La nozione di «relatio transcendens» è piuttosto nota nel panorama degli studi su Giovanni Duns Scoto. Egli, infatti, è il primo pensatore a mostrare un uso esteso di tale nozione all’interno delle sue opere. Lo studio di questa nozione, tuttavia, è stato finora condotto in maniera parziale. Il presente lavoro intende supplire a questa mancanza proponendo uno studio della «relatio transcendens» a partire dalle sue occorrenze all’interno dell’intera produzione dell’autore, attraverso un’analisi comparata dei testi. Per comprendere meglio il pensiero di Scoto su questo tema, viene offerta in un primo momento una ricostruzione storica dell’evoluzione delle diverse dottrine sulla relazione (cap. 2); in un secondo momento, segue un’esposizione della dottrina del Dottor Sottile circa la relazione in generale (cap. 3). L’esegesi effettiva dei testi scotiani sulla «relatio transcendens» viene affrontata in tre capitoli distinti, uno per ciascuna opera in cui essi compaiono: i commenti al Libro I delle Sentenze (cap. 4), i commenti al Libro II delle Sentenze (cap. 5), il commento alla Metafisica (cap. 6). Dall’indagine condotta sui testi emerge un significato univoco di «relatio transcendens» attraverso i vari contesti di occorrenza. Questa nozione denota una relazione il cui fondamento è l’ente, e il cui termine è un ente. Pertanto, tale relazione viene detta «transcendens» a motivo della trascendenza del suo fondamento, ossia perché non appartiene ad alcun genere determinato. Ciò suggerisce di accostare la «relatio transcendens» alle altre proprietà trascendentali dell’ente, piuttosto che considerarla come una classe distinta di relazioni, opposte alle relazioni categoriali. [a cura dell'Autore]

La «relatio transcendens» nel pensiero di Duns Scoto

cirami, salvatore
2019

Abstract

La nozione di «relatio transcendens» è piuttosto nota nel panorama degli studi su Giovanni Duns Scoto. Egli, infatti, è il primo pensatore a mostrare un uso esteso di tale nozione all’interno delle sue opere. Lo studio di questa nozione, tuttavia, è stato finora condotto in maniera parziale. Il presente lavoro intende supplire a questa mancanza proponendo uno studio della «relatio transcendens» a partire dalle sue occorrenze all’interno dell’intera produzione dell’autore, attraverso un’analisi comparata dei testi. Per comprendere meglio il pensiero di Scoto su questo tema, viene offerta in un primo momento una ricostruzione storica dell’evoluzione delle diverse dottrine sulla relazione (cap. 2); in un secondo momento, segue un’esposizione della dottrina del Dottor Sottile circa la relazione in generale (cap. 3). L’esegesi effettiva dei testi scotiani sulla «relatio transcendens» viene affrontata in tre capitoli distinti, uno per ciascuna opera in cui essi compaiono: i commenti al Libro I delle Sentenze (cap. 4), i commenti al Libro II delle Sentenze (cap. 5), il commento alla Metafisica (cap. 6). Dall’indagine condotta sui testi emerge un significato univoco di «relatio transcendens» attraverso i vari contesti di occorrenza. Questa nozione denota una relazione il cui fondamento è l’ente, e il cui termine è un ente. Pertanto, tale relazione viene detta «transcendens» a motivo della trascendenza del suo fondamento, ossia perché non appartiene ad alcun genere determinato. Ciò suggerisce di accostare la «relatio transcendens» alle altre proprietà trascendentali dell’ente, piuttosto che considerarla come una classe distinta di relazioni, opposte alle relazioni categoriali. [a cura dell'Autore]
19-lug-2019
Italiano
Scoto, Duns
Relazione trascendentale
D'ONOFRIO, Giulio
AMERINI, FABRIZIO
Università degli Studi di Salerno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/311502
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNISA-311502