Le riflessioni presentate in questo tesi intendono fornire un contributo al dibattito sulle agenzie di rating e trovano origine nella crisi attuale dei rating sovrani e sulle conseguenze a livello nazionale ed internazionale. Gli eventi hanno mostrato che poche agenzie di rating, operanti in condizioni di sostanziale oligopolio sono considerate “affidabili” tra gli intermediari finanziari ed esercitano un solido potere di orientamento di mercati volatili, grazie anche ad opache procedure valutative adottate ed a malcelati conflitti di interesse. Il lavoro si apre con una breve panoramica sulla storia del rating e delle maggiori agenzie, e si sviluppa in seguito intorno a brevi considerazioni sul ruolo dei rating nel mercato dei capitali, sui meccanismi per ottenerli e sulle ricadute sui debiti sovrani. Il potenziale conflitto di interesse lascia poi spazio all’aspetto normativo facendo riferimento alla regolamentazione internazionale ed europea. Per completare il quadro di riferimento si presentano brevemente le dinamiche del mercato del credito per gli enti locali, con un esame delle potenzialità e dei rischi della finanza strutturata alla luce della recente autonomia finanziaria degli enti territoriali e dei più recenti declassamenti da parte delle agenzie di rating. La trattazione chiude passando in rassegna gli attuali interventi normativi in materia, ponendo in evidenza come tali agenzie, esercitino ad oggi una funzione integrativa della regolazione finanziaria determinando con i propri giudizi non solo l'interesse che un emittente deve corrispondere per collocare i propri titoli di debito, ma anche la disciplina stessa cui tale emittente e i suoi titoli sono sottoposti. I giudizi di rating sono stati giuridicizzati nel corso dei decenni passati, in una condizione di immutata, sostanziale irresponsabilità giuridica delle agenzie. In uno scenario del genere si rende necessaria una rigorosa regolamentazione al fine di correggere i diversi problemi che affliggono l’emissione di rating, quali in particolare il conflitto di interessi; l'attendibilità dei giudizi delle agenzie maggiori e una generale opacità informativa. In conclusione, gli obiettivi da raggiungere per gli ordinamenti in materia di rating sono: assicurare l’indipendenza e la concorrenza tra le varie agenzie, con un preciso regolamento che ne disciplini l’emissione dei rating; garantire la trasparenza informativa sui processi di valutazione degli strumenti finanziari; poter disporre di un forte potere sanzionatorio in caso di violazione delle norme poste a tutela degli investitori e risparmiatori. [a cura dell'autore]

Agenzie di rating

DANZINI, Eva Rosa
2014

Abstract

Le riflessioni presentate in questo tesi intendono fornire un contributo al dibattito sulle agenzie di rating e trovano origine nella crisi attuale dei rating sovrani e sulle conseguenze a livello nazionale ed internazionale. Gli eventi hanno mostrato che poche agenzie di rating, operanti in condizioni di sostanziale oligopolio sono considerate “affidabili” tra gli intermediari finanziari ed esercitano un solido potere di orientamento di mercati volatili, grazie anche ad opache procedure valutative adottate ed a malcelati conflitti di interesse. Il lavoro si apre con una breve panoramica sulla storia del rating e delle maggiori agenzie, e si sviluppa in seguito intorno a brevi considerazioni sul ruolo dei rating nel mercato dei capitali, sui meccanismi per ottenerli e sulle ricadute sui debiti sovrani. Il potenziale conflitto di interesse lascia poi spazio all’aspetto normativo facendo riferimento alla regolamentazione internazionale ed europea. Per completare il quadro di riferimento si presentano brevemente le dinamiche del mercato del credito per gli enti locali, con un esame delle potenzialità e dei rischi della finanza strutturata alla luce della recente autonomia finanziaria degli enti territoriali e dei più recenti declassamenti da parte delle agenzie di rating. La trattazione chiude passando in rassegna gli attuali interventi normativi in materia, ponendo in evidenza come tali agenzie, esercitino ad oggi una funzione integrativa della regolazione finanziaria determinando con i propri giudizi non solo l'interesse che un emittente deve corrispondere per collocare i propri titoli di debito, ma anche la disciplina stessa cui tale emittente e i suoi titoli sono sottoposti. I giudizi di rating sono stati giuridicizzati nel corso dei decenni passati, in una condizione di immutata, sostanziale irresponsabilità giuridica delle agenzie. In uno scenario del genere si rende necessaria una rigorosa regolamentazione al fine di correggere i diversi problemi che affliggono l’emissione di rating, quali in particolare il conflitto di interessi; l'attendibilità dei giudizi delle agenzie maggiori e una generale opacità informativa. In conclusione, gli obiettivi da raggiungere per gli ordinamenti in materia di rating sono: assicurare l’indipendenza e la concorrenza tra le varie agenzie, con un preciso regolamento che ne disciplini l’emissione dei rating; garantire la trasparenza informativa sui processi di valutazione degli strumenti finanziari; poter disporre di un forte potere sanzionatorio in caso di violazione delle norme poste a tutela degli investitori e risparmiatori. [a cura dell'autore]
23-ott-2014
Italiano
Agenzie di rating- Regolazione
Agenzie di rating- riforma
MARENGHI, Enzo Maria
Università degli Studi di Salerno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/312433
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNISA-312433