“Errare humanum est, sed in errore perseverare diabolicum” è probabilmente uno dei più famosi aforismi di Seneca. Il messaggio centrale di questo aforisma è che gli umani sono portati a commettere errori per natura, ma sono anche in grado di prendere le dovute precauzioni in modo che questi errori non siano reiterati nel futuro. Infatti, reagire efficientemente ad un errore, è una abilità fondamentale per interagire con il nostro ambiente. Per tale ragione, la “reattività agli errori” rappresenta oggi un tema importante per le neuroscienze cognitive. La scoperta di potenziali evento-relati, come l’error-related negativity (ERN), e di specifici network neurali hanno contribuito alla nostra comprensione dei processi che intervengono dopo un errore. Tuttavia, se da una parte, le scoperte in ambito neurofisiologico sembrano robuste e consistenti, dall’altra non è del tutto chiaro come tali cambiamenti neurali influenzino il nostro comportamento. Allo stato attuale, un’evidenza empirica molto robusta è che dopo un errore, le nostre risposte tendono ad essere più lente, un effetto conosciuto come post-error slowing (PES; Rabbitt). È stato ipotizzato che il PES riflette la maggiore cautela con cui gli umani si apprestano ad una nuova azione dopo un errore. Questa interpretazione del PES, tuttavia, è stata messa in discussione, da diverse ricerche. In primo luogo, alcuni studi hanno suggerito che il PES potrebbe verificarsi in quanto l’elaborazione dell’errore influenza negativamente l’elaborazione delle altre informazioni. In secondo luogo, gli studi precedenti sul PES sono stati criticati a causa della scarsa validità ecologica dei paradigmi sperimentali utilizzati. Lo scopo di questa tesi di dottorato è quello di studiare le conseguenze degli errori in un contesto più realistico, ovvero quello dei movimenti diretti ad uno scopo. A tal fine, ho esaminato come gli errori influenzano la preparazione e l’esecuzione del movimento di prensione. La sezione introduttiva di questa tesi si focalizzerà sui più recenti risultati empirici riguardanti la reattività agli errori. Nel Capitolo 1, dopo una dettagliata introduzione degli aggiustamenti comportamentali successivi a un errore (sezione 1.1 e 1.2), descriverò i principali studi di neuroimmagine che hanno analizzato le basi neurali della reattività agli errori (sezione 1.3). Nel Capitolo 2, introdurrò la finestra sperimentale che ho utilizzato per studiare il PES. In particolare, descriverò il movimento di prensione. Nella seconda parte della tesi descriverò gli esperimenti che ho svolto. Nel Capitolo 3, fornirò una descrizione generale della metodologia utilizzata. Nel primo esperimento (Capitolo 4), presenterò il nuovo compito sperimentale che ho utilizzato per studiare la reattività agli errori. In particolare, in questo esperimento ai partecipanti era richiesto di afferrare una biglia di acciaio posta in equilibrio su un supporto di legno, senza farlo cadere. Oltre ai tempi di reazione, ho utilizzato l’analisi cinematica, al fine di verificare se gli aggiustamenti comportamentali influenzano l’esecuzione del movimento, oltre che la pianificazione. Nell’esperimento successivo (Capitolo 5), ho utilizzato un paradigma sperimentale simile. Ai soggetti era richiesto di raggiungere e sfiorare con la mano il supporto, senza farlo cadere. Questo esperimento è stato svolto per verificare se la reattività all’errore ha un impatto diverso sulla componente di raggiungimento e su quella di prensione o se invece produce un rallentamento aspecifico dell’intero movimento. Nel Capitolo 6, descriverò un esperimento in cui l’analisi cinematica è stata accoppiata con la stimolazione magnetica transcranica, per verificare se l’eccitabilità cortico-spinale è influenzata dagli errori e per individuare potenziali correlazioni fra le misure cinematiche e neurofisiologiche. Nel Capitolo 7, ho esaminato se l’osservazione di un errore influenza il nostro comportamento, mediante l’analisi cinematica. Nel Capitolo 8, contestualizzerò i risultati ottenuti alla luce della letteratura precedente. In generale gli studi proposti in questa tesi contribuiranno a capire come gli errori influenzano il nostro comportamento e come gli errori sono interpretati e valutati a livello cognitivo.

