L’Oggettivazione Sessuale si verifica ogni volta che una persona è trattata come un oggetto sessuale, ridotta ad un corpo (o alle sue parti sessuali) e utilizzata per il piacere e il consumo altrui (Fredrickson & Roberts, 1997). Secondo la Teoria dell’Oggettivazione (Fredrickson & Roberts, 1997), le donne sono i target principali dell’oggettivazione sessuale, che è principalmente messa in atto attraverso lo sguardo oggettivante maschile soprattutto in due contesti: l’esposizione a mass media sessualmente oggettivanti (e.g. televisione, film, riviste, pubblicità) e durante le interazioni sociali. Secondo il modello teorico dell’oggettivazione, le esperienze sessualmente oggettivanti non sono prive di importanti effetti negativi sul benessere delle donne. La prima conseguenza diretta è l’Auto-Oggettivazione, che porta le donne ad interiorizzare la prospettiva dell'osservatore oggettivante sul sé fisico, riducendo così il sé ad un oggetto (Bartky, 1980; Fredrickson & Roberts, 1997). L’auto-oggettivazione è stata a sua volta collegata all’aumento di vergogna per il proprio corpo, all’ansia legata all’apparenza e all’insorgenza di disordini alimentari, depressivi e sessuali (Moradi e Hefflick, 2008). Partendo da questo quadro teorico, nella presente dissertazione ho focalizzato l'attenzione sulle conseguenze delle esperienze sessualmente oggettivanti sull’auto-oggettivazione delle donne, sulle loro prestazioni cognitive e sulla loro volontà di partecipare ad attivismo sociale. Pertanto, nel primo capitolo presenterò una breve rassegna dei precedenti lavori che hanno indagato il processo di oggettivazione sessuale e i suoi effetti. Abbiamo iniziato il nostro lavoro notando che, sebbene le esperienze oggettivanti sessualmente siano il precursore dell’auto-oggettivazione e dei suoi successivi risultati negativi sul benessere delle donne, pochissime ricerche hanno effettivamente verificato questa catena causale manipolando direttamente l'esposizione a esperienze sessualmente oggettivanti. Pertanto, l'obiettivo generale del presente lavoro tesi è stato quello di espandere ulteriormente il quadro teorico dell’oggettivazione testando la catena causale tra le esperienze sessualmente oggettivanti e le risposte psicologiche, cognitive e sociali delle donne. Pertanto, nel Capitolo 1 presenteremo una breve introduzione e rassegna delle precedenti ricerche condotte all’interno del quadro teorico dell’oggettivazione. Nel capitolo 2, presenteremo una serie di tre studi che hanno indagato gli effetti dello sguardo maschile oggettivante vissuto in interazioni interpersonali, nonché l'esposizione a media sessualmente oggettivanti sugli esiti psicologici e le prestazioni cognitive delle donne. In particolare, si è cercato di superare i possibili limiti interpretativi delle precedenti ricerche che hanno studiato le prestazioni cognitive (i.e. Stereotype Threat) e, tenendo conto di importanti moderatori (i.e. Internalizzazione del canone di bellezza socio-culturale, Ansia sociale legata all’apparenza), offriremo evidenze a sostegno dell'idea che l'esposizione ad esperienze sessualmente oggettivanti di fatto diminuisce le risorse cognitive delle donne. Inoltre, approfondiremo possibili meccanismi (i.e. Pensieri intrusivi durante il compito, Esperienza di flusso) che stanno alla base dei decrementi della prestazione. Infine, forniremo nuove dimostrazioni del fatto che esperienze sessualmente oggettivanti causano conseguenze psicologiche negative per le donne (i.e. Auto-oggettivazione e Insoddisfazione per il proprio corpo). Più in generale, i risultati sostengono l'idea che le esperienze sessualmente oggettivanti sono il precursore causale di conseguenze sia psicologiche che cognitive sfavorevoli per le donne e che importanti moderatori di tale catena causale devono essere presi in considerazione. Nel Capitolo 3, presenterò un quarto studio che ha indagato gli effetti dell'esposizione alla televisione sessualmente oggettivante, e di una critica ragionata di tali contenuti multimediali, sulla propensione alle azioni collettive e sulle intenzioni comportamentali a partecipare all’attivismo sociale. I risultati dimostrano, per la prima volta, che l'esposizione a una critica ragionata alla televisione sessualmente oggettivante motiva le donne, ma non gli uomini, a reagire e a partecipare ad azioni collettive finalizzate a ridurre le rappresentazioni femminili degradanti della TV. I risultati suggeriscono che la promozione di una visione critica della TV attraverso, per esempio, campagne di sensibilizzazione, potrebbe rappresentare un intervento efficace per promuovere un comportamento di protesta per contrastare il circolo vizioso dell'oggettivazione sessuale. Infine, nel Capitolo 4, alla luce del quadro teorico dell’oggettivazione, si discuteranno le implicazioni dei risultati trovati e le direzioni di ricerca future.
