The research delves into the Vicentine artistic patronage between XV and XVI centuries, with a specific focus on the carved altars. I have privileged a cross-boundary approach in order to tackle the topic from different perspectives. The first chapter deals with the Dominican church of Santa Corona, which represents the main case study: thanks to new archival evidence I have reassessed the architecture of the whole east-end, and I have hypothesised a new chronology for the Valmarana chapel. In order to accomplish with this task, I have combined different sources, like the XVI century Vicentine chronicles, unpublished archival documents, and the reports of the archaeological findings which came to light during the recent restorations. The study continues with the analysis of the altars of the left nave. The second and the third chapters investigate a group of less known monuments: the Velo altar, the church of San Rocco, and the Loggia Zeno. The line of enquiry has firstly endorsed a thoughtful revision of the written sources, and then it has entailed the art historical analysis, aiming to a better understanding of the role played by the altars in the wider context of the Vicentine architecture before Andrea Palladio’s affirmation. In all the aforementioned cases I have tried to highlight the cultural profile of the patrons, because this aspect has been usually left behind.
Il lavoro è articolato in tre parti, procedendo secondo l’analisi dei contesti architettonici. Il primo capitolo prende in esame la chiesa domenicana di Santa Corona, partendo dall’ampliamento della zona orientale (confessione e cappella maggiore) voluto nel 1479. In questo caso si è affrontato l’argomento facendo dialogare tra loro fonti di natura diversa: i dati d’archivio inediti, le cronache cittadine di fine Quattrocento, e infine i dati emersi dai recenti scavi archeologici. Si è poi passati ad analizzare gli altari che adornano la navata laterale sinistra. Dopo una revisione delle fonti edite, una ricerca d’archivio mirata ha consentito di aggiungere di volta in volta qualche tassello utile alla ricostruzione della vicenda di ciascuna opera. Il criterio adoperato ha visto in primis uno studio sulla committenza, aspetto che finora era rimasto in ombra, e poi l’analisi stilistica vera e propria. Nel secondo capitolo si sono approfonditi due casi studio rimasti ai margini degli studi di settore: l’altare commissionato dalla famiglia Velo, nella chiesa dei Servi, e gli altari fatti erigere dai canonici di San Giorgio in Alga per la chiesa di San Rocco. In entrambi i casi si è ormai dentro il Cinquecento. L’ultimo capitolo è dedicato interamente allo studio di un caso di committenza cardinalizia, la Loggia tardo-quattrocentesca voluta da Giovanni Battista Zeno nel complesso del vescovado di Vicenza. Lo Zeno, cardinale e poi vescovo di Vicenza, risiedette solo saltuariamente e per periodi relativamente brevi nella sede vescovile assegnatagli; gran parte del suo tempo lo trascorse a Roma, presso la corte papale. Su queste premesse, la tesi è che il progetto della Loggia sia basato su disegni portati da Roma, per volontà dello Zeno, e non a una maestranza locale, come finora sostenuto dalla critica. Attraverso documenti inediti si è proposta una ricostruzione dell’andamento del cantiere, e congiuntamente a confronti instaurati con architetture romane e dell’Italia centro-settentrionale, si è avanzata una rivalutazione critica del monumento.
Altari e spazi architettonici a Vicenza tra XV e XVI secolo. Casi di studio a confronto.
GUIDA CONTE, Michele
2021
Abstract
The research delves into the Vicentine artistic patronage between XV and XVI centuries, with a specific focus on the carved altars. I have privileged a cross-boundary approach in order to tackle the topic from different perspectives. The first chapter deals with the Dominican church of Santa Corona, which represents the main case study: thanks to new archival evidence I have reassessed the architecture of the whole east-end, and I have hypothesised a new chronology for the Valmarana chapel. In order to accomplish with this task, I have combined different sources, like the XVI century Vicentine chronicles, unpublished archival documents, and the reports of the archaeological findings which came to light during the recent restorations. The study continues with the analysis of the altars of the left nave. The second and the third chapters investigate a group of less known monuments: the Velo altar, the church of San Rocco, and the Loggia Zeno. The line of enquiry has firstly endorsed a thoughtful revision of the written sources, and then it has entailed the art historical analysis, aiming to a better understanding of the role played by the altars in the wider context of the Vicentine architecture before Andrea Palladio’s affirmation. In all the aforementioned cases I have tried to highlight the cultural profile of the patrons, because this aspect has been usually left behind.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/67834
URN:NBN:IT:UNIBG-67834