This work presents an integrated neo-Marxist theory of exploitation and social classes, aimed at analyzing class structure and class-based inequalities in contemporary Italy (1992–2020) within a broader European perspective. The first chapter offers a historical and analytical overview of the main Marxist theories and models that form the foundation of the theoretical framework developed in the following chapters. The analysis highlights the originality and continued relevance of the heterodox Marxist tradition in the social sciences, drawing from contributions spanning over a century and a half. After revisiting Marx and Engels’ original theory of class, the discussion focuses on key theoretical innovations introduced during both the classical Marxist period and particularly the post-World War II neo-Marxist debates. The proposed theory seeks to integrate two major strands of Marxist thought – one focused on class analysis and one more external to it – while also incorporating insights from non-Marxist sociology. This results in the original, integrated approach to Marxist social theory presented in the subsequent chapters. The second and third chapters develop this theory in detail. The framework is built through a “micro-foundational” strategy: elementary social concepts are used to derive more complex ones, such as those related to social domination, institutional spheres (economic, political, cultural), and ultimately, exploitation. Exploitation is defined as the unilateral capacity of certain social groups to structure social cooperation to their advantage. From this, a definition of social class is derived, based on how different groups acquire and exercise the capacity to exploit other social groups. The theory offers both a causal explanation of social inequality and a systematic class schema suited for empirical application. The subsequent chapters apply this framework to an empirical analysis of Italy’s class structure in European perspective. The research outlines key questions, data sources, and operationalization strategies. The analysis reveals substantial changes over the past three decades in the class composition of contemporary Italy. Empirical findings challenge dominant narratives that have downplayed the relevance of class analysis in Europe and reaffirm the explanatory power of a Marxist approach. The final chapters focus on class-based inequalities in income and “occupational welfare”, demonstrating that social class remains a strong predictor of both consumption- and production-related inequalities. The concluding chapter reflects on the usefulness of a Marxist, though theoretically pluralist, framework for understanding the dynamics of inequality in contemporary societies, and suggests directions for further research.
Il testo presenta una ricostruzione di una teoria neomarxista integrata dello sfruttamento e delle classi sociali finalizzata all’analisi della struttura e delle diseguaglianze di classe nell’Italia contemporanea (1992-2020) in prospettiva europea. Il primo capitolo ripercorre in prospettiva storico-analitica le teorie e i modelli che vengono adoperati come fonti per la ricostruzione della teoria presentata nei capitoli successivi. A questo scopo, in una rapida ricognizione analitica, il testo ricostruisce i principali argomenti che sono stati proposti da un vasto insieme di autori che hanno lavorato lungo un secolo e mezzo all’interno della tradizione marxista. L’obiettivo dell’analisi è mostrare come il marxismo – in particolare, la tradizione marxista “eterodossa” – abbia costituito una tradizione autonoma, precoce e vitale all’interno delle scienze sociali e della sociologia in particolare, e come in questi dibattiti siano contenute molte delle intuizioni che ritroveremo, in forma più sviluppata, negli argomenti che verranno presentati nei capitoli successivi. Dopo una breve esposizione della teoria originaria delle classi sociali che si trova nei testi di Marx ed Engels, il testo si sofferma sulle principali innovazioni operate durante il periodo classico del marxismo. Queste innovazioni riguardano, in particolare, l’analisi della questione contadina e la categorizzazione di nuovi gruppi che si pongono a metà tra la classe lavoratrice e la classe capitalistica. Il testo passa poi a esporre le principali innovazioni analitiche apportate dal dibattito del secondo dopoguerra, specialmente da alcuni autori neomarxisti che hanno operato a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80. Dopo una ricognizione dei dibattiti successivi, il testo si sposta su una disamina analitica delle fonti ulteriori della teoria neomarxista integrata dello sfruttamento e delle classi sociali che qui si propone. Il senso di questa analisi sta nell’intenzione di proporre un’integrazione reciproca di queste due tradizioni marxiste – una interna e una esterna all’analisi di classe – e completarla con un’integrazione ulteriore di questa teoria con alcune intuizioni provenienti dalla sociologia non marxista – viene presentato, difatti, un rapido confronto con alcune tradizioni non marxiste che hanno studiato le classi sociali e le diseguaglianze all’interno della sociologia e di altre scienze sociali – al fine di produrre l’approccio integrato che viene presentato nei capitoli successivi. Nel secondo e nel terzo capitolo viene presentata tale teoria neomarxista integrata dello sfruttamento e delle classi sociali. Si mostra, in primo luogo, come l’operazione di “microfondare” una teoria “macro” abbia senso, a nostro giudizio, qualora si intenda questa operazione nel senso di fondare i concetti più complessi a partire da un’analisi dei concetti più semplici. Si espongono, quindi, tali concetti elementari a partire dai quali vengono derivati quelli più complessi, che poi vengono usati operativamente per l’analisi di classe. Il risultato principale consiste nell’elaborazione di una teoria microfondata dell’azione sociale volta a spiegare (1) che cosa si debba intendere e quali siano i presupposti reali del “potere sociale” e (2) come si debba intendere la distinzione tradizionale tra sfere o livelli o sottosistemi sociali (“economico”, “politico”, “culturale”). In secondo luogo, a partire da questa base elaboriamo una teoria della struttura sociale che si propone di spiegare, in particolare, (1) quale siano le principali poste in gioco della cooperazione sociale e (2) quali siano i modi principali in cui possa essere organizzata la cooperazione sociale. In terzo luogo, si chiarisce il risultato fondamentale per cui il concetto di “sfruttamento” designa proprio la capacità da parte di certi gruppi sociali di determinare, a discapito di altri gruppi sociali, in maniera unilaterale l’organizzazione della cooperazione sociale. A