Il presente lavoro di tesi ruota intorno alla produzione albertiana dell’esilio e, nello specifico, alle raccolte poetiche Pleamar, Retornos de lo vivo lejano, Ora maritima, Baladas y Canciones del Paraná. Le quattro sillogi, pubblicate tra il 1944 e il 1954, sono state analizzate al fine di mettere in luce, nei versi ad esse appartenenti, la transustanziazione del “mero oggetto” in “cosa” operata dall’io lirico, evidenziandone il passaggio dalla pura materialità a segno, simbolo, idolo, che avviene grazie a una speciale e al contempo problematica connessione fra soggetto e oggetto e di cui, questi quattro campioni testuali, costituiscono un esempio ad hoc. Un ulteriore focus della ricerca è stato, invece, improntato al “feticismo simbolico della patria” in quanto oggetto di culto e di adorazione, al suo status di “cosa perduta” dietro il quale si cela una stratificazione di significati e pulsioni latenti che svelano un equilibrio identitario – quello del poeta – in bilico: scisso fra mito involutivo e nostalgico presente di separazione. .. [a cura dell'Autore]
Lo perdido en la poesía del exilio de Rafael Alberti: «objetos, cosas y fetiches» en Pleamar, Retornos de lo vivo lejano, Ora maritima, Baladas y canciones del Paraná
Francesca, Coppola
2020
Abstract
Il presente lavoro di tesi ruota intorno alla produzione albertiana dell’esilio e, nello specifico, alle raccolte poetiche Pleamar, Retornos de lo vivo lejano, Ora maritima, Baladas y Canciones del Paraná. Le quattro sillogi, pubblicate tra il 1944 e il 1954, sono state analizzate al fine di mettere in luce, nei versi ad esse appartenenti, la transustanziazione del “mero oggetto” in “cosa” operata dall’io lirico, evidenziandone il passaggio dalla pura materialità a segno, simbolo, idolo, che avviene grazie a una speciale e al contempo problematica connessione fra soggetto e oggetto e di cui, questi quattro campioni testuali, costituiscono un esempio ad hoc. Un ulteriore focus della ricerca è stato, invece, improntato al “feticismo simbolico della patria” in quanto oggetto di culto e di adorazione, al suo status di “cosa perduta” dietro il quale si cela una stratificazione di significati e pulsioni latenti che svelano un equilibrio identitario – quello del poeta – in bilico: scisso fra mito involutivo e nostalgico presente di separazione. .. [a cura dell'Autore]| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/312183
URN:NBN:IT:UNISA-312183