The grasping side of post-error slowing

CECCARINI, FRANCESCO
2018

Abstract

“Errare humanum est, sed in errore perseverare diabolicum” è probabilmente uno dei più famosi aforismi di Seneca. Il messaggio centrale di questo aforisma è che gli umani sono portati a commettere errori per natura, ma sono anche in grado di prendere le dovute precauzioni in modo che questi errori non siano reiterati nel futuro. Infatti, reagire efficientemente ad un errore, è una abilità fondamentale per interagire con il nostro ambiente. Per tale ragione, la “reattività agli errori” rappresenta oggi un tema importante per le neuroscienze cognitive. La scoperta di potenziali evento-relati, come l’error-related negativity (ERN), e di specifici network neurali hanno contribuito alla nostra comprensione dei processi che intervengono dopo un errore. Tuttavia, se da una parte, le scoperte in ambito neurofisiologico sembrano robuste e consistenti, dall’altra non è del tutto chiaro come tali cambiamenti neurali influenzino il nostro comportamento. Allo stato attuale, un’evidenza empirica molto robusta è che dopo un errore, le nostre risposte tendono ad essere più lente, un effetto conosciuto come post-error slowing (PES; Rabbitt). È stato ipotizzato che il PES riflette la maggiore cautela con cui gli umani si apprestano ad una nuova azione dopo un errore. Questa interpretazione del PES, tuttavia, è stata messa in discussione, da diverse ricerche. In primo luogo, alcuni studi hanno suggerito che il PES potrebbe verificarsi in quanto l’elaborazione dell’errore influenza negativamente l’elaborazione delle altre informazioni. In secondo luogo, gli studi precedenti sul PES sono stati criticati a causa della scarsa validità ecologica dei paradigmi sperimentali utilizzati. Lo scopo di questa tesi di dottorato è quello di studiare le conseguenze degli errori in un contesto più realistico, ovvero quello dei movimenti diretti ad uno scopo. A tal fine, ho esaminato come gli errori influenzano la preparazione e l’esecuzione del movimento di prensione. La sezione introduttiva di questa tesi si focalizzerà sui più recenti risultati empirici riguardanti la reattività agli errori. Nel Capitolo 1, dopo una dettagliata introduzione degli aggiustamenti comportamentali successivi a un errore (sezione 1.1 e 1.2), descriverò i principali studi di neuroimmagine che hanno analizzato le basi neurali della reattività agli errori (sezione 1.3). Nel Capitolo 2, introdurrò la finestra sperimentale che ho utilizzato per studiare il PES. In particolare, descriverò il movimento di prensione. Nella seconda parte della tesi descriverò gli esperimenti che ho svolto. Nel Capitolo 3, fornirò una descrizione generale della metodologia utilizzata. Nel primo esperimento (Capitolo 4), presenterò il nuovo compito sperimentale che ho utilizzato per studiare la reattività agli errori. In particolare, in questo esperimento ai partecipanti era richiesto di afferrare una biglia di acciaio posta in equilibrio su un supporto di legno, senza farlo cadere. Oltre ai tempi di reazione, ho utilizzato l’analisi cinematica, al fine di verificare se gli aggiustamenti comportamentali influenzano l’esecuzione del movimento, oltre che la pianificazione. Nell’esperimento successivo (Capitolo 5), ho utilizzato un paradigma sperimentale simile. Ai soggetti era richiesto di raggiungere e sfiorare con la mano il supporto, senza farlo cadere. Questo esperimento è stato svolto per verificare se la reattività all’errore ha un impatto diverso sulla componente di raggiungimento e su quella di prensione o se invece produce un rallentamento aspecifico dell’intero movimento. Nel Capitolo 6, descriverò un esperimento in cui l’analisi cinematica è stata accoppiata con la stimolazione magnetica transcranica, per verificare se l’eccitabilità cortico-spinale è influenzata dagli errori e per individuare potenziali correlazioni fra le misure cinematiche e neurofisiologiche. Nel Capitolo 7, ho esaminato se l’osservazione di un errore influenza il nostro comportamento, mediante l’analisi cinematica. Nel Capitolo 8, contestualizzerò i risultati ottenuti alla luce della letteratura precedente. In generale gli studi proposti in questa tesi contribuiranno a capire come gli errori influenzano il nostro comportamento e come gli errori sono interpretati e valutati a livello cognitivo.
19-nov-2018
Inglese
rallentamento post-errore, controllo motorio, errori, prensione / post-error slowing, motor control, errors, reach-to-grasp/
CASTIELLO, UMBERTO
GALFANO, GIOVANNI
Università degli studi di Padova
138
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/79564
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-79564