partire da questo risultato, deriviamo il concetto di classe sociale da quello di sfruttamento attraverso una categorizzazione analitica dei modi principali attraverso cui i gruppi sociali sfruttatori acquistano la capacità di sfruttare altri gruppi sociali. Questa esposizione produce, infine, due risultati principali: (1) essa consente di disporre di una teoria sociale ben formata – che abbia come oggetto la spiegazione dei meccanismi generatori delle principali diseguaglianze sociali; (2) essa produce un chiaro schema delle classi sociali nel capitalismo moderno, pronto per l’operazionalizzazione. I capitoli successivi sono dedicati all’analisi empirica della struttura di classe italiana in prospettiva europea. Apre il capitolo un’indicazione delle principali domande della ricerca empirica, delle fonti e dei metodi. Segue una discussione sulle potenzialità e sui limiti che le fonti statistiche ufficiali offrono in Europa e in Italia a chi voglia analizzare la struttura di classe di queste società, in generale, con un approccio marxista e, in particolare, attraverso le lenti della teoria che si propone. Segue un’analisi dell’operazionalizzazione dei principali concetti e schemi teorici esposti nei precedenti capitoli teorici: in particolare, vengono indicate le fonti e le procedure statistiche usate per produrre sia alcune variabili chiave impiegate nelle analisi successive – in particolar modo, l’indice di benessere lavorativo e l’indice di chiusura occupazionale a livello italiano – sia lo schema di classe. Dopo una breve recensione della letteratura empirica che si è occupata dell’analisi della struttura sociale e delle disuguaglianze in Italia, presentiamo i risultati principali dell’analisi empirica della struttura di classe italiana in prospettiva europea. Si mostra, in particolare, come la struttura di classe italiana sia cambiata negli ultimi vent’anni rispetto a diverse dimensioni dell’analisi: in primo luogo, si mostra come sia cambiata la composizione dei suoi tre macro aggregati – la classe dominante, la classe professionale e la classe lavoratrice; in secondo luogo, come sia cambiata la struttura interna della classe lavoratrice e della classe professionale. In questo modo, cerchiamo di mostrare l’infondatezza di alcune tesi riguardo all’evoluzione recente delle strutture di classe europee – le quali hanno avuto in particolare l’effetto di gettare discredito sull’analisi marxista e, più in generale, sull’analisi sociologica delle classi sociali. Passiamo poi ai due nuclei tematici principali dell’analisi della struttura delle diseguaglianze di classe nella società italiana, che riguardano l’equivalente, in termini marxisti, dell’analisi delle diseguaglianze di reddito e ricchezza tra classi sociali e delle diseguaglianze in termini di soddisfazione e benessere sul posto di lavoro. Questi capitoli mostrano come le classi sociali siano ancora un valido predittore non soltanto delle diseguaglianze legate alla sfera del consumo – nella forma del reddito – ma anche di quelle legate alla sfera della produzione. In particolare, nell’ultimo capitolo, viene operativizzato il concetto di benessere lavorativo e vengono presentate alcune stime relative alle diseguaglianze in termini di benessere lavorativo legate all’appartenenza di classe in Italia. Il testo è chiuso da conclusioni sull’utilità di un’analisi specificamente marxista, anche se integrata con altre prospettive sociologiche, per analizzare le diseguaglianze delle società contemporanee, e sulle direzioni ulteriori di ricerca che, a partire da questi risultati, ci sembrano possibili e opportune.
Potere e classi sociali oggi. Una teoria neomarxista integrata dello sfruttamento e delle classi sociali per l’analisi della struttura e delle diseguaglianze di classe nell’Italia contemporanea in prospettiva europea (1992-2020)
TATARELLI, GIANLUCA
2025
Abstract
This work presents an integrated neo-Marxist theory of exploitation and social classes, aimed at analyzing class structure and class-based inequalities in contemporary Italy (1992–2020) within a broader European perspective. The first chapter offers a historical and analytical overview of the main Marxist theories and models that form the foundation of the theoretical framework developed in the following chapters. The analysis highlights the originality and continued relevance of the heterodox Marxist tradition in the social sciences, drawing from contributions spanning over a century and a half. After revisiting Marx and Engels’ original theory of class, the discussion focuses on key theoretical innovations introduced during both the classical Marxist period and particularly the post-World War II neo-Marxist debates. The proposed theory seeks to integrate two major strands of Marxist thought – one focused on class analysis and one more external to it – while also incorporating insights from non-Marxist sociology. This results in the original, integrated approach to Marxist social theory presented in the subsequent chapters. The second and third chapters develop this theory in detail. The framework is built through a “micro-foundational” strategy: elementary social concepts are used to derive more complex ones, such as those related to social domination, institutional spheres (economic, political, cultural), and ultimately, exploitation. Exploitation is defined as the unilateral capacity of certain social groups to structure social cooperation to their advantage. From this, a definition of social class is derived, based on how different groups acquire and exercise the capacity to exploit other social groups. The theory offers both a causal explanation of social inequality and a systematic class schema suited for empirical application. The subsequent chapters apply this framework to an empirical analysis of Italy’s class structure in European perspective. The research outlines key questions, data sources, and operationalization strategies. The analysis reveals substantial changes over the past three decades in the class composition of contemporary Italy. Empirical findings challenge dominant narratives that have downplayed the relevance of class analysis in Europe and reaffirm the explanatory power of a Marxist approach. The final chapters focus on class-based inequalities in income and “occupational welfare”, demonstrating that social class remains a strong predictor of both consumption- and production-related inequalities. The concluding chapter reflects on the usefulness of a Marxist, though theoretically pluralist, framework for understanding the dynamics of inequality in contemporary societies, and suggests directions for further research.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/352926
URN:NBN:IT:UNIROMA1-352926