Qual è il rapporto tra musica e linguaggio? La musica può davvero essere considerata un linguaggio universale? Nel tentativo di fornire una risposta a questi quesiti il lavoro analizza, con un approccio comparativo, i meccanismi di funzionamento e le categorie che contraddistinguono l'ambito linguistico e quello musicale, mettendone in luce i punti di contatto e le differenze, e indagando altresì il legame tra i due ambiti dal punto di vista delle neuroscienze. La trattazione approfondisce poi il ruolo svolto dalla memoria e dalla ripetizione nel processo di apprendimento, prendendo a modello due metodologie di didattica per l’infanzia in ambito musicale (il metodo Suzuki e il Children’s music laboratory), per evidenziare come ritmo e melodia, abbinati all’aspetto prosodico e rimico del linguaggio e supportati eventualmente dalla gestualità, possano rivelarsi strumenti assai efficaci per accelerare il processo di memorizzazione e rendere più stabile e duratura la permanenza nella memoria delle informazioni apprese. Proprio relativamente al ruolo svolto dal ritmo, dalla melodia e dalla gestualità, sono presentati e analizzati i capisaldi del pensiero di Marcel Jousse e della sua antropologia del gesto. Infine, a dimostrazione di come l’utilizzo della musica abbinata alla vocalità possa rivelarsi un mezzo estremamente utile per lo sviluppo di una metodologia didattica volta all’insegnamento delle lingue straniere (LS o L2) a partire dalla prima infanzia, vengono proposti diversi esempi pratici di canzoni abbinate a testi in lingua, finalizzate all’apprendimento di lessico, regole grammaticali, corretta pronuncia, ecc.
L’USO DELLA MUSICA VOCALE NELLA DIDATTICA DELLE LINGUE STRANIERE A PARTIRE DALLA PRIMA INFANZIA
CANSIRRO CORTORILLO, FRANCESCO
2024
Abstract
Qual è il rapporto tra musica e linguaggio? La musica può davvero essere considerata un linguaggio universale? Nel tentativo di fornire una risposta a questi quesiti il lavoro analizza, con un approccio comparativo, i meccanismi di funzionamento e le categorie che contraddistinguono l'ambito linguistico e quello musicale, mettendone in luce i punti di contatto e le differenze, e indagando altresì il legame tra i due ambiti dal punto di vista delle neuroscienze. La trattazione approfondisce poi il ruolo svolto dalla memoria e dalla ripetizione nel processo di apprendimento, prendendo a modello due metodologie di didattica per l’infanzia in ambito musicale (il metodo Suzuki e il Children’s music laboratory), per evidenziare come ritmo e melodia, abbinati all’aspetto prosodico e rimico del linguaggio e supportati eventualmente dalla gestualità, possano rivelarsi strumenti assai efficaci per accelerare il processo di memorizzazione e rendere più stabile e duratura la permanenza nella memoria delle informazioni apprese. Proprio relativamente al ruolo svolto dal ritmo, dalla melodia e dalla gestualità, sono presentati e analizzati i capisaldi del pensiero di Marcel Jousse e della sua antropologia del gesto. Infine, a dimostrazione di come l’utilizzo della musica abbinata alla vocalità possa rivelarsi un mezzo estremamente utile per lo sviluppo di una metodologia didattica volta all’insegnamento delle lingue straniere (LS o L2) a partire dalla prima infanzia, vengono proposti diversi esempi pratici di canzoni abbinate a testi in lingua, finalizzate all’apprendimento di lessico, regole grammaticali, corretta pronuncia, ecc.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/79139
URN:NBN:IT:UNINSUBRIA-79139