Nel primo capitolo si analizzano i punti di congiunzione del regolamento 679/2016 con l’intelligenza artificiale. In particolare, il suddetto regolamento adotta un approccio profondamente innovativo nel disciplinare la protezione e il trattamento dei dati personali; al suo interno, infatti, e precisamente nella Sezione 4, rubricata “Diritto di opposizione e processo decisionale automatizzato relativo alle persone fisiche”, sono contenuti una serie di articoli di grande impatto sulle profilazioni automatizzate, con particolare riferimento all’art. 22. Benché l’intelligenza artificiale non voglia esclusivamente implicare la profilazione automatizzata di una persona, è un fatto incontrovertibile che questa venga sempre più spesso utilizzata proprio per la suddetta profilazione, con conseguenze più o meno automatizzate, a seconda dell’ambito nel quale il software si trova ad essere utilizzato. Il capitolo è strutturato in modo da poter fungere da base teorica delle esigenze aziendali e delle problematiche giuridiche che queste hanno incontrato. A seguire, si realizza una digressione sui possibili utilizzi dell’intelligenza artificiale in azienda. Ciò viene realizzato prendendo tre tecnologie in rapida diffusione nei contesti aziendali più innovativi: il Machine Learning per l’analisi di database grandi o grandissimi, il Natural Language Processing per le interfacce di comunicazione con il cliente (sia che esse siano di Customer Relationship Management o di Help in fase di supporto tecnico) e la robotica in settori aziendali come in ambito consumer. In ultimo, si procede ad effettuare l’analisi di una quaestio juris formulata durante il periodo di formazione esterno svolto presso l’azienda “Tuko productions s.r.l.” attiva nel mercato del gioco online. Essa si rivolge ai concessionari che forniscono giochi ai consumatori finali sviluppando principalmente giochi da casinò. Il software basato su intelligenza artificiale che la Tuko intende sviluppare mira a individuare e analizzare le correlazioni fra i dati generati nelle sessioni di gioco. Il fine ultimo è quello di vendere a concessionari o provider terzi, sempre sul mercato B2B, la possibilità di utilizzo di questo software, anche se l’azienda vorrebbe mantenere sempre la possibilità di utilizzarlo anche internamente. Nel capitolo si affrontano le principali problematiche giuridiche connesse alla fase di studio del software in parola ovvero, in estrema sintesi, gli obblighi legali da rispettare, tenuto conto che viene di fatto svolta un’attività di profilazione; la sussistenza della possibilità, per i clienti di Tuko, di utilizzare effettivamente il software una volta che questo sia prodotto; le azioni da porre eventualmente in essere, da parte di Tuko, per strutturare un quadro giuridico per sé e per i propri clienti che legittimi l’utilizzo del software in parola e, contemporaneamente, ne protegga la proprietà industriale; quali parti sarebbe necessario coinvolgere per avere una base giuridica valida ai fini GDPR, se tutte le interessate (quindi anche gli utenti) o solo i clienti di Tuko (quindi i soli concessionari di gioco). [a cura dell'Autore]
A Methodology of Total Audience Management Compliant with GDPR
SOLDANI, AMLETO
2022
Abstract
Nel primo capitolo si analizzano i punti di congiunzione del regolamento 679/2016 con l’intelligenza artificiale. In particolare, il suddetto regolamento adotta un approccio profondamente innovativo nel disciplinare la protezione e il trattamento dei dati personali; al suo interno, infatti, e precisamente nella Sezione 4, rubricata “Diritto di opposizione e processo decisionale automatizzato relativo alle persone fisiche”, sono contenuti una serie di articoli di grande impatto sulle profilazioni automatizzate, con particolare riferimento all’art. 22. Benché l’intelligenza artificiale non voglia esclusivamente implicare la profilazione automatizzata di una persona, è un fatto incontrovertibile che questa venga sempre più spesso utilizzata proprio per la suddetta profilazione, con conseguenze più o meno automatizzate, a seconda dell’ambito nel quale il software si trova ad essere utilizzato. Il capitolo è strutturato in modo da poter fungere da base teorica delle esigenze aziendali e delle problematiche giuridiche che queste hanno incontrato. A seguire, si realizza una digressione sui possibili utilizzi dell’intelligenza artificiale in azienda. Ciò viene realizzato prendendo tre tecnologie in rapida diffusione nei contesti aziendali più innovativi: il Machine Learning per l’analisi di database grandi o grandissimi, il Natural Language Processing per le interfacce di comunicazione con il cliente (sia che esse siano di Customer Relationship Management o di Help in fase di supporto tecnico) e la robotica in settori aziendali come in ambito consumer. In ultimo, si procede ad effettuare l’analisi di una quaestio juris formulata durante il periodo di formazione esterno svolto presso l’azienda “Tuko productions s.r.l.” attiva nel mercato del gioco online. Essa si rivolge ai concessionari che forniscono giochi ai consumatori finali sviluppando principalmente giochi da casinò. Il software basato su intelligenza artificiale che la Tuko intende sviluppare mira a individuare e analizzare le correlazioni fra i dati generati nelle sessioni di gioco. Il fine ultimo è quello di vendere a concessionari o provider terzi, sempre sul mercato B2B, la possibilità di utilizzo di questo software, anche se l’azienda vorrebbe mantenere sempre la possibilità di utilizzarlo anche internamente. Nel capitolo si affrontano le principali problematiche giuridiche connesse alla fase di studio del software in parola ovvero, in estrema sintesi, gli obblighi legali da rispettare, tenuto conto che viene di fatto svolta un’attività di profilazione; la sussistenza della possibilità, per i clienti di Tuko, di utilizzare effettivamente il software una volta che questo sia prodotto; le azioni da porre eventualmente in essere, da parte di Tuko, per strutturare un quadro giuridico per sé e per i propri clienti che legittimi l’utilizzo del software in parola e, contemporaneamente, ne protegga la proprietà industriale; quali parti sarebbe necessario coinvolgere per avere una base giuridica valida ai fini GDPR, se tutte le interessate (quindi anche gli utenti) o solo i clienti di Tuko (quindi i soli concessionari di gioco). [a cura dell'Autore]| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/312126
URN:NBN:IT:UNISA-312126