How Sexual Objectification Affects Women: Self-objectification, Cognitive Performance and Collective Action
GUIZZO, FRANCESCA
2016
Abstract
L’Oggettivazione Sessuale si verifica ogni volta che una persona è trattata come un oggetto sessuale, ridotta ad un corpo (o alle sue parti sessuali) e utilizzata per il piacere e il consumo altrui (Fredrickson & Roberts, 1997). Secondo la Teoria dell’Oggettivazione (Fredrickson & Roberts, 1997), le donne sono i target principali dell’oggettivazione sessuale, che è principalmente messa in atto attraverso lo sguardo oggettivante maschile soprattutto in due contesti: l’esposizione a mass media sessualmente oggettivanti (e.g. televisione, film, riviste, pubblicità) e durante le interazioni sociali. Secondo il modello teorico dell’oggettivazione, le esperienze sessualmente oggettivanti non sono prive di importanti effetti negativi sul benessere delle donne. La prima conseguenza diretta è l’Auto-Oggettivazione, che porta le donne ad interiorizzare la prospettiva dell'osservatore oggettivante sul sé fisico, riducendo così il sé ad un oggetto (Bartky, 1980; Fredrickson & Roberts, 1997). L’auto-oggettivazione è stata a sua volta collegata all’aumento di vergogna per il proprio corpo, all’ansia legata all’apparenza e all’insorgenza di disordini alimentari, depressivi e sessuali (Moradi e Hefflick, 2008). Partendo da questo quadro teorico, nella presente dissertazione ho focalizzato l'attenzione sulle conseguenze delle esperienze sessualmente oggettivanti sull’auto-oggettivazione delle donne, sulle loro prestazioni cognitive e sulla loro volontà di partecipare ad attivismo sociale. Pertanto, nel primo capitolo presenterò una breve rassegna dei precedenti lavori che hanno indagato il processo di oggettivazione sessuale e i suoi effetti. Abbiamo iniziato il nostro lavoro notando che, sebbene le esperienze oggettivanti sessualmente siano il precursore dell’auto-oggettivazione e dei suoi successivi risultati negativi sul benessere delle donne, pochissime ricerche hanno effettivamente verificato questa catena causale manipolando direttamente l'esposizione a esperienze sessualmente oggettivanti. Pertanto, l'obiettivo generale del presente lavoro tesi è stato quello di espandere ulteriormente il quadro teorico dell’oggettivazione testando la catena causale tra le esperienze sessualmente oggettivanti e le risposte psicologiche, cognitive e sociali delle donne. Pertanto, nel Capitolo 1 presenteremo una breve introduzione e rassegna delle precedenti ricerche condotte all’interno del quadro teorico dell’oggettivazione. Nel capitolo 2, presenteremo una serie di tre studi che hanno indagato gli effetti dello sguardo maschile oggettivante vissuto in interazioni interpersonali, nonché l'esposizione a media sessualmente oggettivanti sugli esiti psicologici e le prestazioni cognitive delle donne. In particolare, si è cercato di superare i possibili limiti interpretativi delle precedenti ricerche che hanno studiato le prestazioni cognitive (i.e. Stereotype Threat) e, tenendo conto di importanti moderatori (i.e. Internalizzazione del canone di bellezza socio-culturale, Ansia sociale legata all’apparenza), offriremo evidenze a sostegno dell'idea che l'esposizione ad esperienze sessualmente oggettivanti di fatto diminuisce le risorse cognitive delle donne. Inoltre, approfondiremo possibili meccanismi (i.e. Pensieri intrusivi durante il compito, Esperienza di flusso) che stanno alla base dei decrementi della prestazione. Infine, forniremo nuove dimostrazioni del fatto che esperienze sessualmente oggettivanti causano conseguenze psicologiche negative per le donne (i.e. Auto-oggettivazione e Insoddisfazione per il proprio corpo). Più in generale, i risultati sostengono l'idea che le esperienze sessualmente oggettivanti sono il precursore causale di conseguenze sia psicologiche che cognitive sfavorevoli per le donne e che importanti moderatori di tale catena causale devono essere presi in considerazione. Nel Capitolo 3, presenterò un quarto studio che ha indagato gli effetti dell'esposizione alla televisione sessualmente oggettivante, e di una critica ragionata di tali contenuti multimediali, sulla propensione alle azioni collettive e sulle intenzioni comportamentali a partecipare all’attivismo sociale. I risultati dimostrano, per la prima volta, che l'esposizione a una critica ragionata alla televisione sessualmente oggettivante motiva le donne, ma non gli uomini, a reagire e a partecipare ad azioni collettive finalizzate a ridurre le rappresentazioni femminili degradanti della TV. I risultati suggeriscono che la promozione di una visione critica della TV attraverso, per esempio, campagne di sensibilizzazione, potrebbe rappresentare un intervento efficace per promuovere un comportamento di protesta per contrastare il circolo vizioso dell'oggettivazione sessuale. Infine, nel Capitolo 4, alla luce del quadro teorico dell’oggettivazione, si discuteranno le implicazioni dei risultati trovati e le direzioni di ricerca future.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/80668
URN:NBN:IT:UNIPD-80668