei diversi verba nel sermo theologicus. Nel De arte seu articulis catholicae fidei il maestro di Lilla realizza invece un’expositio assiologica della verità rivelata, che possa risultare utile alle esigenze della predicazione del messaggio evangelico. Tale premura di natura pastorale traspare particolarmente nell’Ars praedicandi e nel Liber poenitentialis. Nella prima opera egli indaga e approfondisce le modalità più opportune per una trasmissione e una predicazione efficace della sana doctrina, mentre nella seconda elabora una teologia del sacramento della penitenza con indicazioni specifiche sia per i confessori che per i penitenti, finalizzata a una pratica sacramentale della riconciliazione della creatura con il suo Creatore in ossequio ai dettami della Chiesa. .. [a cura dell'Autore]
19-mag-2014
Italiano
Alanus ab insulis
Alano
Alain of Lille
D'ONOFRIO, Giulio
BISOGNO, Armando
Università degli Studi di Salerno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/311358
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNISA-311358