Democrazia Hi-Tech: partiti politici, cittadinanza e piattaforme digitali

The research addresses the relationship between technological transformation and the functioning of representative democracy, with particular reference to the role of political parties, the exercise of citizenship, and the emergence of digital platforms as new hubs of political participation. The study falls within the scope of constitutional law and addresses the implications that the use of digital technologies has on mediation processes, the formation of political will, and the conditions for exercising democratic rights. Starting from the persistent regulatory vacuum in the implementation of Article 49 of the Constitution, the study focuses on the transformations in the internal life of political parties and the critical issues associated with the use of digital platforms for politically and institutionally relevant decisions. The analysis is accompanied by a comparative perspective, which examines a number of European legal systems and supranational models in order to highlight different regulatory solutions for political parties and democratic participation in the digital environment.The research also fits into the framework of European digital constitutionalism, through the examination of the main regulatory interventions of the European Union, including the Digital Services Act, the Digital Markets Act and the Artificial Intelligence Act, assessing their relevance to the protection of the democratic method. Particular attention is paid to the phenomena of digital disinformation, fake news and deepfakes, as factors that can affect the cognitive and trust-based conditions of the democratic process.In conclusion, the study offers a critical reflection on the prospects for regulating hi-tech democracy, highlighting the need to adapt constitutional law categories to the contemporary technological context in order to preserve political representation and fundamental rights.

La ricerca svolta affronta il tema del rapporto tra trasformazione tecnologica e funzionamento della democrazia rappresentativa, con particolare riferimento al ruolo dei partiti politici, all’esercizio della cittadinanza e all’emersione delle piattaforme digitali come nuovi snodi della partecipazione politica. L’indagine si colloca nell’ambito del diritto costituzionale e affronta le implicazioni che l’uso delle tecnologie digitali produce sui processi di mediazione, sulla formazione della volontà politica e sulle condizioni di esercizio dei diritti democratici. Muovendo dal persistente vuoto normativo di attuazione dell’art. 49 della Costituzione, lo studio si concentra sulle trasformazioni della vita interna dei partiti politici e sulle criticità connesse all’impiego di piattaforme digitali per decisioni politicamente e istituzionalmente rilevanti. L’analisi è affiancata da una prospettiva comparata, che prende in esame alcuni ordinamenti europei e modelli sovranazionali, al fine di evidenziare differenti soluzioni normative nella regolazione dei partiti politici e della partecipazione democratica in ambiente digitale.La ricerca si inserisce, inoltre, nel quadro del costituzionalismo digitale europeo, attraverso l’esame dei principali interventi normativi dell’Unione europea, tra cui il Digital Services Act, il Digital Markets Act e l’Artificial Intelligence Act, valutandone la rilevanza rispetto alla tutela del metodo democratico. Particolare attenzione è dedicata ai fenomeni della disinformazione digitale, delle fake news e dei deepfake, quali fattori idonei a incidere sulle condizioni cognitive e fiduciaria del processo democratico.In conclusione, lo studio propone una riflessione critica sulle prospettive di regolazione della democrazia hi-tech, evidenziando la necessità di adattare le categorie del diritto costituzionale al contesto tecnologico contemporaneo, al fine di preservare la rappresentanza politica e i diritti fondamentali.