I «recomandati di San Marco». La pratica delle relazioni politiche (Repubblica di Venezia, secoli XIV-XVI)

This research focuses on the “adherents” (allies) of the Serenissima Republic in the XIVth-XVIth centuries, the minor political subjects that were associated (but not subjected) to the Venetian republic and whose support allowed the Venetians to extend their political influence outside of their strictly territorial domain. The analysis aims to gain a greater understanding of the practices of political relations, involving the different strata of society over which Venice aimed to extend its influence, be they territories or people. It focuses on the (theoretical-legal) forms of adherence to see if, in concrete practice, the fact disregarded the norm; if there was a gap, in other words, between law and the real balance of power. The research then proceeds with examples with the idea of starting from the law to see if the legal norms were observed in practice. With the exception of the first chapter, the introductory one (theoretical-legal), and the last one, about the Friulian case-study, each chapter follows the same formula: a first paragraph of general treatment, useful to provide interpretative keys and which brings together less in-depth and less known cases of study, and two-three paragraphs based on more detailed examples with more in-depth cases of study. There is a chapter for each type of political interlocutor: the first one is on the lords, the second one on the cities, the third on the commanders, while the chapter on Friuli brings together the three categories (lords, cities, commanders) in a single narration. What emerges is a framework in which the formalization of law often leaves room for the intrusion of practice and where the form of the writings and the concrete political reality diverge.

La presente ricerca è focalizzata sugli ‘aderenti’ e i ‘raccomandati’ della Serenissima nei secoli XIV-XVI, quei soggetti politici ‘minori’ (signori, città, condottieri), cioè, consociati – ma non assoggettati – ai Veneziani, ai quali prestavano aiuto in cambio di protezione, e il cui sostegno consentiva alla repubblica marciana di estendere la propria influenza politica al di là del proprio dominio territoriale. L’analisi è incentrata sulle pratiche delle relazioni politiche, coinvolgendo i diversi strati della società sui quali Venezia mirava a estendere la propria influenza, siano essi territori o persone. L’idea è stata quella di concentrarsi sulle forme (teorico-giuridiche) dell’aderenza per vedere se poi, nella prassi concreta, il fatto disattendesse la norma; se vi fosse uno scarto, in altre parole, fra il diritto e i reali rapporti di forza. La ricerca procede quindi per exempla, con l’idea di partire dal diritto per vedere se le norme giuridiche fossero osservate nella pratica. Fatta eccezione del primo, quello introduttivo (teorico-giuridico), e dell’ultimo, quello sul caso friulano, ogni capitolo segue la stessa formula: un primo paragrafo di trattazione generale, utile a fornire delle chiavi interpretative, che riunisce casi di studio meno approfonditi e meno noti, e due-tre paragrafi con casi di studio più approfonditi; affondi, cioè, su esempi più dettagliati. Vi è un capitolo per ogni tipologia d’interlocutore politico: uno sui signori, uno sulle città, uno sui condottieri, mentre il capitolo sulla Patria del Friuli riunisce in una sola narrazione le tre categorie (signori, città, condottieri). A emergere è un quadro in cui la formalizzazione del diritto lascia spesso spazio all’intromissione della prassi, e dove la forma delle scritture e la concreta realtà politica divergono.