Law 180/1978, known as the Basaglia Law, marked a moment of great change in Italian psychiatry. A process of deinstitutionalisation was initiated that replaced isolation with a more open, dialogic approach that put research at the centre. One of the places that benefited most from these changes was the former Psychiatric Hospital in Gorizia, which is now called Parco Basaglia. The research considered how care facilities have opened up to the outside world, making mental health narratives, and took an in-depth look at care facilities for people with cognitive disabilities. The comparison of different realities in Italy and abroad culminated in a research period in France. The research concluded by bringing attention back to Italy and, specifically, to the transformation of Basaglia Park into a place of well-being and welcome for all inhabitants of the community, promoting a project sensitive to people's needs.

La Legge 180 del 1978, nota come Legge Basaglia, segna un momento storico decisivo per la psichiatria e per la ridefinizione degli spazi manicomiali in Italia, i quali diventano oggetto del processo di deistituzionalizzazione che mira ad abolire l'isolamento e il silenzio a favore di una gestione più aperta e dialogica. Si inserisce in questo contesto il tema della ricerca, riformulando il dialogo tra cura, memoria e narrazione della salute mentale attraverso l’architettura terapeutica. Luogo di riferimento - cruciale sia per le vicende che hanno segnato le sorti di molti manicomi e dei loro abitanti, che per la particolare collocazione geografica e geopolitica - è l’ex Ospedale Psichiatrico di Gorizia, attuale Parco Basaglia e sede del Centro di Salute Mentale e di Neuropsichiatria Infantile del territorio isontino. Nella ricerca si è preso quindi in esame quanto alcune istituzioni di cura della salute mentale siano state riformate, trasformandosi da luoghi di esclusione e reclusione a luoghi di accoglienza, dedicando alcuni spazi alla narrazione della memoria del luogo. Il confronto tra i diversi metodi narrativi, in Italia e in Europa, porta a sollevare la questione su come le odierne strutture di cura si aprano o mostrino all'esterno, facendo anch'esse narrazione della salute mentale. Ne consegue un approfondimento e un ridisegno interpretativo di alcune architetture contemporanee specializzate nella terapia per persone con disabilità cognitive, focalizzando l’attenzione su specifici spazi di soglia ritenuti fondamentali per consentire l’incontro tra terapia e società. La comparazione a livello Internazionale delle architetture storiche e contemporanee ed il loro ruolo sulle pratiche psichiatriche, conduce ad intraprendere un periodo di ricerca in Francia, a Parigi, per ampliare ed arricchire l’indagine sul rapporto tra architettura e psichiatria. La natura dei temi e la loro complessità ha richiesto un’implicazione di saperi interdisciplinari come la sociologia, la filosofia, l’antropologia e le neuroscienze, così come il confronto con le diverse figure quali medici, operatori e utenti oltre agli architetti e studiosi coinvolti nelle trasformazioni delle Istituzioni. La ricerca si conclude riprendendo come campo di indagine il territorio isontino ed il Parco Basaglia nello specifico, al fine di comprendere come questi luoghi di terapia e assistenza le cui soglie ormai valicabili possano continuare a trasformarsi per accogliere l'alterità ed integrarla nella vita della comunità, nel tentativo di suggerire una progettazione più “sensibile” alle esigenze dei suoi diversi abitanti.

OLTRE LA SOGLIA. CURA, MEMORIA E NARRAZIONE DELLA SALUTE MENTALE NELL'ARCHITETTURA.

DI PRISCO, MARTINA
2023

Abstract

Law 180/1978, known as the Basaglia Law, marked a moment of great change in Italian psychiatry. A process of deinstitutionalisation was initiated that replaced isolation with a more open, dialogic approach that put research at the centre. One of the places that benefited most from these changes was the former Psychiatric Hospital in Gorizia, which is now called Parco Basaglia. The research considered how care facilities have opened up to the outside world, making mental health narratives, and took an in-depth look at care facilities for people with cognitive disabilities. The comparison of different realities in Italy and abroad culminated in a research period in France. The research concluded by bringing attention back to Italy and, specifically, to the transformation of Basaglia Park into a place of well-being and welcome for all inhabitants of the community, promoting a project sensitive to people's needs.
27-set-2023
Italiano
La Legge 180 del 1978, nota come Legge Basaglia, segna un momento storico decisivo per la psichiatria e per la ridefinizione degli spazi manicomiali in Italia, i quali diventano oggetto del processo di deistituzionalizzazione che mira ad abolire l'isolamento e il silenzio a favore di una gestione più aperta e dialogica. Si inserisce in questo contesto il tema della ricerca, riformulando il dialogo tra cura, memoria e narrazione della salute mentale attraverso l’architettura terapeutica. Luogo di riferimento - cruciale sia per le vicende che hanno segnato le sorti di molti manicomi e dei loro abitanti, che per la particolare collocazione geografica e geopolitica - è l’ex Ospedale Psichiatrico di Gorizia, attuale Parco Basaglia e sede del Centro di Salute Mentale e di Neuropsichiatria Infantile del territorio isontino. Nella ricerca si è preso quindi in esame quanto alcune istituzioni di cura della salute mentale siano state riformate, trasformandosi da luoghi di esclusione e reclusione a luoghi di accoglienza, dedicando alcuni spazi alla narrazione della memoria del luogo. Il confronto tra i diversi metodi narrativi, in Italia e in Europa, porta a sollevare la questione su come le odierne strutture di cura si aprano o mostrino all'esterno, facendo anch'esse narrazione della salute mentale. Ne consegue un approfondimento e un ridisegno interpretativo di alcune architetture contemporanee specializzate nella terapia per persone con disabilità cognitive, focalizzando l’attenzione su specifici spazi di soglia ritenuti fondamentali per consentire l’incontro tra terapia e società. La comparazione a livello Internazionale delle architetture storiche e contemporanee ed il loro ruolo sulle pratiche psichiatriche, conduce ad intraprendere un periodo di ricerca in Francia, a Parigi, per ampliare ed arricchire l’indagine sul rapporto tra architettura e psichiatria. La natura dei temi e la loro complessità ha richiesto un’implicazione di saperi interdisciplinari come la sociologia, la filosofia, l’antropologia e le neuroscienze, così come il confronto con le diverse figure quali medici, operatori e utenti oltre agli architetti e studiosi coinvolti nelle trasformazioni delle Istituzioni. La ricerca si conclude riprendendo come campo di indagine il territorio isontino ed il Parco Basaglia nello specifico, al fine di comprendere come questi luoghi di terapia e assistenza le cui soglie ormai valicabili possano continuare a trasformarsi per accogliere l'alterità ed integrarla nella vita della comunità, nel tentativo di suggerire una progettazione più “sensibile” alle esigenze dei suoi diversi abitanti.
Architettura; Salute Mentale; Spazi Soglia; Autismo; Empatia
SCAVUZZO, GIUSEPPINA
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/62911
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-62911